Kevin Spacey riceve la "Stella della Mole" e ringrazia il Museo del Cinema di Torino: "Avete avuto le p***e di invitarmi"
Kevin Spacey - travolto da accuse di molestie sessuali circa cinque anni fa - ha ricevuto dal Museo Nazionale del Cinema di Torino un prestigioso premio alla carriera, che riconosce i suoi meriti artistici e il suo contributo all'arte cinematografica.

Ieri - 16 gennaio - Kevin Spacey, già in città da alcuni giorni, ha tenuto l'attesa masterclass al Museo Nazionale del Cinema di Torino, dal quale era stato invitato per ricevere la "Stella della Mole", un prestigioso riconoscimento alla carriera. L'attore, prima di accettare il premio, ha quindi ringraziato il Museo per "aver avuto le p***e" di invitarlo, dal momento che sono ormai passati cinque anni da quando la sua carriera ha subito una pausa forzata a causa delle accuse di molestie sessuali.
Kevin Spacey e il ricordo della sua straordinaria carriera
Nonostante la bufera mediatica dalla quale è stato travolto in questi anni, Spacey ha dunque deciso di accettare il premio, ringraziando - come accennato - l'istituzione del Museo Nazionale del Cinema di Torino e il suo direttore, Domenico De Gaetano:
Dandomi questo premio stanno compiendo una forte difesa dei risultati artistici e, per questo, dovrebbero essere applauditi. Voglio semplicemente dire quanto sono grato nei confronti dei miei amici e dei miei colleghi, e per gli amici degli amici e per i colleghi che hanno preso un volo per essere qui stanotte... Sono commosso dalla vostra presenza.
Davanti a circa 400 persone l'attore ha quindi ringraziato il suo manager - "quando hai un migliore amico come Evan Lowenstein, la vita può essere piuttosto speciale e affrontare ogni sfida merita lo sforzo" - e sua madre, che lo portava a cinema sin da quando era piccolo. Spazio poi a ricordi legati alla sua carriera - la masterclass è stata seguita dalla proiezione di American Beauty - ed in particolare al sodalizio con Bryan Singer, che l'ha diretto ne I soliti sospetti:
Non voleva che riguardassimo le scene girate. Da parte sua si è trattata di una decisione intelligente perché mi ha permesso di fidarmi completamente di lui. Non so se qualcuno conosca questa storia ma è successa una cosa divertente la prima volta che ha mostrato il primo montaggio al cast. Dopo la visione ho visto Gabriel Byrne mentre litigava con Bryan nel parcheggio perché era assolutamente convinto di essere Keyser Söze.
L'attore due volte premio Oscar - per American Beauty e I soliti sospetti - ha quindi incantanto il suo pubblico con aneddoti e racconti, non dimenticando mai l'enorme fortuna e il privilegio di poter collaborare con grandissimi registi - oltre Bryan Singer, è stato infatti diretto da Sam Mendes, David Fincher e Mike Nichols, solo per citarne alcuni. Divenuto poi un'icona pop con la serie House of Cards, ha visto la sua carriera stroncata dalle accuse di molestie sessuali e dal nascente movimento #metoo. Di recente è tornato sul set grazie a Franco Nero, che l'ha voluto fortemente nel suo secondo film da regista, L'uomo che disegnò Dio.