Interviste Cinema

Sto ancora spiccando il volo: Cate Blanchett presenta Tár, in concorso al 79° Festival di Venezia

Cate Blanchett è la straordinaria protagonista di Tár, biopic sulla direttrice d'orchestra Lydia Tár, raccontata in un momento difficile e convulso della sua vita. La regia è di Todd Field, anche lui all Festival di Venezia 2022 dove il film è in concorso.

Sto ancora spiccando il volo: Cate Blanchett presenta Tár, in concorso al 79° Festival di Venezia

Alla settantanovesima Mostra del Cinema di Venezia è arrivata la splendida Cate Blanchett. L'attrice è la protagonista del nuovo film di Todd Fields, che racconta la vera storia di Lydia Tár, una delle prime donne diventate direttrici d'orchestra. Intitolato semplicemente Tár​, il lungometraggio fa parte della sezione Concorso e da noi uscirà il 3 novembre grazie a Universal.

Nel film di Todd Field, facciamo la conoscenza di Lydia Tár in un momento molto importante della sua vita ma anche di grande agitazione. La donna si sta preparando per il lancio di un libro ma anche per un concerto in cui la sua orchestra si esibirà nella Sinfonia n. 5 di Mahler. Nello stesso tempo la sua vita prende uno strano corso. Ora, siccome Cate Blanchett appare pressoché perfetta nel ruolo di Lydia Tár, durante la conferenza stampa del film, sempre alla Mostra del Cinema di Venezia 2022, qualcuno vuole sapere da Todd Field se abbia scritto la sceneggiatura di Tár pensando a lei.

"Non ho scritto il film avendo in mente Cate Blanchett" - risponde il regista. "Il film è stato scritto per Cate Blanchett. Prima del film ho trascorso diversi mesi 'insieme' a Cate Blanchett, senza che lei lo sapesse. Non le avevo ancora parlato del progetto né fatto sapere che stavo trascorrendo le mie giornate in sua compagnia. Proprio così: pensavo a lei, a Cate con la C e non Kate con la K".

E’ chiaro che l'altra Kate a cui fa riferimento Field è Kate Winslet, da lui diretta in Little Children, e che quando il regista parla di compagnia, allude a una compagnia metaforica, come a dire che per mesi pensava spesso alla Blanchett come l'attrice perfetta per Tár. Ma come va considerato il film? Certamente come un biopic e come un film drammatico, tuttavia qualcuno lo vede come un horror, e chiede al regista se sia d'accordo con questa classificazione.

"Penso che ci sia un elemento horror" - risponde Todd Field - "ma io, ogni volta che guardo il film, vedo un film differente, e l’ho visto già diverse volte. Quindi non posso che concordare con lei. Il film è un viaggio molto lungo che si svolge in un tempo molto ristretto, tre settimane della vita di Lydia Tár, e difatti accadono moltissime cose. Lydia è un personaggio che desidera realizzarsi in più campi e ciò le richiede anche un grosso sforzo fisico. Desidera lanciare il suo libro, dirigere bene l’orchestra, poi ci sono le questioni burocratiche. Tutto ciò rischia di metterla in una situazione in cui è completamente in balia di forze esterne, ma Lydia ha dalla sua il fatto di riuscire a vedere il mondo in maniera un po’ diversa dalle altre persone".

"E’ interessante l’uso della parola orrore" - interviene Cate Blanchett. “Sicuramente c’è qualcosa che tormenta Lydia, ad esempio il suo passato. C’è qualcosa della sua giovinezza che lei ha già messo via, cercando di reinventarsi e di essere salvata, e di trasformarsi attraverso la musica. Eppure qualcosa la tormenta. E’ stato affascinante lavorare con Todd su questi suoi turbamenti, e poi c’è il cinquantesimo compleanno di Lydia, che è un compleanno difficile. Todd è molto bravo a mostrare le due facce di una cosa. Tutti noi ci siamo fatti guidare da lui. Mi ha fatto capire che Lydia è sull’Olimpo, è ormai un’artista affermata. Come essere umano, sa che il passo successivo la porterà in basso, e ciò richiede molto coraggio, e quindi, forse questa è la parte horror della sua vita".

