Interviste Cinema

The Amazing Spider-Man 2: un cinecomic dal cuore romantico e umano

Mark Webb, Andrew Garfield, Emma Stone, Jamie Foxx e Dane DeHaan hanno presentato a Roma il loro film.

The Amazing Spider-Man 2: un cinecomic dal cuore romantico e umano

Fuori dal cinema The Space Moderno, dove in serata si terrà l’anteprima vip del film, questa mattina c’erano già capannelli di fan in attesa di Andrew Garfield e Emma Stone. Lo stesso, un paio d’ore abbondanti dopo, avveniva all’esterno del vicino Hotel St.Regis dove i due attori, assieme ai colleghi Jamie Foxx e Dane DeHaan e al regista Mark Webb, hanno presentato alla stampa il loro The Amazing Spider-Man 2: il potere di Electro, secondo capitolo della rebootata trilogia dell’Arrampicamuri passata dalle mani di Sam Raimi a quelli di un regista che già nel cognome vedeva scritto il suo destino.

Tanto ridondante e magniloquente è il film, nelle sue 2 ore e 20 di durata, tanto alla grande è stata allestita una conferenza stampa che si è voluta far diventare un evento, anche mondano, con una sala allestita come per un party e tanto di posti in piedi. Insomma, più che il potere di Electro, il potere del marketing.  Quando, con discreto quanto forse studiato ritardo, i “talent” fanno il loro ingresso, l’attesa, il brusio e la musica pompata da casse piazzate in tutta la sala mi hanno fatto venire il mal di testa. Ma, stoico, faccio a tempo a notare il look ultracasual dei signori, con la parziale eccezione di un DeHaan in giacca, e l’eleganza di Emma Stone, fasciata da un abito di pizzo color crema.

L'attrice, interprete di Gwen Stacy, è molto di più di una presenza di contorno nel film che vede Spider-Man alle prese con nemici come Electro prima e col il Goblin subito dopo. “Una delle cose che ho maggiormente apprezzato nei fumetti,” dichiara infatti il regisa Webb, “era la storyline di Gwen, che era davvero innovativa e lo è tutt’ora. Si trattava di un viaggio difficile da proseguire, ma queste difficoltà ci hanno stimolato.”
Così come avveniva col il primo The Amazing Spider-Man, è infatti centrale nella storia di questo nuovo capitolo il rapporto tra Gwen e Peter, il primo diviso tra l’amore per la ragazza e la promessa fatta al padre di lei prima che morisse, la seconda tentata da sirene inglesi che la porterebbero lontano dal suo innamorato.
“Mark ci disse dall’inizio quanto fosse importante la storia d’amore tra i due nei suoi film,” conferma la Stone, “quanto volesse che il lato umano della vicenda rimanesse primario, ed è per questo che mi sono così interessata e appassionata a questa serie.”
“Quello che mi piace di più vedere nei film,” prosegue il regista, sono proprio le relazioni tra uomo e donna, le storie d’amore. Quello che è fantastico del lavorare con Emma e Andrew è che sono entrambi molto bravi a improvvisare, e a rendere personali le battute scritte per loro. Questo loro saper colorire le scene con dettagli e improvvisazioni è proprio quello che serve in un film di queste proporzioni, così ricco di spettacolarità e effetti speciali, per tenerlo vicino al cuore emotivo degli spettatori.”

D’altronde, l’umanità dell’Uomo Ragno è proprio ciò che Mark Webb individua come elemento fondamentale per il suo successo: “Penso che sia un supereroe non cinico. È un ragazzo normale, non è un miliardario e non è un alieno. È un giovane come tanti, che si deve confrontare con problemi che noi affrontiamo tutti i giorni, dalla scuola, ai soldi, alla famiglia e l’amore. E per questo è così facile relazionarsi con lui.”
“Non dimentichiamo poi che il suo costume nasconde anche ogni centimetro della sua pelle,” aggiunge Andrew Garfield, “e che quindi chiunque, di qualsiasi razza o perfino sesso sia, può immaginarsi dentro quella tuta. Questo lo rende universale.” E chissà se l’attore, pronunciando queste parole, ricordava i movimenti online che avrebbero voluto l’attore nero Donald Glover al suo posto.

