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Interviste Cinema

Tron, intervista esclusiva al supervisore agli effetti speciali

In occasione dell'uscita in Blu-ray e DVD di Tron Legacy, vi presentiamo un'intervista in esclusiva di Eric Barba supervisore agli effetti speciali del film.

Tron, intervista esclusiva al supervisore agli effetti speciali

Tron Legacy, intervista esclusiva al supervisore agli effetti speciali


In occasione dell'uscita in Blu-ray e DVD di Tron Legacy, vi presentiamo un'intervista in esclusiva di Eric Barba supervisore agli effetti speciali del film.

D – Ora che il pubblico ha visto TRON: Legacy, come è stato accolto il ringiovanimento di Jeff Bridges?
R- In generale Clu è stato accolto bene. Abbiamo assistito a ogni tipo di reazione ovviamente, ma ai più il personaggio è piaciuto.

D – A cosa sta lavorando in questo momento e quali sfide stai affrontando per la sua realizzazione? Quali sono le esperienze che per te contano di più dalla lavorazione di TRON: Legacy?
R – Sto lavorando su alcuni progetti con Joe Kosinski. Ho imparato così tanto durante la lavorazione di “Tron: Legacy” che ora si va avanti. Non sto cercando di essere vago, ma è davvero molto quello che ho imparato durante quell’esperienza. Mi piace dire che quello che non ti uccide ti rende più forte.

D – A cosa ti sei ispirato per il tuo lavoro?
R – Come molti artisti nell’ambito degli effetti speciali, mi sono ispirato a qualunque cosa da Star Wars all’originale “Tron”. Ma quello che mi ha veramente affascinato è stata l’idea che i computer potessero essere usati come strumenti per creare un tipo di arte e design mai visto prima.

D – Come sei stato coinvolto in “Tron: Legacy”?
R – Avevo già lavorato con Joe in alcuni progetti pubblicitari ed entrambi vedevamo in David Fincher una sorta di mentore.

D – Quale percentuale di “Tron: Legacy” è realizzata con effetti speciali? Possiamo dire che il 90% del film è stato realizzato con il tuo lavoro?
R – Direi che gli effetti speciali sono all’incirca nell’85% del film.

D – Tra gli effetti speciali di “Tron: Legacy” sono presenti “Easter eggs”, inseriti da te o dal tuo staff, ai quali dobbiamo fare attenzione?
R – Sì, ce ne sono. Spero che vi piacciano.

D – Sbaglio o la scena con il disco è stata in parte influenzata dal video gioco “Disc of Tron”?

R – Mi piaceva moltissimo giocare con “Disco of Tron” quando ero ragazzo, ma non è a quello che ci siamo ispirati.

D – Raccontaci qualcosa in merito all’evoluzione dei Light Cycles.
R – Immagino che Joe abbia raccontato di come il design originale di Syd Mean fosse una moto aperta. Ma a causa della capacità dei computer dell’epoca, ma è stato rimosso per un design più semplice. Joe voleva tornare all’idea originale e fare in modo che il nuovo light cycle fosse un’evoluzione di quello originario.

D – Qual è stata la differenza tra lavorare con un regista alle prime armi come Joe Kosinski e lavorare con un veterano come David Fincher?
R – Joe non si comporta e non lavora come un regista alle prime armi. Ogni regista lavora diversamente in base alla propria esperienza, Joe ha portato con sé la propria visione delle cose esattamente come ogni altro regista con cui ho lavorato.

D - Hai una scena preferita a cui hai lavorato nel film?
R – Sì. La sequenza del Disc Game è la mia preferita. Quella sequenza è passata attraverso molte modifiche e la risoluzione dei problemi è stata complessa.

D - Hai sentito molta pressione a causa del film originale?
R - Sì, abbiamo sentito l’enorme peso di dover essere all’altezza delle aspettative che tutti i fan di “Tron” avevano su questo film. E 'stato un pensiero costante. Iil primo film ha lasciato un segno indelebile su di me, ed è stato un compito arduo per noi essere all'altezza.

D - Come fan, qual è la tua sequenza preferita in Tron: Legacy?
R - Come fan, la sequenza della casa in cui Sam incontra suo padre dopo tanti anni. Penso che sia davvero grande e ha avuto il minimo aiuto da parte degli effetti speciali.

D - Qual è stata la scena più lunga con gli effetti speciali?
R - Le riprese che hanno coinvolto Clu erano quelle che rubavano maggiore tempo. Se dovessi scegliere una scena in particolare, è stata probabilmente quella in cui Sam incontra Clu. L'illuminazione in quella scena ha rappresentato una vera sfida e abbiamo speso molto tempo per realizzarla.

