Oscar 2018: guida completa ai 9 film in lotta per l'Academy Award come miglior film
Chi si aggiudicherà l'Oscar 2018 del miglior film tra Chiamami col tuo nome, L'ora più buia, Dunkirk, Scappa - Get Out, Lady Bird, Il filo nascosto, The Post, La forma dell'acqua - The Shape of Water, Tre manifesti a Ebbing, Missouri?
Come già lo anno scorso, saranno nove in questo 2018 i film che si contenderanno la più ambita delle statuette che verranno assegnate nella notte tra il 4 e il 5 marzo: l'Oscar 2018 per il miglior film. Le scelte dell'Academy si sono rivelate abbastanza prevedibili, e tutto sommato non si registrano assenze particolari.
Nel complesso, mentre nel 2017 la corsa era sostanzialmente a due - e tale è stata fino all'ultimo, col pasticciaccio brutto dell'annuncio di La La Land, poi rientrato a favore di Moonlight - i nove titoli di quest'anno sono più equilibrati, soprattutto se al valore assoluto dei film associamo anche i criteri di valutazione tipici dell'Academy, e le pressioni dirette e indirette che arriveranno dai vari movimenti di hashtag che circolano per la rete e stanno mettendo sottosopra il mondo del cinema americano e non solo.
Ma ora andiamo a vedere nel dettaglio quali sono, questi nove candidati e possibili vincitori dell'Oscar 2018 per il miglior film:
Chiamami col tuo nome
Ci sono ben pochi dubbi che quello di Luca Guadagnino sia uno dei film più "caldi" di questa stagione dei premi. Rimasto per mesi nell'ombra dopo essere stato presentato al Sundance prima e a Berlino poi più di un anno fa, ha iniziato a mietere tanti successi oltreoceano che perfino a casa nostra ci si è dovuti accorgere di Chiamami col tuo nome ed è scattata la corsa alla rivalutazione del suo regista, che fino a poco tempo fa in Italia era considerato e stimato da pochissime persone. Sarebbe sciocco e miope pensare che forza del film di Guadagnino sia puramente "politica", in virtù della storia d'amore omosessuale che racconta: sono molti i punti di forza di Chiamami col tuo nome, dalla recitazione alla scrittura passando per la messa in scena e toni scelti dal regista. Oltre che per il miglior film, Chiamami col tuo nome è in gara per la miglior sceneggiatura non originale (co-firmata da James Ivory), per il miglior attore protagonista (Timotée Chamelet) e per la miglior canzone, che è "Mistery of Love" di Sufjan Stevens.
La quota dei bookmaker di Comingsoon.it: 3.10
L'ora più buia
Da sempre, Joe Wright è stato uno dei registi per cui l'Academy ha dimostrato di avere il dente dolce. Orgoglio e pregiudizio ottenne quattro nomination, Espiazione ne ebbe sette, Anna Karenina ancora quattro. Ma, finora, l'inglese è sempre rimasto a bocca asciutta. L'ora più buia - che racconta della controversa nomina di Winston Churchill a Primo ministro del Regno Uniti, e delle sue prime, durissime e contrastate settimane di governo, fino al momento della svolta di fronte alla politica e al popolo, con un discorso entrato nella storia - di nomination ne ha avute sei, ma appare improbabile che sia proprio questo il film capace di valere a Wright la statuetta per il miglior film. Oltre a Gary Oldman, L'ora più buia ha ben poco su cui contare per brillare nel corso della prossima Notte degli Oscar.
La quota dei bookmaker di Comingsoon.it: 9.50
Dunkirk
Per una curiosa e significativa coincidenza, anche questo film di Christopher Nolan si chiude con le parole pronunciate da Winston Churchill di fronte al parlamento inglese, con quel discorso diventato famosissimo che ha ispirato e dato coraggio a tutta una nazione (e non solo) durante i momenti più duri della II Guerra Mondiale, quando l'esercito nazista sembrava inarrestabile. Dunkirk - che noi di Comingsoon.it abbiamo eletto miglior film del 2017 nella nostra tradizionale top ten di fine anno - è stato finora uno dei protagonisti assoluti della stagione dei premi, e anche agli Academy Awards si presenta come uno dei grandi favoriti. Quello che è certo è che i protagonisti di questo film lotteranno fino all'ultimo per cercare di vincere quello che c'è da vincere: oltre alla statuetta come miglior film, in palio per Dunkirk ce ne sono altre sei.
La quota dei bookmaker di Comingsoon.it: 3.10
Scappa - Get Out
Chi l'avrebbe mai detto, qualche mese fa, che Scappa - Get Out sarebbe stato uno dei film protagonisti della Notte degli Oscar, con quattro candidature compresa quella per il miglior film? Fatto sta che, cominciata la stagione dei premi, si è capito che chiunque avesse ambizioni, avrebbe dovuto fare i conti con questo divertente e intelligente horror di Jordan Peele. Se da un lato non possiamo che rallegrarci del fatto che l'Academy abbia deciso di accogliere con tanta benevolenza questo esponente del cinema di genere, dall'altro dispiace che venga spontaneo pensare che, non ci fosse stata la questione razziale al centro della vicenda, e non si fossero vissuti i momenti particolari della storia statunitense che viviamo, forse Get Out non sarebbe arrivato lì dove è arrivato. E forse si fermerà anche lì, alle candidature.
