Presentato Alta infedeltà, film diretto da Claudio Insegno
E' stato presentato a Roma Alta infedeltà, film di debutto nella regia cinematografica di Claudio Insegno.
Presentato Alta infedeltà, esordio cinematografico di Claudio Insegno
Per il suo debutto cinematografico, il noto autore e regista teatrale Claudio Insegno ha scelto una delle sue commedie di maggior successo, Un marito per due, portata in scena dal 2005 in tutta Italia. Ne è nato un film, Alta infedeltà, girato in sole 4 settimane con il contributo dell'articolo 8 e la produzione della Due P.T. Cinematografica, che sbarcherà in 40 copie nelle città capozona il 26 febbraio distribuito dalla Mediaplex, e che ripropone in gran parte il cast originale, da Pino e Claudio Insegno a Marta Altinier e Sabrina Pellegrino, con la consistente aggiunta di Justine Mattera ed esperti caratteristi come Marco Messeri, Biagio Izzo e Maurizio Casagrande.
Si tratta di una classica farsa con cui i fratelli Insegno, ci hanno raccontato, cercano di riportare la commedia ai vecchi e dimenticati modelli. Il film è stato presentato davanti a una platea gremitissima, in cui spiccavano i ragazzi della scuola di recitazione (gratuita) Tutti in scena, di Claudio e Pino Insegno. L'ex soubrette televisiva Justine Mattera, ex sosia di Marilyn e già diretta a teatro da Claudio Insegno in Victor/Victoria, si presenta di nuovo alla stampa in veste di attrice cinematografica dopo Go-Go Tales. Stavolta ci racconta la sua gioia nell'essersi lasciata coinvolgere in questa follia di gruppo: “ci siamo divertiti da matti sul set. Ci conosciamo e ci stimiamo da tempo, e mi è piaciuto fare questo ruolo da straniera completamente scema, anche se può sembrare uno stereotipo, però, vi assicuro, non è autobiografico. Venite a vedermi e vedrete cosa so fare!”. Ci sono state scene difficili da recitare? “Sì, quella in cui simulo una specie di orgasmo, e un'altra in cui devo fare una smorfia particolare. Ci è voluto un sacco di tempo per farlo, e ho visto che molte cose poi sono state tagliate”. Da poco diventata mamma per la seconda volta, la Mattera ha toccato sul set la quota dei 5 mesi di gravidanza , e questo “man mano che si andava avanti, in certi momenti si vede, anche se in genere cercano di inquadrarmi in modo che lo sguardo di concentri sulle tette e si spera non sulla pancia”. “Si tratta di un film – aggiunge la spumeggiante Justine – che si può andare a vedere con tutta la famiglia. Perché è vero che si tratta di corna, ma non ci sono volgarità, non ci sono parolacce, è una folle e divertente commedia degli equivoci che noi ci siamo divertiti molto a interpretare”.
Protagonista del film nel ruolo di Filippo, il casanova irrecuperabile la cui ultima amante, Julie, prende casa proprio accanto alla villa dove vive con la moglie, è Pino Insegno, mattatore di cinema, teatro e tv, e affermato doppiatore cinematografico in ruoli anche più seri di quelli in cui siamo abituati a vederlo. C'è un motivo particolare per cui è stata scelta proprio questa pièce per il primo film fatto col fratello? “E' una commedia che ci ha dato grandi soddisfazioni, e che ci sembrava un buon punto di partenza. Abbiamo cambiato il titolo perché, senza Jack Lemmon e Walter Matthau, Un marito per due ci sembrava un po' pretenzioso, mentre Alta infedeltà è un gioco di parole carino”. Parlando di questo film, al quale tiene molto, Pino Insegno precisa “certo non è Avatar, volevamo farlo in 3D ma non ce l'hanno fatto fare, volevamo tingerci di blu ma poi abbiamo rinunciato, è semplicemente una proposta diversa, alla quale speriamo la gente non venga prevenuta ma con la mente aperta e disposta a divertirsi. Abbiamo preparato un teaser molto divertente in cui ci prendiamo in giro, Biagio Izzo mi dice che farei meglio a fare il doppiatore e che ho fatto tutti filmacci, e io gli dico che nei film che ha fatto lui c'era una marea di gente e dunque non ha merito del loro successo. Comunque, a proposito di 3D, faremo la prima commedia al mondo in 3D, una cavalcata attraverso i generi cinematografici in cui speriamo di avere alcuni degli attori che li hanno resi celebri”.
“Le risate che a teatro vengono dal pubblico – ci racconta Claudio, regista e autore del copione e dell'adattamento – le abbiamo avute anche sul set. Macchinisti, elettricisti, tutti ridevano, e a volte alcune scene non riuscivamo quasi a farlo per questo motivo. E anche noi, come si vede nei pezzi che abbiamo messo sui titoli di coda. Comunque c'è sempre una gran paura del dirigere, e sono consapevole che il cinema e il teatro sono due linguaggi diversi, ma io sono cinefilo da sempre, adoro i generi, amo anche l'horror, e dunque non mi sono tirato indietro nemmeno quando mi hanno proposto, per alleggerirmi da troppe responsabilità, di rinunciare al ruolo di regista e fare solo l'attore. Mi sembrava giusto farlo io, sono cresciuto vedendo film, e avevo tutto chiaro fin dall'inizio, perfino il montaggio, altrimenti non sarebbe stato possibile fare un film del genere, con tempi così ristretti, e attori come Biagio Izzo che avevano già degli impegni che li attendevano”.
Vedendo il film, in cui Claudio è il miglior amico di Pino, da cui viene letteralmente massacrato, costretto a coprire i suoi peccati a rischio della sua salute mentale, viene spontaneo chiedersi se nei due personaggi non si riproducano un po' le dinamiche del loro vero rapporto. Insomma, Pino ti ha mai tiranneggiato? “Hai voglia, fin da quando eravamo piccoli che mi tirava le pallonate addosso. Siamo cresciuti insieme, con questo tipo di rapporto, a me piace pensare un po' a noi come a Stanlio e Ollio. Stanno sempre insieme, dividono anche il letto pur non essendo omosessuali, e poi si picchiano e se ne fanno di tutti i colori ma continuando a volersi un gran bene. La nostra ormai è una coppia rodata”. E a vederli così, uno straripante e l'altro più contenuto, ma da sempre complici, viene da pensare che si integrino a vicenda e che questa descrizione del loro rapporto non sia poi così lontana dal vero.