Festival di Venezia 2021: i commenti a caldo di Paolo Sorrentino e Michelangelo Frammartino
Un'edizione di livello, una conferma della rinascita di un cinema che rappresenta anche la società di oggi. I commenti subito dopo la premiazione della vincitrice, Audrey Diwan, di Paolo Sorrentino e Michelangelo Frammartino.
L’emozione è tanta, anche inedita, per Paolo Sorrentino. Non alza gli occhi, si aiuta con un foglio e ringrazia tante persone. È stata la mano di Dio ha vinto il Gran Premio della giuria, il secondo per importanza, al Festival di Venezia 2021. “Il giorno dei funerali dei miei genitori, lo so, sembra un ricordo triste, ma non è così, il preside della mia scuola mandò una rappresentanza di quattro compagni della mia classe. Io ci rimasi male, ma ora non ha più importanza. Perché oggi è venuta tutta la classe, che siete voi”. Parole commosse, dette dopo aver avuto una pausa di emozione che ha toccato il cuore di molte persone, a Venezia come davanti ai televisori. Come succede a chi vede il suo film, in arrivo nei cinema il 24 novembre e dal 15 dicembre nelle sale.
È stata la mano di Dio è il film con cui Paolo Sorrentino ha fatto i conti con Napoli e con il suo grande dolore di adolescente che voleva fare il cinema. Un ritorno a Napoli che diventa ora anche un ritorno a Venezia, a distanza di vent’anni dall’opera prima, L’uomo in più, dopo essere stato per tanti anni a Cannes, la cornice più prestigiosa in cui mostrarlo, il suo cinema. A Venezia ora chiude il cerchio con questo premio.
Così ha commentato il premio il regista napoletano, incontrando la stampa dopo la premiazione. “Ho capito adesso, dopo tanti anni, in cui mi schernivo dicendo che il cinema non mi piaceva, per posa, che l’unico momento in cui sono veramente a mio agio nel mondo è quello che passa fra le parole azione e stop. Devo riconoscere che è un momento in cui sono dove devo stare. Per il resto sono a disagio, come molti di noi. È a rilascio lento l’esperienza del film, fra sei mesi lo capirò. Condividere così in maniera costante, dopo tanti anni, penso sia di grande aiuto. Non liberatorio o terapeutico, ma comincio a parlare così tanto dei miei dolori con tutti voi che iniziano ad annoiarmi, e sto scivolando in una discreta felicità. Ho scoperto una certa semplicità che alcuni chiamano maturità. Io preferisco rimanere immaturo, ma invece ho scoperto una certa semplicità. È fisiologico andando avanti con gli anni che ci siano cose non necessarie e anche col cinema funziona così. Sì, probabilmente farò dei film più semplici.”
Il Leone d’oro, però, è andato a sorpresa, ma con un verdetto all’unanimità, a un durissimo film che aveva dalla sua un forte messaggio etico. L’événement è l’opera seconda di Audrey Diwan e racconta della drammatica esperienza di una giovane e promettente studentessa di lettere francese che rimane incinta. Ma siamo nel 1963, quando l’aborto era un reato.
Michelangelo Frammartino ha condiviso con la stampa la sua emozione per la vittoria de Il buco del Premio Speciale della giuria. “Sono davvero molto contento. È stato un film faticoso, tutti lo sono, ma questo ha previsto una particolare sfida fisica. Per raggiungere il set a volte ci volevano anche dieci ore di discesa per raggiungere l’abisso in cui giravamo. Alcune persone mi hanno stupito molto. L’assistente alla macchina è diventato praticamente uno speleologo per questo film. Una squadra spostava le attrezzature durante la notte per trovarle pronte il giorno seguente. Provo grande riconoscenza anche per la visibilità data a tutte le persone che hanno svolto questo lavoro. Un film concepito prima della pandemia e devo dire che un certo lavoro in levare, che tocca anche la parola, provo a condurlo da un po' di tempo. Il mio cinema è di esplorazione. Devo dire che entrare nel pianeta, andare sotto terra per me è stato un modo per entrare nell'immagine, che credo sia stata fatta di strati. Spero possa essere un'esperienza immersiva, quando uscirà in sala per Lucky Red."
La giuria, per bocca del presidente Bong Joon Ho, ha parlato di “difficili nove giorni, ma molto piacevoli. C’erano così tanti bellissimi film che è stato difficile decidere. Vorrei ci fossero stati più premi a disposizione. La decisione del Leone d’oro, come detto durante la premiazione, è stata rapida e unanime. La bellezza del film ci ha emozionato, è la cosa più importante. Non solo il tema, così attuale per quello che succede in questi giorni, ma perché è un bellissimo film. Per questo la decisione è stata unanime.”
foto di Luca Carlino