Cetto c'è, senzadubbiamente: ecco Io sono il Re, tormentone rap del film con Antonio Albanese
Nel brano l'attore si lascia aiutare da Guè Pequeno, mentre tutt'intorno è un tripudio di danza e colori.
"Sarà sicuramente una mia lacuna, ma il rap putroppamente ha sdrumato i cogliuna" canta allegramente Cetto La Qualunque in una clip musicale di Cetto c'è, senzadubbiamente che abbiamo deciso di condividere con voi in questo sabato uggioso. A guardarla fino in fondo, salta all'occhio (e all'orecchio), che l'ex sindaco di Marina di Sopra si sbaglia. Il personaggio di Antonio Albanese padroneggia perfettamente questo modernissimo genere musicale, tenendo eil ritmo e non impaperandosi mai. L'imprenditore calabrese canta il futuro tormentone "Io sono il Re" dopo essersi tolto un cappello da Napoleone, dopodiché i suoi familiari, un gruppo di suore e alcune infermiere ballano. A un certo punto, poi… sorpresona! Ecco che arriva, per dare il suo contributo al brano, Guè Pequeno, che ha condiviso il video sui social manifestando tutta la sua gioia e scrivendo: "E’ stato un sogno lavorare con Antonio Albanese". Altro non vi diciamo, ricordandovi che Cetto c'è, senzadubbiamente arriva al cinema il 21 novembre con Vision Distribution. La regia è di Giulio Manfredonia.
A dieci anni dalla sua elezione a sindaco di Marina di Sopra, di Cetto La Qualunque si erano perse le tracce. Scopriamo che vive in Germania e che oggi per i tedeschi è soltanto un irresistibile e pittoresco imprenditore di successo, che considera la Germania una terra di conquiste e la mafia un marchio di qualità. La sua catena di ristoranti e pizzerie infatti spopola: ha una bella compagna tedesca e due suoceri neonazisti che lo guardano con la simpatia riservata ai migranti. Il richiamo della sua terra tuttavia resta forte, e la notizia dell’aggravarsi delle condizioni dell’amata zia che lo ha cresciuto lo induce a tornare sul luogo del delitto e del diletto. In Italia la zia gli rivelerà qualcosa sul suo passato, e sui suoi natali, che cambieranno per sempre il corso della sua vita e, purtroppamente, anche quelli di tutti noi. Cetto torna al comando e questa volta le conseguenze possono essere imponderabili.