Los Conductos è il film colombiano che chiude il concorso del Carbonia Film Festival
Viene dalla Colombia l'ultimo film in concorso al Carbonia Film Festival, Los Conductos, che racconta la storia vera di un uomo fuggito da una setta violenta. È disponibile in streaming gratuito sul sito onlinecarboniafilmfest.org dal 9 ottobre alle 12.00 all’11 ottobre alle 12.00.
Conclude l'edizione 2020 del Carbonia Film Festival - che sabato 11 ottobre rende di nuovo disponibili gratuitamente su onlinecarboniafilmfest.org tutti i titoli del concorso – il film colombiano Los Conductos, diretto dal regista Camilo Restrepo, che in poco più di un'ora racconta la vera storia del protagonista, da lui conosciuto nel 2013, fuggito da una setta religiosa in cui aveva trascorso 8 anni e dove la violenza e il crimine avevano un ruolo fondamentale. Da questa esperienza gli era rimasto un desiderio di vendetta insoddisfatto verso il leader del gruppo, Nonostante le numerose scene di vita quotidiana che rispecchiano quel che è successo dopo esser fuggito, a questo personaggio dall'età indefinibile, con un testone e una gran barba su un fisico esile da ragazzino, Restrepo non firma un vero e proprio documentario ma sceglie consapevolmente di manipolare la realtà contrapponendo alla presenza fisica e alle parole di questo outsider, che resta un estraneo a metà tra il chiuso mondo di prima con le sue certezze e la vita precaria, ignota e caotica dell'oggi, uno stile di regia astratto e straniante, obiettivo ma a tratti surreale, per una storia personale che diventa anche commento politico e sociale su un Paese che sacrifica troppi dei suoi figli. Nelle parole del regista: “ho scelto coscientemente di distanziare lo spettatore dal personaggio con una regia non realistica, limitando in questo modo le emozioni a favore di una visione più analitica della situazione di Pinky. In questo modo il film ha le sue radici più negli obiettivi del documentario che in quelli della finzione”.
Restrepo ci mostra quello che appunto chiama Pinky dopo una fuga che intuiamo non indolore (qualcuno viene ucciso e derubato di una moto). Lo vediamo arrivare in città, poi alloggiare abusivamente e lavorare in una fabbrica di t-shirt contraffatte di famosi marchi americani. Cacciato dal padrone, ricorre ai furti di rame in edifici abbandonati o cerca materiale utile nelle discariche. Ma il suo passato lo rincorre, e il desiderio di uccidere il “Padre” - come si faceva chiamare l'uomo che l'ha tenuto soggiogato per tanto tempo - lo perseguita. La pistola è diventata un'estensione della sua mente: da lui disegnata, personalizzata e decorata, ricorda un po' in alcune scene quella maneggiata da Michel Piccoli in Dillinger è morto di Marco Ferreri (Restrepo vive e lavora in Francia e crediamo che certi riferimenti non siano casuali).
L'inizio del film si svolge al buio o di notte con luci che poco illuminano (a un certo punto c'è anche un blackout dovuto ai furti di rame) perché Pinky è una creatura notturna e invisibile. Quando lo vediamo di giorno resta tale, neanche la luce gli dà concretezza. Per noi occidentali il nome di Medellìn rimane indissolubilmente legato al famigerato cartello della droga di Pablo Escobar, nonostante da allora siano trascorsi oltre 30 anni. La Colombia oggi è un paese multietnico e dalle grandi ricchezze naturali, in cui il 27 per cento della popolazione vive però ancora sotto la soglia di povertà (con oltre il 7 per cento in condizioni disperate), il crimine e la droga sono tuttora diffusi nei ceti più disagiati mentre, come in altri Paesi capitalistici, aumenta il numero dei super ricchi e - come si accenna a un certo punto nel film con la storia delle buche - la corruzione ha provocato gravi dissesti nelle opere pubbliche. Noi non sappiamo come il protagonista sia finito in questa setta, vittima di uno dei tanti leader carismatici e manipolatori, capace di convincere i suoi aderenti di essere "gli eletti" e di giustificare, in nome di questa unicità, crimini e delitti. E non sappiamo quale sia stata l'azione compiuta dal Padre di cui Pinky è stato involontario testimone, che lo ha disgustato e gli ha aperto definitivamente gli occhi. Ma lui è solo uno dei tanti dimenticati che vivono per strada, in apparenza tranquilli e gentili ma corrosi all'interno da una sete di vendetta che forse un film può servire a placare in modo catartico senza far male a nessuno, soprattutto a chi ha bisogno di liberarsi una volta per tutte dell'insegnamento del male e della violenza.
Los Conductos è disponibile per tutti gratuitamente online sul sito onlinecarboniafilmfest.org dal 9 ottobre alle 12.00 all’11 ottobre alle 12.00.