John Cleese si burla dei rimpianti di Hank Azaria per Apu chiedendo scusa "per le gag sui bianchi inglesi"
L'81enne ex Monty Python John Cleese, fortemente contrario alla cancel culture, prende in giro Hank Azaria che si è scusato per il doppiaggio dell'indiano Apu dei Simpsons.
Potreste aver sentito in questi giorni che l'attore e doppiatore Hank Azaria si è scusato per aver contribuito a solidificare lo stereotipo dell'indiano immigrato negli Stati Uniti doppiando il personaggio di Apu nelle serie animata I Simpsons, un'esplicita satira intorno alla famiglia e alla vita di un americano medio, come ben sappiamo.
Azaria era nel cast delle voci dello show dal 1990 e quando nel 2017 è uscito il documentario The Problem with Apu che raccontava gli stereotipi, lo scherno e gli insulti razziali nei confronti degli indiani e delle popolazioni dell'Asia meridionale, qualcosa in lui ha fatto clic. In poco tempo Azaria ha deciso di non doppiare più quel personaggio il quale, sarebbe stato inizialmente mantenuto nella serie dal creatore Matt Groening, per poi invece farlo sparire silenziosamente dalla 33esima stagione dei Simpsons. L'attore è stato intervistato recentemente nel podcast Armchair Expert in cui ha detto quanto segue:
Stavo facendo un discorso alla scuola di mio figlio e parlavo con i ragazzi indiani perché volevo avere il loro pensiero. Un 17enne che non ha mai visto i Simpsons, sa però cosa Apu significhi. A questo punto per lui è soltanto un insulto. Tutto quello che sa è come la sua gente sia vista e rappresentata da molte persone in questo paese. Chiedo scusa per questo.
L'81enne attore, sceneggiatore e produttore John Cleese, un pilastro della satira, dello humour nero e surreale che ha cavalcato per decenni da solo e insieme ai suoi colleghi dei Monty Python, si è sentito in dovere di rispondere. Cleese si è fortemente schierato contro la cancel culture che in questi ultimi anni sta producendo un effetto censorio retroattivo in cui ad essere colpita è la commedia, rea di aver denigrato e ritratto in maniera offensiva le minoranze etniche, il ruolo della donna o in generale di aver usato toni e parole oggi considerati oltre il limite. Ma è proprio questo limite tra satira e insulti a diventare sempre più sbiadito.
"La commedia non parla di gente perfetta, parla di tutte le nostre imperfezioni, non delle cose che funzionano, ma di tutto ciò che va storto" spiegava l'attore nell'ottobre 2020, quando un episodio della sua serie anni 70 Fawlty Towers (un gioiello di comicità, peraltro) fu rimosso dalla piattaforma della BBC per poi essere reintegrato dopo una specie di sommossa popolare. "È patetica questa idea che le persone non possano difendersi da sole e non sappiano ascoltare opinioni diverse. Mi sembra straordinariamente condiscendente", diceva.
Cleese, con il suo abituale sarcasmo, ha così commentato su Twitter le parole di Hank Azaria:
Per non essere lasciato indietro da Hank Azaria, vorrei chiedere scusa a nome dei Monty Python per tutti quegli sketches che abbiamo fatto prendendo in giro le persone bianche inglesi. Ci dispiace per il dolore che possiamo aver causato.
Not wishing to be left behind by Hank Azaria, I would like to apologise on behalf on Monty Python for all the many sketches we did making fun of white English people
— John Cleese (@JohnCleese) April 13, 2021
We're sorry for any distress we may have caused