Bohemian Rhapsody, un film del 2018 diretto da Dexter Fletcher, ripercorre i primi quindici anni del celebre gruppo dei Queen.
Nel 1970, Farrokh Bulsara (Rami Malek), studente britannico di origine parsi, assiste all’esibizione della band Smile. Conclusa la serata, il frontman abbandona il gruppo e Farrokh si presenta al batterista Roger Taylor (Ben Hardy) e al chitarrista Brian May (Gwilym Lee), offrendosi di rimpiazzarlo. Quella stessa sera, il ragazzo si invaghisce di Mary Austin (Lucy Boynton).
Con l’ingresso del bassista John Deacon (Joseph Mazzello) la band è al completo e modifica il nome in "Queen". Grazie al carisma di Farrokh, che cambia legalmente il suo nome in Freddie Mercury, il gruppo fa colpo su John Reid (Aidan Gillen), manager della casa discografica EMI.
La stravagante e futuristica sperimentazione musicale accresce l’interesse del pubblico e i Queen raggiungono la fama. Quando il dirigente Ray Foster (Mike Myers) rifiuta di presentare il loro quarto album, ‘A Night at the Opera’, con il lancio di ‘Bohemian Rhapsody’, la band abbandona la casa discografica.
Intanto Freddy sposa Mary ma inizia a provare dubbi sulla sua sessualità. Tormentato dall’amore che prova per sua moglie e dal giudizio della famiglia di fede zoroastriana, Freddie rischierà, ed intraprenderà una relazione con il suo manager Paul Prenter (Allen Leech).
Negli anni Ottanta, iniziano a nascere le prime tensioni e Paul allontana progressivamente Freddie dagli altri membri della band.
Nel corso di una delle dissolute feste organizzate dal suo compagno, il cantante si imbatte nel cameriere Jim Hutton (Aaron McCusker), che lo induce a contemplare l’incapacità di accettare sé stesso.
Intanto, la stampa sembra interessata solo alla sessualità del cantante e la censura del video di ‘I Want to Break Free’ non fa che alimentare i gossip sulla vita privata di Freddie. Sotto consiglio di Paul, il cantante lascia la band e firma un contratto milionario con la CBS Records come solista, trasferendosi a Monaco.
La sua vita continua all’insegna degli eccessi, fino a quando la visita inaspettata di Mary lo convincerà a riprendere in mano la sua carriera. La donna lo persuade a partecipare con i Queen al concerto Live Aid organizzato da Bob Geldof a Wimbledon.
Mentre Freddie tenta di recuperare i rapporti con la band, le analisi rivelano che ha contratto l’AIDS.
Il 13 luglio 1985 Freddie fa visita all’ortodossa famiglia e trova, finalmente, il coraggio per presentarsi alla porta di Jim, prima di salire sul palco che lo consacrerà per sempre tra le stelle del rock.
Agli Oscar del 2019, Rami Malek conquistò la statuetta per ‘Miglior attore protagonista’. Il film inoltre trionfò nelle categorie ‘Miglior montaggio’, ‘Miglior sonoro’ e ‘Miglior montaggio sonoro’.
Freddie Mercury morì nel 1991, dopo aver contratto l’AIDS. La band fondò un’associazione in suo onore (Mercury Phoenix Trust) per aiutare a combattere questa malattia in tutto il mondo.
Inizialmente, Sacha Baron Cohen avrebbe dovuto interpretare Mercury. L’attore, tuttavia, rifiutò la parte dopo aver avuto delle divergenze con i membri della band. Stando alle sue parole, per salvaguardare il ricordo del cantante e la storia del gruppo, si sarebbero tutti rifiutati di parlare dei dettagli intimi della vita del cantante.
Dal Trailer Italiano del Film:
Voce off: Devi rallentare, Fred!
Voce off: Fallirai se fingerai di essere qualcuno che non sei!
Voce off: Nessuno si ricorderà più dei Queen!
Brian May (Gwilym Lee): Dovevamo metterci in tiro, Fred? Sembri una lucertola incazzata!
Freddie Mercury (Rami Malek): Io voglio fare colpo, tesoro!
John Reid (Aidan Gillen): Su, ditemi, cos'hanno i Queen di diverso da tutte le altre aspiranti rockstar che incontro?
Freddie Mercury: Glielo dico io cos'abbiamo...siamo quattro emarginati, male assortiti, che suonano per altri emarginati...i reietti in fondo alla stanza che sono piuttosto certi di non potersi integrare, noi apparteniamo a loro
Bomi Bulsara (Ace Bhatti): Adesso anche il cognome non ti sta più bene?
Freddie Mercury: L'ho cambiato legalmente, non guardo indietro!
Brian May: Serve un po' di sperimentazione!
Kenny Everett (Dickie Beau): Io ho pagato per questo disco e mi spetta l'ultima parola!
Brian May: Non vogliamo creare sempre le stesse canzoni!
Freddie Mercury: No, possiamo fare di meglio!
