Paola Cortellesi, Corrado Guzzanti, Chef Rubio: i doppiatori parlano di I primitivi
Anche Claudio Gregori e Salvatore esposito tra le voci del nuovo film Aardman distribuito in Italia da Lucky Red dall'8 febbraio.

Manca Riccardo Scamarcio - pare sia bloccato su un set a Parigi - e allora Alessandra Tieri, ufficio stampa della Lucky Red, piazza sulla sedia che doveva essere la sua un pupazzo che raffigura Dag, il suo personaggio. Poi si accomodano tutti gli altri doppiatori di I primitivi, il nuovo, divertente lungometraggio d'animazione della Aardman, la casa di produzione di Bristol specializzata in stop-motion, quella di Wallace & Gromit e di film come Galline in fuga, Pirati! e Shaun vita da pecora.
Ci sono Paola Cortellesi, Corrado Guzzanti, Chef Rubio, Greg e Salvatore Esposito, donano rispettivamente le voci a personaggi che si chiamano Ginna, Barbo, Gordo, Grullo e Lord Nooth.
La storia del film è quella di una tribù di uomini primitivi, guidata da Barbo e composta tra gli altri dall'avventuroso Dag e dai non sveglissimi Gordo e Grullo. Tutti insieme vivono una vita tranquilla in una rigogliosa vallata, fino al giorno in cui vengono sfrattati dalle loro terre e inviati nelle aride "badlands" da una popolazione che non solo è già entrata da tempo nell'Età del Bronzo, ma che considera sacro un gioco che altro non è che il calcio: e allora sarà Dag a sfidare Lord Nooth, malvagio governatore di questo popolo, e a proporre di giocarsi la terra e la libertà in una partita di pallone.
"Barbo ha superato i trent'anni, e a quell'epoca vuol dire essere nella terza età," dice Corrado Guzzanti del suo personaggio. "È un capo un po' reazionario ma buono, il suo essere tradizionalista viene dal fatto di essere pigro e schiavo delle abitudini: vorrebbe che la vita si svolgesse sempre come si è svolta negli ultimi - non so - diecimila anni. Io stesso," prosegue, parlando di sé, "sono un po' una pietra, ho una pigrizia che mi avvicina molto di più allo stato minerale che a quello animale. Mi riconosco in questa ritrosia a provare cose che si potrebbero rivelare impegnative o pericolose."
Tutto il contrario di Barbo è invece Ginna, una ragazza "del bronzo" che si allea con i primitivi per realizzare il sogno di giocare anche lei a pallone: "È un personaggio molto bello," spiega Paola Cortellesi. "Lei fa pare di quelli che dovrebbero teoricamente essere più evoluti, ma che non sono evoluti abbastanza da lasciarla giocare perché donna. Attraverso l'amicizia con Dag e i cavernicoli riuscirà a giocare e al tempo stesso dare loro una mano, insegnandogli l'importanza del gioco di squadra." L'attrice ha poi ringraziato la Lucky Red per averla chiamata a doppiare Ginna: "perché," scherza, "l'unico modo che ho di interpretare una ragazzina, oramai, è attraverso il doppiaggio."
Noto per essere il "Genny" Savastano nella serie tv Gomorra, Salvatore Esposito ha messo da parte il dialetto napoletano per dare al suo Lord Nooth (che definisce "un cattivo a tutto tondo, ossessionato dal denaro, che va oltre le reogle per ottenere quello che vuole") una parlata buffa e indefinibile: "Volevamo raccontare una sorta di vichingo dell'età della pietra," spiega, "e allora venuto fuori un gran mischione dialettale tra altoatesino, bergamasco, tedesco e giapponese. Abbiamo dato una chiave tutta nostra a dei personaggi pre-esistenti."
Quasi un po' a disagio, Chef Rubio racconta che tutto il suo lavoro è consistito "nel simulare la masticata di pallone con una mano in bocca. Poi ho fatto un urlo e ho portato a termine la mia missione," mentre Claudio "Greg" Gregori dice di Grullo che è un personaggio "ingenuo e senza filtri, genuino."
E se Gregori sostiene che "la mia connotazione più affine a quella primitiva è superare la dialettica dando una tortorata in testa a chi esprime concetti a me non affini," quasi tutti ammettono di veder emergere il loro lato primitivo quando sono in preda alla fame.
Ma più ragione di tutti ha Corrado Guzzanti quando dice che "oggi i cavernicoli sono quelli che trascurano le regole basiche della civiltà: vorrei far notare, ad esempio, che a Roma non si usa più la freccia. I cavernicoli di oggi," prosegue, "sono quelli che rimettono in discussione cose acquisite del vivere civile."