IT Capitolo 2 e Doctor Sleep: le quattro regole dei registi per adattare Stephen King
Andy Muschietti e Mike Flanagan si sono prestati a una riflessione proposta dal New York Times.
IT: Capitolo 2 ha raggiunto gli 8.300.000 euro d'incasso nel nostro paese, mentre Doctor Sleep, altro adattamento da Stephen King, arriverà nelle sale italiane il 31 ottobre. Il New York Times ha intervistato i registi dei due lungometraggi, rispettivamente Andy Muschietti e Mike Flanagan, su un argomento che interessa i cineasti da quarant'anni. Come si adattano i romanzi di Stephen King? Attraverso il filtro dell'autore dell'articolo, sono addivenuti a quattro punti fondamentali che, se non determinano la riuscita assoluta della trasposizione, per lo meno la orientano nella giusta direzione.
"Non mettere in secondo piano la caratterizzazione dei personaggi."
Secondo Flanagan, la tendenza a liquidare King come "autore horror" può spingere regia e sceneggiatura a privilegiare il fattore paura, quando la grande sospensione dell'incredulità richiesta da alcuni suoi racconti dipende dal successo delle psicologie dei protagonisti, dalla massima empatìa che King crea con essi sulla pagina.
"Occhio ai cambi di registro."
King ama frullare spaventi, grottesco, comicità, dramma, introspezione psicologica, spesso ruotandoli nel giro di poche pagine se non righe. Flanagan fa notare che rispettare al millesimo questo gioco porta a pasticci come L'acchiappasogni. Al cinema è consigliabile scegliere un singolo registro generale, poi concedersi qualche deragliamento controllato (ma Muschietti è scettico su una formula codificabile: "L'equlibrio lo devi imparare da solo").
"Ama il materiale originale."
Può sembrare banale, ma quando un autore va di moda, le case di produzione acquistano i diritti cinematografici delle sue opere in automatico, e non è detto che chi lavori sulla trasposizione ami il racconto o il romanzo di partenza. Muschietti propone quattro ottimi esempi di questo amore, espresso da cineasti di massimo carisma e stile: Carrie - Lo sguardo di Satana di Brian De Palma, Christine - La macchina infernale di John Carpenter, Shining di Stanley Kubrick e Le ali della libertà di Frank Darabont.
"Non essere troppo fedele."
Parlando di IT, Muschietti spiega: "Il libro ha una struttura affascinante, ma quando pensi di aver preso un ritmo, viene interrotto dagli interludi di Mike Hanlon, oppure si torna nel 1958 e ti trovi nella mente di ciascun personaggio. Se adattassi il libro con la stessa struttura, non sarebbe molto interessante." Flanagan fa riferimento a un immaginario cinematografico kinghiano dal quale non si può ormai prescindere, e che va oltre ciò che lo stesso Stephen ha scritto. Proprio Flanagan lo sa bene, dato che ha dovuto convincere King della sua visione per Doctor Sleep, che avrebbe tenuto conto sia del suo romanzo sia dello Shining di Kubrick (notoriamente detestato dallo scrittore).