As Bestas, film diretto da Rodrigo Sorogoyen, racconta la storia di una coppia francese di mezza età, Antoine e Olga (Denis Menochet e Marina Foïs), che si trasferisce in un villaggio nel cuore della campagna galiziana. Il loro intento è entrar maggiormente in contatto con la natura, coltivando ortaggi e riabilitando case abbandonate.
La loro presenza e la loro visione idilliaca, però, disturba alquanto la gente del posto, in particolare i loro vicini di casa. La loro casa, infatti, confina con quella di due fratelli: Xan (Luis Zahera), un uomo noto per essere inflessibile, e Lorenzo (Diego Anido), che a causa di un incidente subito in giovane età, ha capacità mentali ridotte. Le ostilità si acuiranno quando Antoine e Olga si opporranno alla realizzazione di un impianto eolico su un appezzamento di terreno nei pressi della loro tenuta, bloccando il progetto. Il loro rifiuto scatenerà non solo l'odio, ma anche la violenza dei loro vicini, in particolare di Xan, che vorrebbe ricavarne abbastanza denaro così da permettere a lui e alla sua famiglia di lasciare la campagna per una vita migliore.
Rodrigo Sorogoyen è uno dei più interessanti e cristallini talenti del cinema mondiale, e questo film, forse la cosa più forte e intesa che abbia diretto finora, ne è l'ennesima conferma. As bestas è un film bellissimo, compattissimo, nerissimo eppure capace delle consuete, sobrissime aperture al sentimento che sono squarci nei cuori degli spettatori.
Un film che ti afferra alla prima scena e non ti lascia andare fino alla fine, trasformandosi in maniera quasi impercettibile, ma radicale, da thriller carico di tensione a commovente dramma sentimentale. Un dramma che parla d’amore, morale, giustizia: quello che Sorogoyen ha sempre raccontato, a modo suo, in ogni suo film. (Federico Gironi - Comingsoon.it)
As Bestas: leggi la nostra recensione completa del film.
Rodrigo Sorogoyen torna alla regia dopo quattro anni con un thriller che si svolge in un villaggio della Galizia. La scelta non è casuale, anzi, spiega la genesi del progetto, che si ispira a una notizia di cronaca realmente accaduta tra una coppia di stranieri e alcuni abitanti del luogo. “Abbiamo studiato il caso per conoscerlo e, proprio in questo modo, per poterne poi prendere le distanze e trasformarlo in un racconto. Conoscevamo, o credevamo di conoscere, le persone coinvolte. Conoscevamo, o pensavamo di conoscere, le loro motivazioni, i loro sogni. E così abbiamo iniziato a creare i nostri personaggi. Abbiamo cambiato i loro nomi, l’età, la nazionalità. Non volevamo raccontare la storia vera, ma quella ispirata a noi da quell’evento” - ha spiegato il regista. La pellicola vuole indagare il sentimento di frustrazione e ingiustizia che la vicenda trasmette: “Volevamo mettere lo spettatore nella pelle dell’altra persona, nel posto che meno si aspetta. Quando creiamo dei personaggi, ci costringiamo a capirli. Senza mai giustificarli, abbiamo compreso il loro odio e capito che ciò che è giusto per uno non lo è necessariamente per l’altro. In As bestas la macchina da presa si separa dai personaggi. È un punto di vista neutrale, come se si trattasse di un narratore onnisciente. Lo spettatore deve vederlo dalla distanza necessaria per poter giudicare” - ha specificato. Un altro tema attuale che affronta, in questo caso in Spagna, è l’abbandono dei villaggi e la paura da parte degli abitanti locali dello straniero, visto come una minaccia da molteplici punti di vista. “Un problema finanziario, ma anche di identità, per quanto riguarda la proprietà della terra. Minacce, orgoglio, convivenza difficile, esplosioni di violenza, paura” - ha aggiunto. Poi, durante la progettazione, Sorogoyen prende una decisione: concentrarsi su Olga (Marina Foïs), un personaggio che può sembrare marginale, e raccontare la sua storia. “L’abbiamo trasformata nella vera protagonista e abbiamo pensato a un doppio film. Abbiamo iniziato a concepire l’intera sceneggiatura come se fosse divisa in due parti. La prima sarebbe stata raccontata dal punto di vista di Antoine (Denis Ménochet). La seconda, dal punto di vista di Olga. Quella donna che sembra essere una figura secondaria, che apparentemente segue la scia di chi le è accanto” - ha precisato. Il titolo proviene da una tradizione tipica di alcuni villaggi spagnoli, “a rapa das bestas”, che il regista sceglie di inserire in una scena. Si tratta di una festa popolare che consiste nel tagliare le criniere dei cavalli selvatici per eliminare i parassiti prima di riportare gli equini sulle montagne. “L’uomo e l’animale lottano finché uno dei due non vince. Chi è la bestia? Chi sono gli aloitadores? Antoine cerca di essere pacifico di fronte alla violenza dei fratelli, ma non riesce mai a separarsene. Olga è l’unica a prendere posizione contro la violenza degli uomini che la circondano, cercando di ragionare, di mediare, di individuare altre strade” - ha spiegato Sorogoyen. Insieme ai due protagonisti nel cast del film c’è Luis Zahera, nella parte di Xan, il vicino di casa che gli darà filo da torcere.