Poi Cate Blanchett parla del suo lavoro sul personaggio di Lydia, processo in cui Todd Field ha avuto un ruolo fondamentale: "Quando Todd decide di fare un film, il motivo per cui noi attori accettiamo è perché i personaggi che crea sono molto umani. Veniamo tutti invitati come se fossimo la mosca sul muro, il che significa in maniera molto intima. Veniamo invitati a osservare le dinamiche fra le persone. La sceneggiatura mi ha conquistato fin dalla prima parola scritta. Sapevo che Lydia era un personaggio molto complesso, ma non riuscivo fino in fondo a capire in che senso. Tár è un film che parla di una trasformazione: il personaggio insomma evolve, cambia. Una cosa che forse non è cambiata, e su cui tornavo sempre a riflettere, è la sua conoscenza di sé, e non è necessario essere la direttrice di una delle orchestre più prestigiose del mondo per sperimentare questo sentimento. Certo, il personaggio è carico di contraddizioni, forse perché, come mi ha spiegato Todd, la prima volta che abbiamo parlato del film, fa tante cose e la sua carriera è molto differenziata, attraversata ora da alti ora da bassi. Inoltre Lydia ha dovuto affrontare grandi difficoltà nel corso degli anni, e questo si capisce benissimo leggendo il copione e guardando il film".

Lydia Tár, tanto nella vita quanto nel film, è omosessuale. Ha una relazione con il primo violino dell’orchestra di Berlino e le due donne hanno adottato una bambina. Anche in Carol di Todd Haynes l'attrice ha impersonato una donna gay: "Credo che la diversità sia importante nella nostra società. In ogni forma d'arte l'omogeneità è la sua morte, però parlare dell'importanza e utilità dell'arte è difficile. La poetica artistica non è uno strumento educativo, e l'opera d’arte, una volta fatta, può diventare oggetto di discussioni. Le persone possono provare disgusto oppure sentirsi ispirate, ed è una cosa che va oltre il nostro controllo. Tornando all'omosessualità di Lydia, ammetto che, quando mi preparavo per il ruolo, non ho mai pensato ai gusti sessuali della Tár e credo che siamo tutti abbastanza maturi per guardare il film e non far sì che questa sia la cosa più importante. Inoltre, è stato solo quando abbiamo cominciato con le conferenze stampa che abbiamo realizzato che avevamo un cast quasi solo di donne. Todd ha detto che in Germania le donne dirigono le orchestre che fanno musica da camera, e se questa situazione cambierà, naturalizzerà anche l'arte di per sé. Ogni volta che il direttore ha la possibilità di far suonare una musica diversa, ecco che reinventa quella musica. Non avevo riflettuto sull'importanza del film in questo senso, ho pensato che avesse più che altro una grande potenza umana. Per quanto riguarda la figura di Carol, se adesso guardo indietro al personaggio, mi viene in mente che Patricia Highsmith è stata una delle prime scrittrici a rappresentare questo tipo di personaggio. Di solito nei romanzi una donna gay o si uccideva o veniva redenta dall'amore di un uomo. Mentre studiavo per Carol, ho capito quanto il film fosse fondamentale: era una cosa che semplicemente era diventata necessaria".

Il fatto che Tár racconti di una donna che fa un mestiere di solito riservato agli uomini fa riflettere sulla parità fra uomo e donna, per esempio nel mondo del cinema a cui Cate Blanchett appartiene. L'attrice sa che dei passi avanti possono ancora essere fatti, ma per lei la situazione non è poi così tragica: "L’ambiente è cambiato molto dagli albori, dall'inizio dei tempi, e cioè quando sono entrata io nel mondo cinema. Ho lavorato in teatro e la cosa che mi hanno detto all'inizio è stata: 'Goditi ogni momento perché avrai ancora al massimo 5 anni". Quando ho cominciato io era così: la vita d un'attrice finiva presto. C'erano poi attori e attrici che diventavano famosi improvvisamente e che hanno permesso di cambiare le cose, e d'altra parte al nostro fianco abbiamo spesso grandi uomini che ci guidano".

A fine conferenza stampa qualcuno domanda a Cate Blanchett se si senta arrivata come Lydia Tár. Con grande modestia l'attrice risponde: "Sto ancora diventando chi sono, sto ancora spiccando il volo, non ho mai visto la mia vita come qualcosa di statico, ma come una costante evoluzione, ed è una cosa bella che gli esseri umani abbiano l'abilità di cambiare come individui e nel carattere, e questo mi dà fiducia nel futuro".

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