Una storia di crescita al sapore di Cloro
Lamberto Felice e la protagonista Sara Serraiocco ci parlano del film visto alla Berlinale 2015.

Presentata da pochi giorni al Sundance Film Festival, l'opera prima di Lamberto Sanfelice arriva al Festival di Berlino, sezione Generation, in attesa di uscire nelle sale italiane fra un mese. Si tratta della storia di una ragazza di 17 anni, Jenny, che ha il sogno di diventare una campionessa nel nuoto sincronizzato. Il primo obiettivo sono i campionati italiani assoluti, ma la sua vita si è molto complicata, ha lasciato la sua casa di Ostia dopo che il padre ha perso il lavoro per una depressione successiva alla morte della moglie. Ora Jenny vive in una casa di fortuna in mezzo alle montagne abruzzese e deve occuparsi della casa, del fratellino e del padre.
“Tempo fa avevo visto delle gare di nuoto sincronizzato – ci ha dichiarato il regista a Berlino – mi aveva colpito la differenza fra quello che si vede fuori e sott'acqua. Da una parte un balletto, gesto estetico, mentre le inquadrature sott'acqua mostrano solo un gran casino, un enorme sforzo fisico claustrofobico, non estetico. Poi mi colpì l'immagine vista vicino a una pista di sci di una ragazza che tirava per il bavero della giacca un ragazzino, un'immagine che mi sono portato appresso.”
Nel ruolo di Jennifer l'abruzzese Sara Serraiocco, che dopo il Centro sperimentale ha esordito con Salvo, presentato alla Settimana della critica di Cannes, e con Cloro ha già avuto l'esperienza di partecipare a due altri festiva fra i più importanti al mondo come il Sundance e ora la Berlinale. Non male come inizio carriera per un'attrice che aveva qualcosa in comune con Jennifer.
“Ho iniziato con la danza classica, era il mio sogno, quindi ho vissuto una realtà simile. Per prepararmi mi sono allenata per sei mesi dal punto di vista fisico, facendo nuoto sincronizzato con le ragazze del Foro italico di Roma, ho notato come si rapportano in uno sport di squadra fra loro e con gli altri. La forza di andare avanti la trovano grazie a una grande passione, sono ragazze determinate che non si abbattono mai. Per l'allenamento sono partita dal corpo e ho notato un cambiamento soprattutto su torace e spalle, molto sollecitate nel nuoto sincronizzato, mentre ero abiuata all'allenamento della danza che rinforza più che altro le gambe. La struttura fisica mi ha aiutato a entrare nell'interiorità del personaggio. Non percepivo di toccare l'acqua, per loro invece era fondamentale, fino a che ho sentito l'esigenza di immergermi e mi rimaneva l'odore del cloro sulla pelle. Un odore che ti identifica, come quello delle scarpette nella danza.”
Realizzare un'opera prima è sempre complesso, ma per Sanfelice, che veniva dal successo del cortometraggio Il fischietto, è stato tutto molto veloce, anche per l'interesse creato dalla sceneggiatura di questa storia di contrasti forti. “Mi interessano molto le frizioni, perché generano reazioni forti – aggiunge il regista - Nel film si parte da Ostia, luogo di mare e vacanze, per finire in un altopiano semi desertico dell'Abruzzo. Cloro parla anche di sradicamento, di isolamento, tanto che la piscina nasce come luogo di espressione creativa e poi è come se diventi più piccola, in un processo di restringimento intorno alla protagonista. È un film dettato molto dai luoghi. Ho fatto un giro di dieci giorni in Abruzzo mentre lo scrivevo."
Gli adulti assistono distratti a questa lotta quotidiana di Jenny e del fratello, distratti dalle loro incombenze quotidiane. Solo una preside minacciosa, interpretata da Piera Degli Esposti, si rende conto che qualcosa non va in quella casa. Come dice la Serraiocco, “nell'instabilità Jenny cerca di appigliarsi all'ordine del suo sport, per avere il controllo della situazione, portando lo schema del nuoto sincronizzato nella sua vita”.
Una storia di adolescenza, di crescita facendosi forza contro le avversità della vita, che per Sanfelice un regista in particolare ha raccontato con maestria al cinema, Gus Van Sant, suo punto di riferimento inevitabile anche per dirigere Cloro. Il film è stato presentato a un pubblico attento in una sala grande e piena del centro dell'ex Berlino ovest. Vedremo fra qualche settimana come lo accoglierà il pubblico italiano.