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Wish, 100 anni di animazione Disney in un film, alla scoperta dell'omaggio con Jennifer Lee

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Jennifer Lee, direttrice creativa dei Walt Disney Animation Studios, ci ha mostrato un assaggio di Wish, 62° lungometraggio animato del canone Disney, pensato come una fiabesca celebrazione in musical di una tradizione ora letteralmente centenaria.

Wish, 100 anni di animazione Disney in un film, alla scoperta dell'omaggio con Jennifer Lee

Il 21 dicembre al cinema ci aspetta Wish, 62° lungometraggio animato del canone dei Walt Disney Animation Studios, con un doppio compito: celebrare i 100 anni della tradizione disneyana con una fiaba musical classica (ma non troppo) e rilanciare l'esperienza di un cartoon Disney in sala, vivificato da un'immagine "in Cinemascope", come ci ha confermato Jennifer Lee, direttrice creativa dello studio e sceneggiatrice del film, in una presentazione a Roma di una ventina di minuti del lungometraggio, in anteprima. La terminologia all'antica cela una volontà di uno dei coregisti, Chris Buck, di omaggiare la composizione ariosa dell'immagine di un capolavoro come La bella addormentata nel bosco. La proposta di Wish però è tanto estetica quanto contenutistica.

Wish, i sogni son desideri impegnativi

"Gioia, stupore, speranza, senso di appartenenza" sono alcune delle qualità dell'essenza Disney elencate da Jennifer Lee, che dopo aver firmato con il regista ed ex-animatore Chris Buck (allievo dei leggendari Nine Old Men) sia Frozen - Il regno di ghiaccio (2013) sia Frozen II - Il segreto di Arendelle (2019), è diventata direttrice creativa dei Walt Disney Animation Studios. Ha accettato però di sceneggiare questo Wish quando proprio Buck e la story artist Fawn Veerasunthorn, promossa neoregista, l'hanno voluta coinvolgere direttamente nel progetto. Ed è anche normale che la responsabile creativa degli studi Disney tocchi Wish con mano, perché il desiderio al centro della poetica del fondatore Walt è proprio al centro di questa storia.
"Più grande è il desiderio più è difficile realizzarlo" però, e sta per scoprirlo la protagonista Asha (doppiata in originale da Ariana DeBose), una ragazza che nel fiabesco mediterraneo Reame delle Rose vuole diventare l'assistente del re Magnifico: un sovrano, con voce inglese di Chris Pine, in grado di liberare con la magia i propri sudditi da desideri e speranze inesaudite, promettendo loro di realizzarle poco per volta. Inizialmente entusiasta, Asha realizza che c'è qualcosa che non quadra nella strategia di Magnifico, che intende risparmiare il dolore a chi sogna troppo in grande e desidera ciò che a suo giudizio è irrealizzabile. I desideri di Asha sarannno abbastanza forti da farle aprire gli occhi, ma riuscirà ad aprirli agli altri?

