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Rohrwacher, Foschi, Lodovini: giovani talenti in Riprendimi

Sono gli interpreti di un piccolo gioiello del cinema italiano, appartengono alla sempre più incerta generazione dei trentenni, ma ciò che li accomuna maggiormente è il talento. Alba Rohrwacher, Marco Foschi e Valentina Lodovini sono i protagonisti del film Riprendimi, nelle sale dall’11 aprile, e sono bravi. Davvero.

Rohrwacher, Foschi, Lodovini: giovani talenti in Riprendimi

Giovani talenti in Riprendimi

Sono gli interpreti di un piccolo gioiello del cinema italiano, appartengono alla sempre più incerta generazione dei trentenni, ma ciò che li accomuna maggiormente è il talento. Alba Rohrwacher, Marco Foschi e Valentina Lodovini sono i protagonisti del film Riprendimi, nelle sale dall’11 aprile, e sono bravi. Davvero.

Recitare in un film come Riprendimi, che usa il linguaggio del mockumentary, ovvero del finto documentario, non sembra semplice e infatti non lo è. Durante le riprese gli attori avevano su di loro un doppio occhio, quello del documentario e quello del pubblico.
“C’è un passaggio un più rispetto ad un copione tradizionale” conferma Foschi, “abbiamo provato le scene per un mese prima andare sul set per abituarci a vivere la seconda telecamera realmente dal punto di vista documentaristico”. A livello pratico “è stato difficile perché mi dovevo relazionare ad un attore guardando dentro un obiettivo e non nei suoi occhi” prosegue Alba Rohrwacher aggiungendo che si sentiva scoperta “ma è stato un imbarazzo funzionale per interpretare i personaggi che nel film accettano di prendere parte ad un documentario”. “Inevitabile avere completa fiducia nel regista in casi come questo” secondo Valentina Lodovini che è stata convinta a “sposare il progetto per via dell’originalità del linguaggio”.

Quasi andando controcorrente rispetto alla media degli attori protagonisti dei film italiani, tutti e tre hanno una solida preparazione artistica alle spalle. Alba Rohrwacher si è diplomata alla Scuola Nazionale di Cinema ed improvvisamente è diventata uno dei volti cinematografici più riconoscibili e ricorrenti del 2007. Ha recitato in Mio fratello è figlio unico insieme a Elio Germano e Riccardo Scamarcio, in Giorni e nuvole di Silvio Soldini e Piano, solo di Riccardo Milani. In questi primi mesi del 2008 il pubblico l’ha già vista in Caos calmo e in Nelle tue mani di Peter Del Monte. Ora tocca a Riprendimi. Il suo viso di ceramica non le impedisce di immedesimarsi verosimilmente una giovane madre che non si rassegna all’abbandono da parte del suo compagno. Un’interpretazione che esprime fragilità e saldezza allo stesso tempo.

Riprendimi, diretto da Anna Negri, vuole descrivere il precariato dei giovani che lavorano nel mondo dello spettacolo. Mentre il personaggio della Rohrwacher è una montatrice con contratti a termine, Marco Foschi interpreta un attore smarrito sul lavoro quanto negli affetti. Se ne va di casa eludendo anche le sue responsabilità di padre. Ed è proprio un credibile stato confusionale che l’attore assicura al personaggio, tanto nei toni pacati quanto in quelli sopra le righe. D’altronde Foschi non arriva certo da un reality show, ma può e deve vantare il diploma conseguito all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Un’impronta forte che gli ha permesso di avere un’esperienza professionale sul palcoscenico prima di calcare il set di Fame Chimica, notevole film del 2003 che rivelato il suo talento.

Valentina Lodovini è meno presente nel film rispetto ai suoi colleghi, ma l’attrice non si risparmia sulla dose di realismo. La sua interpretazione è autentica a dispetto di un ristretto numero di pagine in sceneggiatura e dunque di un ridotto quadro conoscitivo del suo personaggio. Quest’ultimo è, nella storia del film, il nuovo lido al quale approda la passione di Foschi. Anche la Lodovini, come la Rohrwacher, è stata un’allieva della Scuola Nazionale di Cinema e la strada cinematografica percorsa fino ad oggi l’ha portata ad ottenere parti secondarie in Ovunque sei di Michele Placido, L’amico di famiglia di Paolo Sorrentino e A casa nostra di Francesca Comencini. Il meritato ruolo da protagonista è arrivato l’anno scorso ne La giusta distanza. Ed è solo l’inizio.

I tre attori si sono ritrovati per la promozione di Riprendimi. Commentando il soggetto del film, hanno dichiarato all’unisono di essere precari per scelta perché “chi vuole fare il mestiere dell’attore lo sa e lo mette in conto”, ma sono consapevoli di avere raggiunto un grado di privilegio nella precarietà del settore rispetto a tanti altri colleghi attori. Il film di Anna Negri però non si ferma al mondo dello spettacolo e, con il linguaggio del finto documentario, racconta la generazione dei trentenni in cui precari sono soprattutto gli affetti e la grave lacuna è la mancanza di un’identità sociale.

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