Film 2017: le migliori commedie e i film drammatici che più aspettiamo
Dieci film del 2017 che ci faranno ridere o piangere.
Il nostro augurio per il 2017 è che sia per tutti un anno pieno di divertimento e di risate, perché ridere fa bene alla salute e spesso allunga la vita. Al cinema lo facciamo da tempo immemore, grazie a commedie sofisticate, sentimentali, slapstick, irriverenti, nere e sexy.
Seduti su una poltrona nel buio di una sala, alcuni di noi sentono invece il desiderio di versare calde lacrime e di lasciarsi devastare da storie tragiche.
I Film del 2017 accontenteranno indubbiamente entrambe le categorie di spettatori, e fra i molti film da ridere e i film da piangere ne abbiamo scelti cinque per gruppo. Alcuni sono attesi praticamente da tutti, altri ci incuriosiscono per ragioni meno evidenti.
Tra i Film commedia del 2017, abbiamo scelto:
INSOSPETTABILI SOSPETTI
Ci inchiniamo all’autoironia e al coraggio di giocare con la propria "aura" e con il pezzo di storia del cinema che rappresentano di Sir Michael Caine, Morgan Freeman e Alan Arkin, tre attori che non sono assolutamente sul viale del tramonto (almeno artisticamente) e che possono continuare ad annoverare nel proprio curriculum film di spessore. Questa primavera eccoli andare in controtendenza e scegliere una commedia leggera che non disdegna l’azione e in cui tre anziani anziani signori decidono di rapinare una banca. Il bello è che non lo fanno per ingannare il tempo che scorre lento e inesorabile, ma per reagire a un sopruso economico. La regia è dell’esperto Zack Braff, che ha rifatto il film del ’79 di Martin Brest Vivere alla grande.
MOTHER/DAUGHTER
A guardarle l’una accanto all’altra, funzionano perfettamente come madre e figlia, e non perché si assomiglino (nonostante la fluente chioma bionda), ma per le facce buffe che fanno quando si cacciano nei guai, per la battuta pronta e per una certa goffaggine, più ingombrante nel primo caso, più svampita nel secondo. Sceneggiatrice, autrice dell’autobiografia "The Girl with the Lower Back Tattoo", attrice e stand-up comedian, Amy Schumer è uno dei volti più noti al cinema, negli show televisivi e fra gli scaffali delle librerie. Quanto a Goldie Hawn, è da quindici anni - da Due amiche esplosive - che non appare sul grande schermo. Quale migliore occasione della cronaca di un viaggio folle in Sud America per un ritorno in grande stile?
SMETTO QUANDO VOGLIO 2 - MASTERCLASS
Eh sì: anche se erano passati dalla parte dell’illegalità, i ricercatori falliti di Smetto quando voglio avrebbero proprio dovuto farla franca, magari cambiando attività. Ci piaceva tanto vederli realizzati, vincenti e finalmente danarosi, e il finale della loro avventura lo abbiamo trovato un po' deludente. Per fortuna, nel primo dei due sequel del film cult di Sydney Sibilia, il neurobiologo, il chimico, l’economista, l’archeologo eccetera hanno una seconda chance e, per aiutare la legge, rimettono in piedi l’ingegnosa banda. Evviva! Ci sono volti nuovi in questa commedia che non è la copia carbone del film con cui tutto ebbe inizio e sembra che l’asticella sia più alta in termini di azione (con un assalto al treno) e di intrattenimento puro.
ROCK THAT BODY
Confrontando sinossi e interviste varie, abbiamo dedotto che in Rock That Body si ride fino a un certo punto, perché in una versione al femminile di Una notte da Leoni (e quindi con addio al nubilato in una pazza città dei divertimenti), succede qualcosa che proprio non doveva succedere e qualcuno si fa molto male. A scatenarsi, in questa commedia vietata ai minori di 17 anni, sono Kate McKinnon, Jillian Bell, Ilana Glazer, Zoë Kravitz, Demi Moore e, naturalmente, Scarlett Johansson, che però, in una delle più celebri foto del film in circolazione, appare con un tailleur da uomo e una bandiera americana. Assai casta, quindi. Sappiamo tuttavia che qualcuno si spoglierà… ma si tratta di un uomo! E’ una donna, invece, a occuparsi della regia: Lucia Aniello.