La quota dei bookmaker di Comingsoon.it: 8.25
Lady Bird
Da It-Girl e reginetta della scena indie statunitense, nonché musa del suo compagno Noah Baumbach, Greta Gerwig ha esordito nella regia con risultati che, perlomeno in termini di premi, meglio di così non si poteva. Storia parzialmente autobiografica di una ragazzina idiosincratica e di sua madre, della fine del liceo e dell'ansia di lasciare Sacramento per cimentarsi con le università colte e e bohemiene della east coast, Lady Bird e senza dubbio il candidato al premio Oscar come miglior film che arriva in quota #meetoo. E che, proprio per questo motivo, sarà uno dei titoli con cui tutti gli altri contendenti dovranno fare i conti. E però, come dire, non è che si possa sempre mescolare così tanto la politica al cinema (vedi il palmares della Berlinale di quest'anno).
La quota dei bookmaker di Comingsoon.it: 8.75
Il filo nascosto
Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: se esistesse un Dio del Cinema capace di tutelare i reali valori in campo, se davvero i premi premiassero i film migliori e solo quello, allora non ci sarebbe storia: non solo l'Oscar per il miglior film, ma tutti e sei le statuette per le quali concorre (più quella come miglior attrice protagonista, per cui Vicky Krieps non è stata candidata, inspiegabilmente) dovrebbero andare a Il filo nascosto. Nel senso che nemmeno dovrebbero farlo scomodare per uscire di casa, Paul Thomas Anderson, glieli dovrebbero consegnare direttamente a casa, che nemmeno ci sarebbe bisogno della cerimonia di premiazione. Invece le cose non sono così semplici (non lo sono mai), e abbiamo anzi l'impressione che non sarà facile per questo straordinario film vedere riconosciuti i suoi meriti. Ma non importa, perché tanto lo sappiamo tutti come stanno le cose.
La quota dei bookmaker di Comingsoon.it: 3.75
The Post
E poi c'è Steven Spielberg, uno di quelli che praticamente non sbaglia un film da non si sa quanti anni, e che riesce sempre a lasciarti a bocca aperta. Girato in fretta e furia prima del blockbusterone Ready Player One, The Post è un film bellissimo e attualissimo, che riesce a raccontare gli Stati Uniti di ieri così come quelli di oggi, e che lo fa con un cinema purissimo e lineare. Di certo la valenza politica del film è ovvia, e di certo i paralleli di quella situazione lì che racconta il film, con lo scontro tra l'amministrazione Nixon e il New York Times e il Washington Post ricorda la tensione che esiste tra Trump e l'intero sistema d'informazione americano, ma è altrettanto certo che non solo per quello che The Post è uno dei nove film che concorrono al titolo di migliore dell'anno secondo l'Academy.
La quota dei bookmaker di Comingsoon.it: 6.25
La forma dell'acqua - The Shape of Water
Il film di Guillermo del Toro, già vincitore del Leone d'Oro al Festival di Venezia 2017, dove venne presentato in prima mondiale, è di sicuro il grande favorito nella corsa al premio Oscar 2018 come migliori film. E di certo non solo in virtù del fatto che ha ottenuto la bellezza di tredici nomination complessive, cifra che non è un record ma che, insomma, è di tutto rispetto. La forma dell'acqua - The Shape of Water lo è in virtù delle sue tante qualità - la capacità ci conciliare il genere con l'autorialità, la cinefilia esibita, una storia di quelle che scaldano i cuori - e della capacità di mettere assieme senza ostentarle tutta una serie di istanze politiche e razziali che di sicuro risulteranno più che gradite ai membri dell'Academy, che certe cose le apprezzano quando non sono troppo radicali o destabilizzanti. E poi, si sa, la vittoria a Venezia porta fortuna per gli Oscar.
La quota dei bookmaker di Comingsoon.it: 1.75
Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Last, ma assolutamente not least, ecco un altro reduce dal Lido di Venezia. Lì il film diretto da Martin McDonagh aveva stupito, pur a fronte delle nostre aspettative, e da lì è partito per un viaggio che lo ha portato a essere uno dei titoli più apprezzati della stagione dei premi, e non solo per un cast strepitoso del quale Frances McDormand è solo la punta di diamante. L'impressione è che Tre manifesti a Ebbing, Missouri non abbia sulla carta grandissime chance di vittoria, e che si dovrà accontentare dei premi ai suoi attori e, forse, alla sceneggiatura, ma c'è qualcosa nel film e nella sua natura che spinge a pensare che potrebbe essere l'outsider che arriva a sparigliare le carte quando meno te lo aspetti. D'altronde, la qualità è elevatissima, i contenuti ci sono, e quindi sottovalutarlo sarebbe un errore.
La quota dei bookmaker di Comingsoon.it: 2.75
Oscar 2018: le nomination