Ribelle - The Brave, incontro con il regista Mark Andrews
La Scozia magica e mitologica è questa volta la terra protagonista di Ribelle The Brave, lungometraggio firmato Pixar, diretto da Mark Andrews, che abbiamo incontrato a Londra in occasione della presentazione alla stampa della prima mezz'ora del film
Merida è una principessa scozzese, dalla splendida chioma rosso fiamma, che, ribelle come lei, non sta mai a posto. Merida è una principessa che non vuole sposarsi, mai, e la sua decisione, scatenerà delle conseguenze disastrose per la sua famiglia.
La Scozia magica e mitologica è questa volta la terra protagonista di Ribelle - The Brave, lungometraggio firmato Pixar in uscita sui nostri schermi il 5 settembre prossimo, diretto da Mark Andrew, che abbiamo incontrato a Londra in occasione della presentazione alla stampa della prima mezz'ora del film.
Per una location così particolare, e così studiata nei minimi dettagli anche nello storyboard, è stato necessario fare molti sopralluoghi, chiediamo, "Abbiamo fatto moltissimi viaggi in Scozia, alla ricerca del personaggio per il film", dice il regista, “sempre sotto la pioggia, incredibile”, “per doppiare il personaggio abbiamo voluto un’attrice scozzese e la nostra scelta è caduta immediatamente su Kelly McDonald, ha una voce fenomenale, così come Robbie Coltrane, (Lord Dingwall) e no, incredibilmente per il mercato americano, non metteremo sottotitoli”.
Ma il film è più Pixar o Disney a livello di sceneggiatura, possiamo aspettarci battute o no? “Certamente molto Pixar, ci sono tutte le battute a cui siete abituati!”
Hollywood sembra molto attratta dalla Storia, i film in costume ambientati in epoche lontane si sprecano, “Be’, il fantasy è sempre molto attraente, e cosa di meglio per noi che la Scozia del XII secolo? Che poi in realtà non è un periodo ben definito nel film, diciamo che ci siamo messi d’accordo sull’ambientarla nel XII secolo in Scozia!”
Merida è la versione scozzese di Rapunzel, altra principessa portata felicemente sullo schermo dalla Pixar con Rapunzel, e se esiste un dettaglio comune che le avvicina, è lo splendore e la cura messa nella loro chioma, bionda fluente e lucida per Rapunzel, selvaggia riccia e ribelle per Merida, “Si, alla Pixar possiamo dire di avere un flair per i capelli delle principesse, alla Disney hanno addirittura i loro programmi di CGI per sviluppare capigliature elaborate, un lavoro davvero incredibile per quanto riguarda l’aspetto”, “lo stesso per Sulley di Monsters & Co., un lavoraccio, per non parlare del cavallo di Brave, sapete quanti peli abbiamo dovuto inserire?? Qui volevamo un vero cavallo, non il “cavallo alla Disney” che aveva Tangled, con la faccia umana”.
Anche Merida è una principessa indipendente a cui le regole e l’etichetta di Corte va letteralmente stretta (bellissima la scena in cui… no, non vogliamo rovinarvi la sorpresa!!) “si, volevamo dare proprio questo come messaggio, di essere, be’, Brave (coraggiose), ci vuole coraggio nel guardarsi dentro e decidere davvero cosa si vuole, e riuscire a metterlo in pratica, a volte quello che vedi è diverso da quello che sei, o da quello che vogliono gli altri,” “in contrasto estremo con la regina madre, così diversa anche fisicamente, costretta dentro vestiti e cuffie strettissime”.
Il dubbio che questo film sia l’agnello sacrificale della Disney (permetteteci la battuta, siamo a Pasqua…) per risollevare le sorti della compagnia dopo il risultato non proprio gratificante di John Carter sfiora un po’ tutti, ma non Mark, che ha una risposta piuttosto hippy “Io ho fatto un film e racconto una storia, e sono molto orgoglioso di John Carter (ha diretto la seconda unità), alla fine è quello che faccio”.
