Fight Club, perché ci sono bicchieri di Starbucks nascosti in ogni scena?
Perché in Fight Club di David Fincher compaiono più volte bicchieri di Starbucks? La frequente apparizione non è casuale e cela un significato nascosto, legato all'invadenza del branding ma non solo.

Fight Club di David Fincher è uscito più di 25 anni fa, ma il dibattito sul film è ancora incandescente, grazie alla sua narrazione audace e ai temi stimolanti. L'iconico thriller con Brad Pitt ed Edward Norton si addentra nella complessa psicologia degli uomini disillusi, nelle frustrazioni sociali e nel caos della vita moderna.
Oltre alla cruda rappresentazione della rabbia e alla critica alle norme sociali, Fight Club prende vigorosamente di mira anche il capitalismo. La storia esplora il modo in cui i brand influenzano le nostre vite, spesso riducendo l'individualità ad un prodotto rispetto ad un altro. Il film presenta diversi marchi riconoscibili, ma uno su tutti si associa immediatamente alla sua trama: Starbucks.
Chi ha visto Fight Club più di una volta avrà notato che i bicchieri del colosso del caffè sono posizionati in modo più o meno discreto in quasi ogni scena. Per una pellicola che prende di mira il consumismo (e che, ironicamente, prospera grazie al successo commerciale), la presenza ricorrente di Starbucks è piuttosto intrigante. Per quale motivo Fincher ha inserito e messo in evidenza tutte quelle tazze da caffè? Cosa rappresentano e che valore aggiungono alla storia?
Fight Club: il logo di Starbucks come metafora del consumismo
A metà tra il product placement e l'easter egg, le tazze di Starbucks, a prima vista, potrebbero sembrare fuori posto in un film che critica il modo in cui i marchi e le aziende dominano le nostre vite. L'onnipresenza del logo è un dettaglio che Fincher ha scelto come metafora visiva di quanto profondamente il consumismo si sia insinuato in ogni angolo della vita moderna.
Collocando i bicchieri in modo così evidente, eppure così casuale, il regista costringe gli spettatori a confrontarsi con la propria desensibilizzazione al branding. Le tazze si fondono con la scena proprio come gli spot pubblicitari nella vita reale. E rispecchiano il modo in cui noi consumatori, spesso, accettiamo di essere influenzati senza porci domande.
Le tazze di Starbucks non distolgono l'attenzione dalla trama. Al contrario, la esaltano rafforzandone i temi centrali, tra cui la ribellione contro la macchina aziendale e la critica alla società moderna.
Leggi anche Fight Club, i dubbi di Helena Bonham Carter: perché non voleva interpretare Marla SingerPerché David Fincher ha scelto le tazze di Starbucks per Fight Club?
Includere Starbucks in quasi ogni scena, afferma il regista, è una decisione nata dalle esperienze vissute da Fincher a Los Angeles negli Anni Ottanta. A quei tempi, bere una tazza di caffè decente in città era quasi impossibile, il che ha fatto sì che l'arrivo di Starbucks sembrasse una manna dal cielo. Con la crescita del marchio, la sua ubiquità è diventata travolgente.
Fight Club prende di mira il modo in cui le aziende si aggrappano a qualcosa di utile o piacevole per poi trasformarlo in un simbolo di eccesso. Starbucks, con la sua rapida espansione, era l'esempio perfetto di questo importante cambiamento culturale. La riflessione diventa ancora più interessante se si pensa che Starbucks ha accettato di partecipare al film.
L'azienda non ha voluto che il suo nome fosse associato alle scene più estreme, come la sequenza della distruzione del bar, ma non si è tirata indietro di fronte alla critica giocosa. Nel 2017, Fincher ha svelato a Empire che i dirigenti di Starbucks avevano letto la sceneggiatura ed erano pronti a prendersi in giro.
Voglio dire, non ci hanno lasciato usare il loro nome sulla caffetteria che viene distrutta da un'opera d'arte aziendale tragica, ma erano disposti a darci il resto della loro roba. Ci siamo divertiti molto a usarla: ci sono tazze di Starbucks ovunque, in ogni inquadratura. Non ho niente di personale contro Starbucks. Penso che stiano cercando di fare qualcosa di buono. Hanno semplicemente troppo successo.
La collaborazione la dice lunga sulla sicurezza di Starbucks come brand, ma si allinea anche con la natura paradossale di Fight Club. Il film, si diceva, prende di mira il consumismo dall'alto della sua natura di prodotto di Hollywoodiano (dunque di un'industria commercializzata a pieno titolo). Le tazze di Starbucks sono un modo sottile per dimostrare che, anche quando cerchiamo di ribellarci al sistema, la sua invasività non ci permette di evitarlo completamente.