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Stanlio e Ollio: il segreto di un balletto irresistibile

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Nel biopic con Steve Coogan e John C. Reilly gli attori riproducono alla perfezione la leggendaria danza eseguita da Laurel e Hardy in I fanciulli del West.

Stanlio e Ollio: il segreto di un balletto irresistibile

Ci sono tanti momenti memorabili nel toccante film biografico Stanlio & Ollio, che Stuart S. Baird ha voluto dedicare a un momento particolare della carriera dei due intramontabili comici: la loro lunga, finale tournée britannica, chiamata Birds of A Feathers, iniziata nel 1953  a Southampton e durata ben 8 mesi, prima della brusca fine a Plymouth il 17 maggio del 1954, quando Oliver Hardy, sessantaduenne e già malato, ebbe un attacco di cuore.

Nel mezzo, tra i trionfi della gioventù, l'oblio e il tentativo (coronato poi fortunatamente dal successo) di ritrovare l'affetto del pubblico adattandosi ad esibirsi anche in teatri non di prim'ordine e di fronte a pochi spettatori, c'è un torto, un vero e proprio tradimento che Stan rimprovera a Ollie di avergli fatto quando erano all'apice della fama: quando il partner non lo seguì nel divorzio da Hal Roach ma accettò di recitare per lui in un film da solo... anzi, con un elefante, Zenobia. La tournée, tra alti è bassi, è l'occasione per questi due straordinari talenti di riscoprire l'affetto che li ha sempre uniti, un'amicizia più forte di ogni altra cosa.

Tra una risata e una lacrima, i due straordinari protagonisti, Steve Coogan e John C. Reilly, non solo riproducono nel film gli originali nella vita di tutti i giorni, ma rifanno anche alcune scene della straordinaria carriera del duo. Tra le parti più difficili da realizzare c'è stato sicuramente il leggendario balletto "At The Ball, That's All", eseguito da Laurel & Hardy in I fanciulli del West (o Allegri vagabondi, Way Out West, 1937) sulle note suonate dagli Avalon Boys, prima di entrare in un saloon.

Le riprese di questa scena sono iniziate pochi giorni dopo l'inizio della lavorazione del film e la tensione era alle stelle. Coogan e Reilly hanno lavorato con il Direttore dei movimenti e delle coreografie Toby Sedgwick per interpretare la scena alla perfezione. La danza si ripete diverse volte nel film, all'inizio mentre i due comici la girano sul set per il film e poi quando la eseguono sui palcoscenici durante la tournée, con piccole imperfezioni e varianti. Sedgwick ha insegnato persino agli attori a incorporare gli errori fatti da Laurel e Hardy durante le riprese. “Abbiamo coreografato quel balletto così tante volte che potremmo eseguirlo nel sonno” conferma Coogan. “La cosa fantastica quando li guardi ballare è che lo fanno con nonchalance e come se non si sforzassero affatto, mentre bisogna faticare molto per farlo apparire facile”.

Non è stato questo - anche se è il più celebre - l'unico balletto interpretato da Stanlio e Ollio con impressionante coordinazione e leggiadria: ricordiamo anche "Bonnie Scotland"  in Gli allegri eroi (o Allegri scozzesi) del 1935 e "Guardo gli asini che volano nel ciel", nella versione italiana, in I diavoli volanti (1939), con la canzone cantata da Alberto Sordi, che in originale era Shine On, Harvest Moon.

Stanlio & Ollio sarà in sala dal 1 maggio e noi ve lo consigliamo a passo di danza.

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  • Saggista traduttrice e critico cinematografico
  • Autrice di Ciak si trema - Guida al cinema horror e Friedkin - Il brivido dell'ambiguità
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