Agente 007 Vivi e lascia morire: coccodrilli e motoscafo, i due veri e folli salti da record del film
Uscito al cinema nel 1973, il primo James Bond di Roger Moore intitolato Agente 007, vivi e lascia morire è rimasto memorabile per due folli e pericolose scene con gli stuntman.
La prima volta di Roger Moore nei panni ha messo in risalto il personaggio di James Bond per un taglio più scanzonato rispetto ai film con Sean Connery. Era il 1973 quando usciva al cinema Agente 007, vivi e lascia morire, con il fantastico brano Live and Let Die composto per la colonna sonora da Paul McCartney e l'allora moglie Linda. Quel film sarebbe stato il primo di sette per Moore, ma ci sono ragioni indipendenti dalla sua interpretazione che lo rendono memorabile. Girato tra New York la Giamaica e lo stato americano della Louisiana. In quest'ultima location che si è consumato lo spettacolare salto con il motoscafo mentre in Giamaica a per poco non erano tre coccodrilli a consumare un succulunto pasto a base di controfigura di Roger Moore. Due stunt folli e pericolosi, due acrobazie per cui ancora oggi ci si chiede quale coraggio abbiano avuto gli stuntman che le hanno eseguite.
Agente 007 vivi e lascia morire: il salto sui coccodrilli è reale
James Bond è su una piattaforma di roccia affiorante sull'acqua e intorno a lui circolano coccodrilli affamati. La soluzione che adotta per salvarsi è saltare sui dorsi di tre di questi feroci rettili e arrivare sull'altra sponda. Una scena che ci strappa un sorriso e che dura... quanto, tre secondi? Ora, sappiate che lo stuntman che è effettivamente saltato sui coccodrilli si chiamava Ross Kananga. Era il proprietario della palude in Giamaica dove si poteva fare una sorta di Safari tour ed è stto lui a suggerire la scena al regista. Kananga trovò il modo di legare le zampe dei coccodrilli a dei pali conficcati sotto il pelo d'acqua lasciando libere la testa e la coda. Nel vari tentativi da lui effettuati, come si vede nel video qui sotto, in un paio di occasioni se l'è vista davvero brutta. Kananga era talmente eccentrico e carismatico che lo sceneggiatore del film deciso di prendere il suo nome in prestito per darlo al nemico di James Bond.
Agente 007 vivi e lascia morire: il salto del motoscafo è finito nel Guinness dei Primati
Siamo in Louisiana e James Bond è inseguito da cattivi e poliziotti. La sua fuga in motoscafo nel bayou (tipica zona paludare/acquifera del sud degli Stati Uniti) sta per concludersi male, ma con un salto spettacolare riesce a scavallare la strada che interrompe la palude. Questa spericolatezza è stata realmente eseguita da Jerry Comeaux a bordo di un Glastron GT-150. Tutta la sequenza dell'inseguimento ha richiesto un totale di 26 imbarcazioni, 17 delle quali soltanto per il centinaio di prove per il salto, molte andate male, ma senza conseguenze per lo stuntman. Il primo salto ufficialmente ripreso è andato a buon fine ed è stato quello che si vede nel film. Con un volo di circa 32,5 metri, il salto è entrato nel Guinness dei Primati rimanendoci per tre anni. Non era previsto che la barca degli inseguitori si schiantasse sull'auto della polizia, ma la scena era talmente perfetta così che il copione è stato cambiato per accomodare quanto accaduto nelle riprese.