D – Quanto tempo è servito per gli effetti 3D che nella parte finale del film sono ininterrotti?
R - Grazie mille per osservazione averlo notato. Ci sono voluti due anni e mezzo per la consegna del lavoro.

D - Mi è piaciuto molto il logo Disney “tronizzato” all'inizio: l’idea era quella? Anche la scena dei fuochi d'artificio dopo che Clu lo cattura, sono stati dei sottili riferimenti a Disneyland anche lì?
R - Non sono sicuro di come sia venuta l'idea, ma tutti noi volevamo fare qualcosa di divertente. Non stavamo cercando il riferimento a Disneyland, ma abbiamo nascosto qualcosa di divertente nei fuochi d'artificio.

D - Avete anche creato "effetti invisibili" nel film, per esempio per cancellare o correggere le cose che non si dovrebbero vedere? Puoi fare alcuni esempi specifici?
R - Ci sono moltissimi effetti invisibili nel film. Un buon esempio potrebbe essere quello in cui Jeff Bridges, non avendo la barba per le riprese, è stato ritoccato digitalmente con della barba finta.

D - Se potessi fare qualcosa di più per Tron: Legacy. Cosa faresti?
R - Come artista, non hai mai realmente finito. Hai sempre voglia di lavorare su qualcosa, su affinare o cambiare qualcosa. Ma la realtà è che fare un film significa, a un certo punto, lasciare andare quello che stai stringendo o ti verrà tolto con la forza..Quindi ci sono molte cose che vorrei ancora fare.

D - Fare le riprese in 3D ha reso il lavoro più duro di quello che altrimenti sarebbe stato?
R - Le riprese in 3D hanno reso tutto più difficile. L'intero processo in 3D è stato nuovo per me e la mia squadra, le regole non erano state scritte, né avevamo già gli strumenti, quando abbiamo iniziato a lavorarci. Abbiamo dovuto andati creare passo dopo passo.

D – Ti sei sentito costretto dal look e dalla configurazione del mondo dati nel primo film?
R - Non mi sono mai sentito costretto, ma ci ho messo poco a capire come il mondo doveva essere una volta che avevamo i live action plate. C’era un equilibrio nella visione di Joe, che doveva essere trasformato da artwork a scena finita.

D - Quale film ti ha influenzato di più?
R - Devo dire Star Wars. Ha lasciato un segno nel bimbo creativo che è in me.

D – Quali sono i vantaggi del 3D nel raccontare delle storie? Hai giocato con effetti 3D per migliorare alcuni effetti visivi?
R - Il 3D è un altro strumento, per un regista, da utilizzare per aiutare il pubblico a immergersi nella storia. Abbiamo sicuramente giocato con il 3D per contribuire a rendere la Rete un luogo più coinvolgente.

D - Hai qualche suggerimento per aspiranti cineasti che vogliono lavorare negli effetti speciali?
R - Alle persone che mi fanno questa domanda dico sempre: sono le basi quelle che aiutano di più. Imparate a dipingere, scolpire e disegnare. Prendete una macchina fotografica e imparate i fondamentali. Chiunque può imparare a usare il software, ma se non si hanno le basi, non si sa cosa farsene.

D - Qual è stata la cosa più difficile che hai dovuto progettare per il film?
R - La cosa più difficile (oltre a Clu) è stato l'aspetto grafico della sequenza del Disc Game. E' stata una sfida enorme e sono contento di come la squadra sia stata all'altezza della sfida.

D - Sei stato sempre presente sul set di 'Tron: Legacy' o hai iniziato a lavorare solo dopo che tutte le riprese erano state fatte?
R - Ho iniziato a lavorare sul film prima della maggior parte dei capi dipartimento o perfino prima dell’arrivo del produttore. Sono stato sul set ogni giorno durante la produzione e, probabilmente, con Joe, sono stato fra quelli che ci hanno lavorato più a lungo.

D - Qual è stata, per voi, la parte più difficile degli effetti visivi in Tron: Legacy? Clu 2 non conta ;)
R - Stabilire il look della Rete. Quando guardi l’art work, pensi che potrebbe essere semplice, ma una volta che sei davanti alla live action e a una macchina da presa in movimento, far funzionare tutto visivamente e far in modo che sia ancora interessante diventa in realtà una sfida.

D - E' stato questo il tuo film più difficile in termini di effetti visivi? Se non questo, quale?
R - Questo film è stato di gran lunga la cosa più difficile che io abbia mai fatto. Una sfida enorme. Dal punto di vista degli effetti visivi, era molto quello che doveva essere creato e doveva essere all’altezza di ciò che tutti noi ricordavamo e che abbiamo amato nel “Tron” originale.



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