Se la strada potesse parlare: il trailer italiano del film di Barry Jenkins
Il nuovo lavoro del regista di Moonlight è una storia d'amore sofferta ambientata nella Harlem del 1974. Arriverà in sala il 24 gennaio.
A poco più di due anni di distanza da Moonlight, che ha vinto l'Oscar per il miglior film (e non solo) a dispetto di quanti davano per certa la vittoria di La La Land, Barry Jenkins arriva al cinema con una storia altrettanto dolorosa, anche se meno "asciutta" e più melodrammatica e tuttavia non priva di una valenza politica e sociale. Adattando il commovente e "devastante" romanzo di James Baldwin "If Beale Street Could Talk", il regista ha diretto Se la strada potesse parlare, una vicenda ambientata nel 1974 ad Harlem e incentrata su un amore negato, o interrotto: quello fra Tish e Fonny, che devono far fronte all'incarcerazione di Fonny, ingiustamente accusato di violenza sessuale. Con tre candidature ai Golden Globe (miglior film drammatico, miglior sceneggiatura e miglior attrice non protagonista), il film arriva nelle nostre sale il 24 gennaio distribuito da Lucky Red, e questo è il trailer ufficiale italiano.
I protagonisti di Se la strada potesse parlare sono Kiki Layne e Stephan James. La prima, classe 1992, era nuova ai lungometraggi di finzione, avendo recitato solo in un cortometraggio e in un episodio di una serie tv. Prossimamente la vedremo nel thriller fantascientifico di Rupert Wyatt Captive State. James, invece, lo rammentiamo in Race - Il colore della vittoria (dov'era l'atleta statunitense Jessie Owens) e nella serie tv Homecoming. Barry Jenkins li ha scelti non solo per la bravura e l'aderenza ai ruoli, ma per l'ottima intesa che hanno dimostrato di avere fin dal primo provino. In più Stephan gli ricordava un giovane e determinato Barack Obama, il suo presidente del cuore. Accanto a loro recitano Regina King (destinataria della candidatura al premio della stampa estera di Hollywood) e Pedro Pascal.
Il profondo amore che lega Tish e Fonny è l'aspetto del romanzo di partenza che ha emozionato maggiormente il regista, nonché l'elemento su cui ha insistito di più mentre scriveva la sceneggiatura. Per lui Se la strada potesse parlare è stato più arduo da realizzare di Moonlight, prima di tutto perché c'erano molteplici personaggi da tratteggiare e i dialoghi dovevano essere più lunghi e complessi, e poi perché, più che nell'opera precedente, in alcune sequenze gli attori dovevano guardare in macchina, cosa non facile per nessuno. Lettera d'amore a una Harlem dai colori vivaci e brillanti, il film si fa anche portavoce di una rabbia contro le ingiustizie le discriminazioni, ma non dimentica una raffinatezza stilistica che, nelle intenzioni di Jenkins, ricorda il Wong Kar-Wai di In the Mood for Love.