Oscar 2024, il premio a Il Ragazzo e l'Airone porta Hayao Miyazaki a quota due... o tre?
Con l'Oscar vinto da Il ragazzo e l'airone come miglior film di animazione, Hayao Miyazaki ottiene la sua seconda statuetta dell'Academy... ma sono in realtà tre?
Era stato facile fare un pronostico, diciamo la verità: Il ragazzo e l'airone, ritorno al cinema di Hayao Miyazaki a 83 anni, ha vinto l'Oscar 2024 per il miglior film di animazione. Questo premio ci riporta indietro di vent'anni, quando Hayao trascinò lo Studio Ghibli al riconoscimento internazionale di La città incantata. Tecnicamente tuttavia questo non è il secondo Oscar per Hayao, bensì il terzo, perché non dimentichiamo che una decina di anni or sono c'era una volta una carriera che sembrava terminata...
Hayao Miyazaki, tre Oscar, tra La Città Incantata e Il ragazzo e l'airone
Fu La città incantata (2001) a trasformare un grande autore dell'animazione come Hayao Miyazaki in un monumento vivente all'arte dell'anime per tutto il grande pubblico: chi lo amava già per i film precedenti (o per quel capolavoro di serie che rimane Conan ragazzo del futuro) lo conosceva, era già un nome consolidato dagli anni Ottanta / primi anni Novanta per gli appassionati. Fu però proprio l'avventura quasi-carrolliana di Chihiro a sbloccare tutto il pubblico e i riconoscimenti "generalisti" nel resto del mondo: nel 2002 l'Orso d'Oro a Berlino ex-aequo con Bloody Sunday, nel 2003 l'Oscar per il miglior film di animazione, un record in quanto primo film animato a mano libera non in lingua inglese ad aver vinto il riconoscimento (che comunque ricordiamo esisteva da appena un anno, inaugurato nel 2002 e vinto da Shrek).
Fu un riconoscimento tardivo, per una carriera che era cominciata negli anni Sessanta... e che infatti di lì a poco, tra doverosi recuperi cinematografici dei lavori dei passati decenni, si concluse nel 2013 con Si alza il vento, sulla carta il lavoro del commiato. Hayao decise di ritirarsi e lo annunciò. Forse proprio per questa ragione l'Academy recuperò il tempo perduto e lo salutò nel 2015 con un Oscar onorario alla carriera, consegnato da John Lasseter, allora direttore creativo della Pixar. Ritirando il premio disse: "Sono un uomo fortunato, mia moglie me lo dice sempre. Penso di esserlo stato davvero, perché ho avuto la fortuna di vivere in un’epoca in cui si facevano ancora i film con matita, carta e pellicola. Quando poi io ho fatto film, il Giappone viveva un periodo di pace, durato tutti i cinquant'anni in cui ho lavorato. Le guerre ci hanno dato dei vantaggi, ma per fortuna non le abbiamo vissute attivamente."
Non ha resistito.
Il ragazzo e l'airone ci è sembrato un commiato più chiaro di Si alza il vento, non solo perché è più rappresentativo dello stile fantastico tipico del regista: c'è al suo interno una figura demiurgica che deve restituire il suo mondo immaginato alla natura, che a sua volta servirà da ispirazione per un'altra generazione. Difficile non pensare che Hayao si sia proprio inserito nel racconto stesso, per salutarci in modo più chiaro. Una sua dichiarazione ha accompagnato la distribuzione di Il ragazzo e l'airone: "Non c'è niente di più patetico del dire al mondo che ti ritiri perché sei vecchio, per poi tornare di nuovo. Una persona anziana si illude di essere ancora in forma, nonostante i geriatrici vuoti di memoria, per confermare che ormai il suo momento migliore è alle spalle? Ci potete scommettere."
Né Hayao né il suo complice producer Toshio Suzuki (anni 75) erano presenti al ritiro del nuovo Oscar. Kiyofumi Nakajima dello Studio Ghibli ha letto un altro comunicato, questa volta di Suzuki, con scuse per l'assenza e ringraziamenti: "Io e Hayao Miyazaki siamo invecchiati notevolmente. Sono grato di ricevere un tale onore a quest'età, e lo prendo come un messaggio per continuare il nostro lavoro. Mi dedicherò a lavorare ancora più sodo in futuro".
Con John Williams nominato all'Oscar a 92 anni per la colonna sonora di Indiana Jones e il Quadrante del Destino, non azzarderemmo nemmeno a prendere con ironia quell' "in futuro". Comunque la si pensi sul Ragazzo e l'airone, è semplicemente bello che esistano persone così. L'Oscar, per il resto, è grasso che cola.
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