Novecento, l'affresco di Bernardo Bertolucci sulla storia d'Italia, torna al cinema in versione restaurata
Dal 16 aprile, parte del progetto Il Cinema Ritrovato. Al cinema della Cineteca di Bologna
Da lunedì 16 aprile farà il suo ritorno nelle sale italiane, in una versione interamente restaurata, uno dei grandi capolavori di Bernardo Bertolucci, Novecento, il grande affresco storico e cinematografico che ripercorre la storia d'Italia dal 1900 alla Liberazione attraverso le vicende di protagonisti interpretati da Robert De Niro, Gérard
Depardieu, Stefania Sandrelli, Dominique Sanda, Laura Betti, Donald Sutherland e Burt Lancaster.
Dietro l'operazione c'è la solita Cineteca di Bologna e il suo progetto di distribuzione in sala dei grandi capolavori della storia del cinema in versione restaurata, che si chiama Il Cinema Ritrovato. Al cinema.
Nel caso di Novecento, il restauro è stato realizzato da 20th Century Fox, Paramount Pictures, Istituto Luce – Cinecittà e Cineteca di Bologna con la collaborazione di Alberto Grimaldi e il sostegno di Massimo Sordella al laboratorio L’Immagine Ritrovata, con la supervisione dello stesso Bertolucci e del direttore della fotografia Vittorio Storaro.
Si tratta di un lavoro che restituisce alla letetra la versione originaria di un film martoriato da 700 tagli, eseguiti all’epoca dal distributore americano. Per non parlare di una qualità fotografica che questo nuovo restauro fa emergere, assieme alla bellezza delle sue immagini e dei suoi infiniti richiami ai capolavori dell’arte, a partire da quel Quarto stato di Pellizza da Volpedo, esplicitamente e simbolicamente richiamato nei titoli di testa del film.
Realizzato da Bernardo Bertolucci nel 1976, il film si apre all’alba del Novecento e intreccia le sue vicende fino alla Liberazione, il 25 aprile 1945: un film che oggi racconta da lontano ideali e ideologie che appaiono sepolte, e che forse oggi più che mai hanno bisogno di una riflessione che si rinnovi a partire dalla memoria, una memoria che un film come Novecento conserva e riporta allo spettatore di oggi con un coinvolgimento emotivo di rara intensità. Una storia raccontata in Emilia, luogo-simbolo delle lotte socialiste e dell’antifascimo: un’Emilia che diventa parte per il tutto di una grande utopia internazionale.
Novecento rappresenta l’apogeo della grande stagione del cinema d’autore: un film le cui riprese sono durate 11 mesi, lasciando al regista la più assoluta libertà stilistica, per realizzare una delle più alte espressioni del cinema di poesia.