Abbiamo iniziato a scrivere la sceneggiatura di “As bestas” alla fine del 2015. In tutti questi anni non abbiamo mai smesso di rivisitare il progetto, versione dopo versione lo abbiamo arricchito, tornando a valutare le decisioni che forse prima ci erano sembrate appropriate, ma che ora, grazie al fatto di aver preso un po’ di distanza, sappiamo che potevano essere migliorate, sfumate, rese più complesse (Rodrigo Sorogoyen)
Il film è stato presentato in anteprima al 75° Festival di Cannes, in Concorso. Dopo aver partecipato a numerosi altri festival internazionali, tra cui la Festa del Cinema di Roma, si è aggiudicato ben 9 premi Goya e un César come Miglior Film Straniero.
La storia è liberamente ispirata ad alcuni fatti realmente accaduti a Santoalla, frazione semi-abbandonata di Petín.
Dal Trailer Italiano del Film:
Xan (Luis Zahera): Lo sapevi che i francesi, secoli fa, sono venuti a conquistarci? Vennero a conquistarci, perché pensavano che noi eravamo degli "idioti di merda", Napoleone hadetto proprio così!
Xan: Ogni volta che mi alzo alle 5 di mattina, mi ricordo di te... e allora comincia un altro bellissimo giorno.
Carabiniere: Ma siete vicini di casa. Insomma, prendete una birra, parlate, fate le cose che si fanno fra buoni vicini!
Ci sono voluti sei anni per iniziare a girare As Bestas dalla stesura della prima sceneggiatura, ma ne è valsa la pena: il film ha vinto ben 9 premi Goya e un premio César. Arrivare a questo risultato, tuttavia, non è stato affatto facile. Quali sono le difficoltà che ha riscontrato Rodrigo Sorogoyen nella realizzazione della pellicola? La prima sfida, forse la più importante, riguarda la location: “Serviva un luogo che contenesse il maggior numero possibile di scenografie presenti nella sceneggiatura, che offrisse un buon rapporto visivo tra la casa dei protagonisti e quella dei loro vicini e, soprattutto, che riflettesse lo spirito del progetto di Antoine e Olga: un villaggio nella Spagna rurale e disabitata con molte possibilità di ricostruzione” - ha spiegato il regista. Una volta trovato il luogo adatto, è subentrata la questione della lingua. Sì, perché per la storia che viene raccontata vengono utilizzati il francese, il galiziano e lo spagnolo. Fin dall’inizio, dunque, è stato necessario assumere docenti di spagnolo “per fare in modo che gli attori parlassero la lingua allo stesso livello di adattamento dei loro personaggi” - ha aggiunto. Anche la fase di casting ha richiesto tempo: oltre a svolgersi in due paesi, la ricerca si è concentrata soprattutto sulla naturalezza e spontaneità dei personaggi galiziani. “Così è stato riunito un cast che combinava attori di fama internazionale, come Dennis Ménochet, Marina Foïs o Luis Zahera, con attori non professionisti, alcuni in ruoli importanti, come José Manuel Fernández Blanco nel ruolo di Pepiño e attori poco conosciuti, come Diego Anido” - ha concluso.
Attore | Ruolo |
---|---|
Denis Ménochet | Antoine |
Marina Foïs | Olga |
Luis Zahera | Xan |
Diego Anido | Lorenzo |
Marie Colomb | Marie Denis |
Luisa Merelas | Madre Anta |
José Manuel Fernández y Blanco | Pepiño |
Federico Pérez Rey | Mariano |
Javier Varela | Xose |
Xavier Estévez | Sergento Espìn |
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