Boogie Nights – L’altra Hollywood è un film del 1997 diretto da Paul Thomas Anderson.
Il protagonista della vicenda è il diciassettenne Eddie Adams (Mark Wahlberg), lavapiatti in un locale notturno di San Fernando Valley, Los Angeles. Spinto dall’insopportabile situazione familiare, il ragazzo accetta la proposta del regista pornografico Jack Horner (Burt Reynolds) che, alla fine degli anni Settanta, vorrebbe elevare il porno ad una forma d’arte.
Dopo aver accettato l’ingaggio, Eddie fa la conoscenza della troupe composta da Buck Swope (Don Cheadle), Reed Rothchild (John C. Reily), Rollergirl (Heather Graham), Becky Barnett e Amber Waves (Julianne Moore).
Consigliato dal produttore, soprannominato il ‘Colonnello’, Eddie adotta il nome di Dirk Diggler e, nel 1978, diventa uno degli attori porno più popolari e pagati d’America.
Dirk frequenta feste esclusive, persone in vista e la sua vita sembra perfetta. L’idilliaca situazione, tuttavia, cambia radicalmente con l’inizio del nuovo decennio.
Il Colonnello viene arrestato e Horner si rifiuta di abbandonare la pellicola e dedicarsi alla videocassetta, compromettendo seriamente gli introiti del team. L’arrivo di un nuovo e aitante attore, inoltre, offusca Dirk che si consola facendo uso di cocaina.
La burrascosa discussione, che causa l’allontanamento tra Jack e Eddie, sarà l’inizio della vertiginosa parabola discendente che coinvolgerà tutta la strampalata famiglia allargata.
Mentre Amber e Rollergirl annegano le loro frustrazioni nell’abuso di droghe, Dirk sperpera tutte le sue finanze e coinvolge Reed in un’impresa pericolosa e Jack deve trovare un compromesso tra i suoi sogni e la realtà…
"Il senso amaro del film è che nonostante i vizi e le droghe, le grettezze e le brutture, l'ambiente del sottocinema di vent'anni fa era più umano di quello odierno. Fondata o meno l'ipotesi, l'autore si impegna nel rappresentare quell'ambiente scomparso tenendo d'occhio 'La dolce vita' e 'Nashville'. Fra i tanti modelli del film figura anche un'esplicita citazione da Tarantino nella scena in cui Eddie per disperazione si lascia trascinare a compiere una rapina con risvolto paradossale. A volte la tentazione descrittiva prevale sul ritmo mentre i personaggini da tener d'occhio diventano troppi. Però i ritratti principali sono adeguati e ben serviti dal protagonista Mark Wahlberg, da Julianne Moore che si batte per l'affidamento del figlioletto dalla posizione giuridicamente scomoda di attrice disinibita, da Heather Graham ragazza sui pattini e da tutto il resto dell'affiatata compagnia". (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera', 1998)"Anche se 'Dirk Diggler' è il centro assoluto, 'Boogie Nights' pensa in grande e circonda i protagonisti di comprimari che danno respiro e sapore a questo gran ritratto dell'America "dal basso". (...) Anche se fra tanti eccessi qualcuno muore di droga o di gelosia, anche se sul finire c'è qualche lungaggine e si fanno più evidenti i debiti con Altman e Scorsese, Anderson dedica uno sguardo sardonico ma privo di sarcasmo, anzi venato di complicità, a questi paladini del porno che sono, a loro modo, veri american heroes. Soprattutto Reynolds, col suo sogno di fare porno 'decenti' travolto dalla bassa definizione e dal pessimo gusto del video". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 18 marzo 1998)"Il film un poco turpe, molto lungo e niente affatto noioso ha tre caratteristiche. Primo, non è standardizzato, non ti fa vedere solo quello che già t'aspetti di vedere. Secondo, sa mettere insieme oscenità e pathos, commercio del corpo e sentimenti, esibizioni sessuali e vitalità. Terzo, come in un emporio sa affastellare immagini, scene, atmosfere di altri film, creando un magma onirico nel quale continuamente ti sorprende qualcosa di ben noto, di conosciuto quanto un ricordo o un'esperienza personale. A ogni giovane capita di imitare gli artisti che ammira e la fonte del regista ventiseienne al suo secondo film non è la realtà ma l'irrealtà che conosce meglio: il cinema stesso, il cinema altrui del quale s'appropria con una spregiudicatezza che sfiora il plagio oppure la passione". (Lietta Tornabuoni, 'L'Espresso', 26 febbraio 1998)
Ai Golden Globe del 1998, Burt Reynolds trionfò come ‘Miglior attore non protagonista’ per il ruolo di Jack Horner.
Sebbene la storia sia fittizia, il film si ispira alla vita del celebre attore porno John Holmes.
Fu Leonardo DiCaprio a suggerire Mark Wahlberg per il ruolo di Dirk Diggler, dopo aver rifiutato la parte per recitare in Titanic.
Attore | Ruolo |
---|---|
Mark Wahlberg | Eddie Adams/Dirk Diggler |
Burt Reynolds | Jack Horner |
Julianne Moore | Amber Waves/Maggie |
Luis Guzmán | Maurice T. Rodriguez |
Don Cheadle | Buck Swope |
Heather Graham | Rollergirl/Brandy |
John C. Reilly | Reed Rothchild |
William H. Macy | Little Bill |
Philip Seymour Hoffman | Scotty |
Philip Baker Hall | Floyd Gondolli |
Thomas Jane | Todd Parker |
Ricky Jay | Kurt Longjohn |
Robert Ridgely | Colonnello James |
Alfred Molina | Rahad Jackson |
Melora Walters | Jessie St. Vincent |
Nicole Ari Parker | Becky Barnett |
Nina Hartley | Moglie di Little Bill |
Michael Jace | Jerome |
Joanna Gleason | Madre di Eddie |
Lawrence Hudd | Padre di Eddie |
Laurel Holloman | Sheryl Lynn |
Michael Penn | Tecnico del suono |
Robert Downey | Produttore discografico |
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