Giornalista: Freddie, può dirci qualcosa sui pettegolezzi riguardanti la sua sessualità?
Voce off: Insomma, i Queen quanto possono durare ancora?!
Roger Taylor (Ben Hardy): Non prendi decisioni per la band!
Voce off: Avrai una vita davvero difficile!
Freddie Mercury: Siamo una famiglia! Tu credi in me e io in te, è la cosa più importante!
Voce off: Noi faremo delle cose straordinarie!
Voce off: Siamo tutti leggende!
Voce off: Qualcosa in cui la gente troverà un senso di appartenenza!
Vita, carriera di Freddie Mercury
Sono tante le ragioni per cui ancora oggi Freddie Mercury continua ad essere considerato uno dei pilastri della storia della musica.
Nato a Zanzibar nel 1946, Farrokh Bulsara - questo il suo vero nome - iniziò a suonare il pianoforte a sette anni e a tredici entrò nella sua prima band, The Hectics, iniziando a farsi chiamare Freddie.
Passando da Zanzibar a Mumbai, per poi approdare in Inghilterra nel 1964, si laureò in arte e contemporaneamente continuò ad esibirsi con diversi gruppi, prima di formare nel 1970, insieme agli amici Brian May, Roger Taylor e John Deacon, quella che sarebbe poi diventata una delle più importanti rock band del secolo scorso.
Per loro scelse il nome Queen, perché suonava "molto regale e superbo, un nome forte, universale e immediato", e disegnò quello che sarebbe poi diventato il celebre logo del gruppo: una combinazione dei segni zodiacali dei quattro componenti, due leoni (Deacon e Taylor), un granchio per rappresentare il Cancro (May) e due fate per la Vergine (Mercury).
Già da quel logo così altisonante si poteva presagire il loro futuro, ma fu la voce e lo stile di Mercury a sancire definitivamente la fama del gruppo. Aveva un range vocale impressionante che superava le quattro ottave, un'invidiabile talento compositivo e sul palco sapeva muoversi con ipnotica naturalezza. Tanti suoi colleghi lo hanno lodato negli anni, come ad esempio David Bowie, che durante il celebre Freddie Mercury Tribute Concert, tenutosi al Wembley Stadium di Londra nel 1992, disse: "Di tutti i più teatrali performer rock, Freddie è quello che è andato più lontano... ha superato il limite. Lo vidi solo una volta in concerto, ma come si dice, lui sapeva davvero tenere il pubblico sul palmo della mano”.
Roger Daltrey degli Who, lo ha invece definito: "il più virtuoso musicista rock 'n roll di tutti i tempi, capace di cantare in qualsiasi modo, cambiando stile di strofa in strofa con una semplicità unica".
Le canzoni dei Queen, infatti, non si possono racchiudere in un solo genere: sono una mistura ben equilibrata tra elementi della disco, di progressive rock, di gospel, e persino di metal. Nel corso della loro lunga e prosperosa carriera, hanno pubblicato delle hit ormai di culto come "Bohemian Rhapsody", "We Are The Champions", "We Will Rock You" e "Another One Bites The Dust", esibendosi in ben 700 concerti in giro per il mondo, suonando per primi negli stadi del Sud America ed entrando nel guinness dei primati per la quantità di persone presenti al Morumbi Stadium di Sao Paulo nel 1981.
Purtroppo, però, il virus dell'AIDS ci ha portato via Mercury a soli 45 anni di età. Dopo una lunga battaglia con la malattia, il leggendario cantante si è spento nella notte del 24 Novembre 1991. Il video di "These Are The Days Of Our Lives", registrato a maggio del 1991, rappresenta la sua ultima apparizione di fronte ad una telecamera.
Non fu mai pubblicato prima del suo decesso, perché Mercury non voleva che la gente e i media capissero quanto fossero precarie le sue condizioni.
Fu girato in bianco e nero, proprio per evitare che si vedessero i segni dell'AIDS sulla sua pelle. Durante le sessioni di registrazione dell'album da cui è tratto il brano, "Innuendo", Mercury si dimostrò come sempre felice e desideroso di cantare, come ha raccontato Brian May: "Mi diceva 'scrivine altre, scrivimi delle tracce. Voglio cantarle, così quando non ci sarò più, tu le finirai'". "Mother Love" fu l'ultima canzone che registrò nella sua vita, una canzone che esprimeva tutto il suo desiderio di amore, di pace e di quiete.
Attore | Ruolo |
---|---|
Rami Malek | Freddie Mercury |
Mike Myers | Ray Foster |
Aidan Gillen | John Reid |
Tom Hollander | Jim Beach |
Joseph Mazzello | John Deacon |
Lucy Boynton | Mary Austin |
Allen Leech | Paul Prenter |
Michelle Duncan | Shelley Stern |
Aaron McCusker | Jim Hutton |
Max Bennett | David |
Gwilym Lee | Brian May |
Ben Hardy | Roger Taylor |
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