Wish, buoni contro cattivi, ma con qualche novità

Jennifer Lee ammette che con Frozen avevano adottato una strategia inusuale: il cattivo non era più facilmente identificabile, e la morale era voluta, perché nella vita reale le cose non sono mai così semplici. Wish segna appartenemente un ritorno alla narrazione classica (compresa una canzone apposita per il cattivo), perché Magnifico è un villain potente, ma la novità d'approccio è che seguiamo il suo percorso di discesa agli inferi in parallelo alla presa di coscienza eroica della protagonista, anzi: per un breve periodo "buona" e "cattivo" sono persino allineati! Un villain è come ogni altro personaggio, spiega Jennifer, e per caratterizzarlo correttamente bisogna capire come ragiona. Non è cattivo per definizione, diventa villain davanti agli occhi del pubblico, via via.
Lee ci spiega come abbia accolto con gioia la possibilità di tornare a scrivere, soprattutto con soggetto e personaggi originali, diversi dalla famiglia di Frozen. In particolare confessa di amare la personificazione del desiderio di Tasha, una Stella di sapore vagamente anime, che si esprime solo coi movimenti ed è vagamente ispirata al moto perpetuo dei cuccioli di panda. Tasha è più di una classica principessa Disney, per Jennifer è una simbolica incarnazione di Walt, che rischiò tutto producendo Biancaneve e i sette nani (omaggiato nei Sette Adolescenti aspiranti apprendisti e apprendiste), inseguendo appunto un desiderio "troppo grande": lo esaudì, consentendo a lei e ai suoi colleghi di seguire quel solco oggi. Lavorando sodo. Il film è "una lettera d'amore a tutto questo, ma con ironia, non vogliamo prenderci troppo sul serio". Gli artisti e le artiste dello studio non sono una corporation: "Costruiamo le cose tutti insieme, condividiamo esperienze". 
Humor cartoon a parte, Jennifer non nasconde una comprensibile emotività quando risponde a una domanda sensata: qual è il suo più grande desiderio invece? "Penso di essere molto fortunata, perché il mio desiderio si è già avverato". Bullizzata da ragazza, cercava conforto proprio con l'immaginario Disney, in particolar modo con Cenerentola, una VHS che ha consumato. Voleva diventare animatrice, ma non sa disegnare: la posizione che occupa ora va al di là di ogni sua possibile ambizione.

Wish, l'omaggio visivo e sonoro

Anche se abbiamo avuto modo di visionare solo una ventina di minuti di Wish, peraltro nemmeno finalizzati, ci ha già incuriosito il suo omaggio all'estetizzante Bella addormentata nel bosco, ma Jennifer ha nominato celebri illustratori che lavorarono con Walt nell'epoca d'oro, come Gustaf TenggrenKay Nielsen, ispiratori del look di Wish. Abbracciando gli esperimenti tra CGI e 2D tenuti a battesimo in casa Disney con i corti Paperman, Feast e Far From the Tree, i dettagli di un'artista veterana dello studio come la scenografa Lisa Keene (attiva sui Frozen e ancora prima nel Rinascimento dei Novanta) possono essere trasferiti direttamente sullo schermo, senza modellazione intermedia. Si punta a una resa pittorica dell'immagine, nonostante per ora non si pensi di riproporre il 2D tout court nell'animazione dei personaggi: lo studio ha avviato corsi per formare nuovi animatori tradizionali a mano libera, però non si è ancora in grado di riavviare una produzione di quel tipo. Dopotutto, l'uso creativo degli avanzamenti tecnologici fa parte della tradizione Disney alla stessa maniera, e non si può contestare a Jennifer questa argomentazione, se si conosce il modo originale di ragionare di Walt Disney.
A proposito di omaggi e tradizione, Wish è un musical animato con sette nuove canzoni originali, tutte affidate a Julia Michaels, classe 1993, la persona più giovane ad aver mai composto brani per un cartoon Disney: Jennifer spiega che la scommessa per quanto la riguarda ha pagato, perché Julia ha colto il tema della speranza come collante di tutte le canzoni, di genere molto vario, forte della sua esperienza come autrice per svariate pop star come Demi Lovato, Gwen Stefani, John Legend, Shakira, Keith Urban, Lady Gaga e Dua Lipa.
Tra autoironia sulla tradizione Disney (sperano di non aver esagerato col fanservice!) e un sincero abbraccio ai valori che sentono eterni, i Walt Disney Animation Studios sperano che Wish significhi qualcosa per tutto il pubblico: bambini e bambine avranno in Tasha un modello da seguire, ogni persona adulta leggerà se stessa nella necessità di non perdere la scintilla che è dentro di noi. E la magia si deve compiere innanzitutto in nome del cinema e in sala, per vivere tutti insieme al meglio l' "escape". L'evasione nella fantasia cara a Walt. Leggi anche 100 anni di animazione Disney nel corto Once Upon a Studio, in 2D e CGI

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