Twilight e Hunger Games: La Lionsgate vuole ancora continuare con le due saghe
Basta convincere Stephenie Meyer e Suzanne Collins e il gioco sarebbe fatto.
Ecco un’ottima notizia per i fan delle saghe di Twilight e di Hunger Games: le avventure di Edward Cullen e Bella da una parte e quelle di Katniss Everdeen & Co. dall’altra potrebbero continuare. Lo ha dichiarato l’Amministratore Delegato della Lionsgate Jon Fletheimer dicendo: "Ci sono molte altre storie da raccontare, e saremo pronti a farlo quando lo saranno i nostri creatori". In parole povere, prima di compiere qualsiasi passo o fare annunci, bisogna aspettare l’approvazione (e la disponibilità a mettersi all’opera) di Stephenie Meyer e Suzanne Collins, che dovranno sfornare sequel o prequel o spin-off o addirittura reboot. Nella stessa chiacchierata con un analista di Wall Street, Fletheimer avrebbe auspicato a una riduzione del lasso di tempo che normalmente separa l’uscita in sala da quella in home-video.
Non è la prima volta che alla Lionsgate si parla di un proseguimento dei due franchise, in particolare di Hunger Games. A proposito di quest’ultimo, già nel 2015 Fletheimer aveva detto: "Stiamo attivamente prendendo in considerazione la possibilità di concepire sequel e prequel". Nel 2016 l’uomo aveva ribadito il concetto con un giornalista di Variety dichiarando: "Per noi il mondo di Hunger Games è un grande mondo". Il suo discorso seguiva di poco le parole del vicepresidente Michael Burns, che si era detto interessato a un possibile prequel della saga con Jennifer Lawrence. Sempre nei 2016, infine, il co-presidente dello Studio Patrick Wachsberger aveva ipotizzato un proseguimento della Twilight saga, specificando: "Dipende da Stephenie: se vuole racontare un'altra storia con questi personaggi noi saremo con lei".
Ricordiamo che sia i vari Hunger Games che i film di Twilight hanno notevolmente riempito le tasche dello studio. I primi hanno guadagnato complessivamente 3 miliardi di dollari, mentre i secondi hanno registrato un incasso mondiale pari a 3 miliardi e trecento milioni.