The Nest (Il Nido): sul set dell'horror di Roberto De Feo
A Villa dei Laghi, poco lontano da Torino, il regista sta girando un film con Francesca Cavallin e i piccoli Justin Korovkin e Ginevra Francesconi in arrivo il 14 agosto.
Nell'immaginario horror, una casa in un bosco non è mai un luogo rassicurante, che sia abitata da fantasmi, serial killer, balordi di vario genere, animali selvatici e perfino adorabili nanetti, perché ben conosciamo l'infausto destino che ha rischiato Biancaneve dopo la visita della strega. Una villa immensa, sempre in un bosco, è ancora meno rassicurante di una casa, per esempio di marzapane, e se ha due alti e massicci torrioni ai lati e le stanze sono ora lugubri, ora solenni, ora rese all'apparenza allegre da carte da parati più o meno chiassose, allora c'è da spaventarsi molto, se non addirittura da correr via. Da Villa dei Laghi, che nasce come tenuta di caccia della Reggia di Venaria Reale e che, dopo essere stata proprietà di una signora dal doppio cognome, è diventata patrimonio della regione Piemonte, noi però non siamo fuggiti a gambe levate, perché non eravamo dentro a un film dell'orrore, ma semplicemente sul set di un film dell'orrore, piacevolmente rassicurati dalla presenza di attrezzature, thermos del caffè, una troupe, un paio di giovani attori e un regista, Roberto De Feo, entusiasta di narrarci qualcosa del suo primo lungometraggio, che si intitola The Nest (Il Nido).
Incontriamo De Feo dopo aver assistito, da lontano, alla scena iniziale del film, in cui il padre di un bambino di tre anni di nome Samuel suggerisce alla moglie di scegliere un'altra dimora per crescere il piccolo e vivere in armonia. Siamo vicino al greto di un fiume ormai secco e riusciamo a cogliere giusto qualche parola. Poi andiamo nella sala da pranzo, dove il regista inizia a raccontare: "La casa l'ho trovata su Google, ed è stato amore a prima vista, nonostante fosse in condizioni pietose. Per fortuna in tre settimane siamo riusciti a rimetterla a posto. Mi ha dato subito grandi emozioni, così ho riscritto la sceneggiatura per rendere Villa dei Laghi il mondo perfetto per i protagonisti della mia storia, un posto dove l'ansia è palpabile e i personaggi si muovono come fossero cadaveri".
I personaggi di cui De Feo parla sono Elena (la madre di Samuel), Samuel, che per buona parte della storia ha circa tredici anni e sta su una sedia a rotelle, qualche parente che si reca in visita di tanto in tanto, una sorta di patrigno del ragazzo chiamato Ettore: "Elena è apprensiva, iperprotettiva e gelosa e ha creato una specie di paradiso terrestre per il figlio, una sorta di Truman Show, convincendo Samuel che fuori dalle mura della tenuta ci sia il male".
Senza svelarvi troppo, vi diremo, omettendo parte delle informazioni di cui siamo entrati in possesso, che nell'universo di Samuel farà irruzione una giovane domestica di nome Denise che poterà con sé lo scompiglio, o meglio la vita che si impone con prepotenza e manda a carte quarantotto le regole della casa. Già, perché in una magione che secondo Roberto De Feo non ha nulla da invidiare all'edificio che ha ospitato la spaventosissima serie Hill House, Elena ha imposto delle regole ben precise, che sono: non piangere, non avvicinarsi a Samuel, non parlare del mondo esterno, mangiare con moderazione.
E’ dunque la madre "il mostro" di questo horror? Non completamente. E che horror è veramente The Nest? "E’ un horror di atmosfere, sul modello di The Others" - avverte il regista. "Qualcuno ha degli incubi, poi c’è un cimitero, dietro la casa. La prima parte del film è più creepy, e anche visivamente si avvicina a un classico film dell'orrore. Poi diventa quasi un dramma familiare, e allora lo spettatore si illude che The Nest abbia cambiato registro e non sa dire se ci sia o meno l'elemento soprannaturale".
Sembra insomma un film che affronta il genere seguendo la strada più insidiosa, il Nido, oltre che un'opera raffinata, stilisticamente innanzitutto, con la predominanza della luce naturale, totali all'inizio di ogni scena per dare l'idea che sia la casa a osservare i suoi abitanti e non viceversa, e ottiche larghe che schiacciano i personaggi all'interno dell'inquadratura. In quest'ultima scelta stilistica, il film trae ispirazione da Il sacrificio del cervo sacro di Yorgos Lanthimos, mentre l'altro riferimento horror (accanto al film con la Kidman da Giro di vite di Henry James) è The Village, di M. Night Shyamalan.
A proposito di suggestioni, Il regista classe '81 ci spiega che, anche se a spingerlo a fare il cinema è stato Ritorno al futuro, i suoi numi tutelari sono George Romero con i suoi zombie e il Sam Raimi de La casa: "Per quanto riguarda i contemporanei, adoro la serie di The Conjuring. Annabelle mi piace un po’ meno, amo gli horror della Blumhouse come Auguri per la tua morte. Mi piace Andy Muschietti, in particolare Mama. Il mio sogno, comunque, è di girare un giorno un film di paura in un grande magazzino. Quello che è certo è che non farò mai il cinema del reale".
Come molte opere prime non legate alle major, anche se qui c'è l'importante sostegno di Colorado Film in collaborazione con Vision Distribution (e con la produzione esecutiva di Prem1ere Film e il sostegno di Film Commission Torino Piemonte), The Nest non può contare su un budget da capogiro e su tempi eterni di riprese. Ad aiutare il regista ad andare a passo veloce sono però, da un lato, l'unità di luogo, dall'altro la bravura degli attori, che si sono subito fusi con i loro personaggi: "Francesca Cavallin, Justin Korovkin e Ginevra Francesconi sono la parte migliore del film. Justin mi è sembrato subito perfetto per il ruolo: era timido e chiuso proprio come Samuel. Quando l'ho incontrato la prima volta, non riusciva a guardarmi negli occhi, mi comunicava fragilità e debolezza. Chi meglio di lui poteva interpretare un ragazzo che ha paura della vita? Sia Justin che Ginevra hanno dimostrato grande credibilità fin dall'inizio, entrambi stanno per fare esordi importanti, sentirete parlare di loro a lungo".
Si è fatto un po’ freddo a Villa dei Laghi, perché anche vicino a Torino l'estate sembra essere lontanissima. Dopo una buona mezz'ora di conversazione, Roberto De Feo sembra più a suo agio e parliamo anche di letteratura horror, scoprendo che il suo romanzo da brivido favorito è Dracula di Bram Stoker. Dimostra venticinque anni "il nostro uomo", nonostante ne abbia trentasette (di cui diciassette trascorsi a sognare di realizzare horror). Lo salutiamo con un grande in bocca al lupo prima di raggiungere il van che ci porterà all'aeroporto. Ah, quasi dimenticavamo: The Nest (Il Nido), che è realizzato con il contributo del POR FESR Piemonte 2014-2020 - Azione III.3c.1.2 - bando "Piemonte Film TV Fund", arriverà nelle sale il 14 agosto, distribuito da Vision Distribution.