OMICIDIO ALL'ITALIANA
Già il nome inventato del paesino di cinque anime in cui la vicenda si svolge - Acitrullo - invoglia ad andare al cinema, e poi ci aspettiamo grandi cose dai duetti fra Maccio Capatonda - qui alla sua seconda regia - ed Herbert Ballerina, reduce da un film tutto per lui. In una commedia che prende di mira il sensazionalismo e la spettacolarizzazione della cronaca nera, i due interpretano i disonesti fratelli Peluria, i quali, pur di conquistare notorietà e dominare i telegiornali, organizzano un omicidio. Oltre a fare la parte del sindaco, Maccio è sia un politico che un turista e per questo suo racconto satirico si è lasciato affiancare sia da non attori che da professionisti, come Sabrina Ferilli.
Tra i Film drammatici del 2017, abbiamo scelto:
LA LUCE SUGLI OCEANI
Fra le tragedie della vita ci sono senza dubbio gli amori difficili, quelli guastati dalla sfortuna o da un figlio che non riesce ad arrivare. Se poi a fare da sfondo al dramma è un’isoletta australiana abitata dal guardiano di un faro e dalla sua giovane signora, allora lo struggimento è assicurato. E’ da tempo che si parla della quarta regia di Derek Cianfrance, soprattutto perché è sul set del film che è nato l’amore fra Michael Fassbender e Alicia Vikander. Va detto, però, che ci sono pochi elementi in comune con la precedente filmografia dell’autore di Blue Valentine, che adattando un best seller di M.L. Stedman torna all’epoca della Seconda Guerra Mondiale e si prende il tempo per costruire personaggi, melodramma e atmosfere un po’ alla "Cime tempestose".
HAPPY END
Difficilmente delude un film di Michael Haneke: più spesso commuove, incanta, sciocca, raggela il sangue, fa riflettere, suscita ammirazione. Perché? Perché pochi sanno descrivere come lui una certa morbosità e le molte contraddizioni dell’animo umano. Cosa dobbiamo aspettarci da Happy End? Con buona probabilità una riflessione sul nostro tempo e sulla famiglia. Quella del tredicesimo lungometraggio del regista austriaco abita nel Nord della Francia, è borghese e guarda con noncuranza alle difficoltà di un gruppo di migranti. Haneke non corre rischi con gli attori e torna a collaborare con Jean-Louis Trintignant e con Isabelle Huppert, affiancando loro Mathieu Kassovitz. Altra domanda: il titolo sarà ironico?
BARRIERE
Attenzione perché questo film potrebbe regalare a Denzel Washington, che lo ha anche diretto, il suo secondo Oscar come miglior attore protagonista, riservando pure un premio a Viola Davis. Drammatica lo è parecchio la storia dell’ex galeotto nonché promessa del baseball Tony Maxons, che fa il netturbino a Pittsburgh e che attraversa una serie di profonde crisi familiari. Manifesto contro il razzismo, Barriere è tratto dalla pièce di August Wilson "Fences", vincitrice del premio Pulitzer e portata con successo in scena dagli stessi Washington e Davis. Guardando il trailer del film, l’interpretazione di Denzel - qui alla sua terza volta dietro alla macchina da presa - appare magnifica, tanto più che il nostro è alle prese con un uomo che non ha l’aria troppo simpatica e gradevole.
THE ZOOKEEPER'S WIFE
A conoscerla di persona, Jessica Chastain è autoironica e ha un senso dell’umorismo fenomenale, però è perfetta per i film drammatici. Grandiosa in Zero Dark Thirty, potrebbe lasciare il segno anche per la sua interpretazione di Antonina Zabinski, che negli anni 30’ gestiva insieme al marito lo zoo di Varsavia e che, nel periodo dell’invasione tedesca, salvò la vita a numerosi ebrei nascondendoli nelle tane e nelle gabbie degli animali. Ci piace pensare che il racconto sia mosso ed emozionante e che Daniel Bruhel sia convincente nella parte del cattivo. Un’altra garanzia è la regista neozelandese Niki Caro, che sa e ha saputo raccontare donne forti (in North Country, per esempio), che per la Chastain ha inventato una “mappa delle emozioni” e che sul set ha voluto solo animali veri.
GIFTED
E qua si piange, ma non in maniera esagerata. E ci si stupisce anche, perché ogni volta che pensiamo a Chris Evans, ci vengono in mente l’eroismo, la tempra e il bel costume di Captain America. E invece il bostoniano dagli occhi azzurri si è allontanato per un po' dai supereroi e, nel dramma familiare di Marc Webb, ha deciso di impersonare uno zio che lotta con le unghie e con i denti pur di tenere con sé una dolce nipotina che padroneggia perfettamente la matematica. Il regista torna alla sua cifra più poetica e indipendente (quella di 500 giorni insieme e non certo del frachise di The Amazing Spiderman), senza scivolare nella retorica. Così almeno sembra dalle immagini che circolano.
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