La Legge della Notte: Ben Affleck e i romanzi di Dennis Lehane
L'attore e regista ha un legame particolare con lo scrittore di Boston: anche Gone Baby Gone veniva da suoi lavori.

La legge della notte è l'ultima regia in ordine di tempo di Ben Affleck, anche interprete di questa storia ambientata durante il Proibizionismo, dove seguiamo l'ascesa nella criminalità da parte di Joe Coughlin, che a Boston si scontra con un boss irlandese, innamorandosi della sua donna, poi si trasferisce a Tampa, in Florida, dove si dà al contrabbando. Deciderà, per prosperare, di sfruttare la rivalità tra la sua passata nemesi e un boss della mafia italiana.
La città di Boston dovrebbe già avere attivato la vostra attenzione, se seguite la filmografia del Ben Affleck autore. In effetti Ben, legato da sempre al Massachusetts, vi ha ambientato diversi lungometraggi a cui ha collaborato o che ha firmato (The Town, Will Hunting). Nel caso specifico però del suo esordio alla regia Gone Baby Gone, interpretato da suo fratello Casey Affleck, e di questo La legge della notte, c'è un'intesa con un altro bostoniano doc, lo scrittore Dennis Lehane.
Ecco cosa hanno detto i due del rapporto che li lega. Cominciamo con Ben.
Naturalmente non sono il primo a scoprire Dennis Lehane. Grandi registi hanno adattato il suo lavoro [ricordiamo Clint Eastwood e Martin Scorsese, ndr]. I suoi dialoghi sono molto acuti, scoppiettano, i personaggi sono intensi, attraenti. Tutto è come se saltasse direttamente sullo schermo. Non devi faticare molto per adattare quelle cose, i romanzi stessi sono scritti in una chiave cinematografica.
Lehane invece è meno aproblematico di Affleck sulla questione, nè sembra essere così in sintonia con la settima arte, che comunque da spettatore ama moltissimo.
La cosa più assurda è che, a meno che il film non sia clamorosamente sbagliato, non sai mai cosa pensare. Se vedo la versione cinematografica di uno dei miei libri in cui proprio non hanno capito nulla, dico: okay, fa schifo. Ma in tutti gli altri casi? Non ne ho idea. Ancora oggi, non so cosa pensare di Mystic River. Non so come sentirmi davanti a Shutter Island. Mi affido. Mi siedo lì e dico: oh, sembra proprio bello, recitano alla grande. Gone Baby Gone mi è piaciuto subito, forse perché tra il momento in cui l'ho scritto e l'uscita della versione cinematografica era passato un casino di tempo.
Specificamente, su La legge della notte, Lehane sostiene Affleck ancora di più.
E' uno che non si perde in chiacchiere. Abbiamo un grande rispetto reciproco. Ha affrontato La legge della notte come Gone Baby Gone. Mi ha consultato, rispettava il materiale. Il film è bellissimo da vedere, sullo schermo sembra proprio ricco. E' ben diretto e ben scritto, è fedele e funziona.