Rian Johnson: ecco perché non farò mai un horror
Il regista di Knives Out Rian Johnson in un incontro online con Karyn Kusama ha raccontato il motivo della sua distanza dall'horror.
Tutti - speriamo - abbiamo apprezzato Cena con delitto - Knives Out di Rian Johnson, un regista di cui abbiamo sempre apprezzato l'intelligenza e la versatilità. Dall'inizio della sua carriera si è cimentato con vari generi, tra cui il noir e la fantascienza (e Star Wars). Ma se speravamo che dirigesse un horror dovremo probabilmente rassegnarci. In un incontro interessante online, a cui ha partecipato anche la regista Karyn Kusama, che invece è un'appassionata del genere e ha in programma anche un nuovo Dracula per la Blumhouse, Johnson ha infatti spiegato perché non sente affinità col cinema di paura.
Il motivo sta nella sua infanzia: "È un genere con cui, per il fatto che la mia famiglia era molto religiosa quando ero piccolo e non mi permetteva di vedere molte cose violente, non ho un legame emotivo. Molti amici come Karym sono registi incredibili che affrontano questo genere e fanno dei film che mi sorprendono. Semplicemente è qualcosa che, qualunque sia il motivo, non mi ha attratto".
In effetti ha senso quello che Johnson dice perché la nostra memoria emotiva è legata all'infanzia o comunque ai nostri anni formativi, e se per qualche motivo ci hanno tenuto nascosti certi aspetti i casi sono due: o li sentiremo per sempre estranei o, se li scopriamo autonomamente, possono diventare una passione, cosa che a quanto pare a Johnson non è successa.
Ad ogni modo, Rian Johnson ha indicato un paio di horror che gli piacciono e sono nella sua top 5, come Alien e Under the Skin, non a caso film che hanno sicuramente una componente orrorifica ma che sono più vicini all'ambito della fantascienza. Al momento, comunque, il regista sta preparando l'atteso sequel di Knives Out, coronavirus permettendo.