Tre ragazze in un'estate social: incontro con regista e protagoniste di Likemeback
Leonardo Guerra Seràgnoli ci parla insieme a Blu Yoshimi e Angela Fontana del film esperimento sui social media.
Tre ragazze in barca, per passare l’estate della maturità insieme, lungo le coste croate. Un viaggio che corrisponde a una tappa di crescita da sempre, ma che in questo caso si complica per la onnipresenza dei social network, in particolare Instagram. Infatti, quantomeno due delle tre, cavalcano una popolarità con l'obiettivo di arrivare presto alle gioie, quantomeno alle promesse economiche, di vere influencer. Presentato allo scorso Locarno Festival, sezione Cineasti del presente, arriva da giovedì 28 marzo nelle sale, il nuovo film dell’italiano, formatosi negli USA e a Londra, dove vive, Leonardo Guerra Seràgnoli. Ancora tutto in barca, d’estate, come la sua opera prima, Last summer, presentata al Festival di Roma nel 2014.
Un film, Likemeback, costruito anche attraverso un profilo social che le tre giovani protagoniste hanno popolato di foto e commenti, per prepararsi ai ruoli, non sempre vicini alla loro personalità, e rimanere in contatto. Vivono infatti in tre città diverse, Blu Yoshimi, Angela Fontana e Denise Tantucci, la studiosa del gruppo che pensa solo all’università, unica assente all’incontro con la stampa tenutosi alla Casa del Cinema di Roma. Assente giustificata, perché impegnata sul set del nuovo film di Nanni Moretti.
Secondo il regista, “Il profilo social è servito, facendo un film sulle influenze, anche negative, dei social media. Si presentavano come fossero delle amiche, a partire da cinque mesi prima delle riprese, mentre io ero una specie di presenza fantasma. La pagina diventava un modo per approfondire i loro personaggi, avevano le loro figure di riferimento, come Chiara Ferragni o Kylie Jenner. Per me era un modo per supervisionare il loro percorso, un vero esperimento nell’esperimento. Avevo preparato un canovaccio di dodici pagine, più che una sceneggiatura dettagliata, che poi abbiamo cesellato sul set insieme con le attrici, con l’obiettivo di raggiungere una voce più vicina possibile alla generazione che stavamo raccontando; vista la loro età, erano mie collaboratrici perfette. Ci siamo visti in preparazione una settimana al mese, con laboratori di approfondimento dal vivo, per un film che rappresentasse il rapporto con i social media, non lo raccontasse solamente. Hanno continuato a postare anche durante le riprese, in un’esperienza meta cinematografica che ci interessava esplorare”.
“Tutti usiamo i social”, ha detto Blu Yoshimi, “ma farlo in maniera compulsiva e ossessiva per preparare il film ci ha permesso di avere uno spettro ampio di cosa significhi questa piattaforma universale apparentemente senza limiti. Abbiamo cercato di farlo senza pregiudizi, anche se mia madre mi deve aver odiato all’ennesima foto del riso che facevo, la trattavo male, diventavo sempre più bionda e isterica. Fa talmente parte del nostro quotidiano, fare un giro sui social, che siamo più compulsivi di quanto ci piace ammettere. Tre settimane in barca senza privacy alcuna ci hanno permesso di dare il meglio, tensioni incluse, senza ucciderci a vicenda, come sarebbe potuto accadere se avessimo girato più a lungo. La barca può essere claustrofobica, come ci ha spiegato Leonardo facendoci vedere Il coltello nell’acqua di Polanski. Sono stata onorata di girare un film così al femminile, sappiate che sono una ficata, possiamo girarne anche molti altri. Il mio personaggio all’inizio mi faceva paura, mi sembrava superficiale e civettuola, invece andando oltre ho capito come ci fosse molto altro. Penso sia un percorso che faccia a bene a tutti, per non giudicare un libro dalla copertina: in quella fragilità c’è un altro lato del crinale in cui si nasconde un mondo”.
“Una semplice foto può esporti molto”, ha aggiunto Angela Fontana, “le ragazze che vogliono diventare fashion blogger mettono in gioco un procedimento estremo di attrazione, anche se io non abuso dei social, mi definisco tranquilla. Stando insieme per così tanti giorni sono nate alcune tensioni, ma sono state funzionali a rendere l’idea di come un semplice commento sui social possa avere un impatto dirompente. Il regista è stato bravo a metterci subito a nostro agio, il mio personaggio è molto aperto, diverso da me, si pone in maniera costruita, ma nasconde fragilità dietro alle foto in posa, agli abiti e ai discorsi che fa.”
Likemeback arriverà nelle sale dal 28 marzo, distribuito da Nightswim, in collaborazione con altri sguardi.