Nero prima, ma azzurro fosforescente poi, è Jamie Foxx, ricordato in conferenza stampa come “il primo premio Oscar ad aver interpretato un villain di Spider-Man”. Protagonista della mutazione del timido e frustrato Max nel potente e vendicativo Electro, l’attore ha detto che “tutto del film è stato davvero emozionante. È stato incredibile avere la possibilità d’interpretare due ruoli nello stesso film, ed entrambi i personaggi sono a modo loro fantastici. Quando le ho detto che avrei girato il film, mia figlia è stata molto contenta, ma mi ha detto ‘questa volte le prenderai papà’. Era bello vederla sul set con noi, con il costume di Spider-Man, e vedere tanti altri bambini vestiti allo stesso modo ad ogni tappa del nostro tour mondiale mi ha fatto capire come davvero l’Uomo Ragno sia un eroe senza confini.”
Per Dane DeHaan, interprete di Harry Osborn e poi della sua diabolica mutazione, il Goblin, la grande sfida del film è stata invece quella “di rendere attuali e contemporanei due personaggi che oramai hanno oltre cinquanta anni di storia. Una storia con la quale ti devi confrontare e comprendere, per rendere loro onore e trasportarli degnamente dentro l’oggi.”

Alla storia del fumetto di Spider-Man hanno guardato anche Mark Webb e Andrew Garfield per poter meglio rappresentare il supereroe della Marvel dal punto di vista estetico e delle movenze.
“Ci sono molti artisti del fumetto ai quali abbiamo guardato,” ha spiegato Webb. “Il costume è ispirato a quello dell’Uomo Ragno classico, ma abbiamo anche considerato lo spirito di storie come quelle scritte da autori come Brian Bendis e Todd McFarlane. E per quanto il modo in cui si muove, siamo stati attenti a trovare tutti modi possibili per esprimere la gioia e l’eccitazione provata da Peter per l’essere l’Uomo Ragno.”
“Oltre a tutto questo,” ha aggiunto Garfield, “la cosa bella di questo personaggio è che ti fa pensare a esseri umani che sono superumani in quello che fanno: e allora ho guardato a Mohammed Alì, a Ronaldo, ma anche a Pharrell Williams, uno dei responsabili della nostra colonna sonora, per la sua irriverenza e la sua energia. Poi devo ammettere che anche Bugs Bunny è un personaggio al quale tornavamo sempre, come punto di riferimento.”
Alì è stato citato poi anche da Foxx, che l’ha inserito nella lista dei suoi eroi assieme a Prince, Martin Luther King e, ironicamente, Halle Berry. Tra gli eroi di Garfield, invece, Gandhi, Michael J. Fox, Daniel Day Lewis, Stan Lee e Gene Wilder; tra quelli della Stone Gilda Radner, Lucille Ball, John Candy, Gene Wilder, Diane Keaton, Goldie Hawn, Hal Hasby e Cameron Crowe. Più stringato Dane DeHaan, che conquista un applauso citando Philip Seymour Hoffman, seguito da James Dean.

Alla fine della conferenza stampa, fuggono tutti di gran carriera.
Solo Webb ed Emma Stone si trattengono a firmare qualche autografo e a fare qualche foto.
D’altronde l’attrice ha anche dichiarato che quello che maggiormente le è rimasto del personaggio di Gwen Stacy è il suo monito riguardo l’importanza del tempo che si ha a disposizione e l’inesorabilità della mortalità.  E quindi sa che un gesto gentile nei confronti di qualcuno, alla fine non costa poi molto.



Ecco alcune immagini della conferenza stampa e del photocall: (Foto di Massimiliano Zoppo):





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