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Modalità aereo: presentato alla stampa il nuovo film di Fausto Brizzi

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Arriverà al cinema il 21 febbraio la commedia con Paolo Ruffini, Lillo, Dino Abbrescia, Violante Placido e Caterina Guzzanti.

Modalità aereo: presentato alla stampa il nuovo film di Fausto Brizzi

Non è stato a piangersi addosso dopo il linciaggio mediatico che gli è piovuto addosso, Fausto Brizzi, che dopo Poveri ma ricchissimi ha scritto Amici come prima, la commedia di Natale dello scorso anno con la reunion tra Boldi e De Sica e ha diretto il primo di tre film che realizzerà con la partnership dell'Eliseo cinema di Luca Barbareschi, la commedia Modalità aerea, che arriverà in sala in 400 copie dal prossimo 21 febbraio. E proprio negli spazi accoglienti e rinnovati di un teatro storico come l'Eliseo, gestito e rilanciato da Barbareschi, si è svolta l'anteprima di un film nato da un'idea di Paolo Ruffini, che l'ha co-sceneggiato, e che va controcorrente, parlando della necessità di spegnere gli aggeggi infernali che condizionano la nostra vita e di ascoltarsi ed essere gentili. Un messaggio che, di questi tempi barbari e aggressivi, appare quasi rivoluzionario e che molti hanno collegato alla vicenda vissuta da Brizzi che non si è sottratto alle domande più personali, perché, come ha detto,

“Quasi sempre ho fatto film autobiografici, fin da Notte prima degli esami che raccontava la mia maturità, e quest'anno mi sembrava giustissimo fare un film che avesse una qualche eco non solo di quello che mi è successo ma anche di rilevanza contemporanea, una favola disneyana con un'eco sia personale che attuale, sull'importanza dell'amicizia,parlare degli amici che ti accolgono quando hai qualche difficoltà mi sembrava perfetto". Lillo, che torna a lavorare con Brizzi per cui ha già recitato in Forever Young, ha solo parole di lode per il regista e per i suoi partner: “Fausto come regista ha una grandissima qualità, quella di creare un ambiente di gioco che è fondamentale per gli attori in una commedia. Non a caso in inglese recitare è to play, giocare. Con Paolo abbiamo fatto tanti film insieme, siamo amici e ci frequentiamo anche nella vita. Violante Placido è stata una sorpresa strepitosa, mentre con Dino Abbrescia ci siamo conosciuti su questo set e abbiamo scoperto di avere avuto la stessa vita, entrambi figli di poliziotti, molto severi, che non volevano farci fare questo lavoro e questo ci ha unito da un punto di vista emotivo. Fausto poi è abilissimo, gli viene proprio naturale creare questo ambiente giocoso, che giova al film”.

Responsabile dell'idea, co-sceneggiatore e solo in seguito coinvolto come protagonista, Paolo Ruffini ha un ruolo diverso dai soliti, più ricco di sfumature e umanità: “Ne parlammo ad una cena, prima della nota vicenda e scrivere questo film in questo anno accanto a lui è stata un'esperienza stupenda. Mai come adesso il cellulare è la nostra vita, è diventata una protesi di noi stessi e in più un'accusa è già una condanna, c'è una rabbia che coinvolge tutto, anche la musica che è leggera per definizione, dietro ci sono sempre polemiche e una rabbia strisciante per cui sembra che si goda di più se le cose vanno male a un altro che se vanno bene a noi. La gentilezza per me è uno dei temi del film. Oggi sembra che abominio, crisi, catastrofe, conflitto, guerra, siano parole che passano tranquillamente ma il successo non si perdona più a nessuno. Tra i film che ci hanno fatto da ispirazione c'è stato anche Filofax, che aveva al centro un'agenda. Ci piaceva molto l'idea che non conosciamo i numeri di telefono a memoria. Mentre scrivevamo avevo dimenticato il codice del cellulare, ero perduto, mi capitasse davvero una cosa come quella del film andrei nel panico vero. Eppure in quel momento ti accorgi di altro se il telefono lo tieni spento. Avete fatto caso che ai concerti ci sono pochissimi applausi, perché hanno tutti una mano occupata? A teatro quando vedo qualcuno illuminato in viso dallo schermo di un cellulare sto malissimo, mi sento in colpa”.

Lillo, che non è antitecnologico, sottolinea: “Io non amo per niente nel mondo del web il fatto che si sia persa l'ironia, il sarcasmo, una frase senza 12 emoticon a a seguire viene attaccata con una ferocia ingiustificata, per cui finisce che ti autocensuri”. “Perfino la punteggiatura – gli fa eco Caterina Guzzanti – è un affronto. Se finisci una frase con un punto sei troppo severo”. “Uno dei temi di questo film – conclude Ruffini - è la resilienza, la capacità di resistere agli urti: c'è una battuta a un certo punto che dice che anche un calcio in culo in fondo ti manda avanti.”

Tra le citazioni del film, oltre a una strizzata d'occhio a Frankenstein Jr., la struttura ha degli ovvi riferimenti: “Ho guardato molto a Una poltrona per due, da tempo volevo fare un film con lo spirito natalizio ma non con la gente in vacanza, il personaggio di Paolo è uno Scrooge moderno, un uomo che parte cattivissimo e fa un percorso di vita. Diciamo che stiamo tra Canto di Natale e Una poltrona per due, anche per l'inversione dei ruoli”. In una scena divertente del film, Lillo balla con Sabrina Salerno: “Quando l'ho saputo ho detto “Non voglio neanche leggere la sceneggiatura, vuoi mettere ballare Boys Boys Boys con Sabrina?”. Moglie di Lillo nella finzione è Caterina Guzzanti, sua conoscenza di vecchia data, che scherza, “Lillo è la mia Sabrina Salerno. Mi piace recitare con lui, specie quando lo devo menare. Nel primo sketch che abbiamo fatto insieme gli ho bucato un pettorale con l'indice”. “E' vero! - conferma Lillo – Lei è come Obelix, ha una forza che non ho mai riscontrato in nessun altro essere umano. Mi ha lasciato un livido tremendo solo puntandomi un dito addosso”.

Violante Placido è una hostess gentile che sa come prendere il manager in crisi di nervi interpretato da Ruffini: “Le hostess sono figure iconiche, mi piaceva questa idea, lei è una donna capace di non subire il protagonista ma di rispondergli per le rime. Deve fare il suo lavoro ed essere diplomatica ma lo stende a terra con un taser nel momento del bisogno”. Brizzi ringrazia Luca Barbareschi, per cui si accinge a girare un secondo film (con Claudio Bisio) e un action comedy l'anno prossimo, “per aver scommesso sul mio buonumore, che non era così scontato, per questo ho voluto fare un film sull'amicizia. Quando faccio i film mi considero sempre uno sceneggiatore in prestito, ci tengo che sia davvero una vacanza girare un film, quello del regista è il mestiere più difficile, per questo devo fare ogni volta una gita con degli amici”.

Luca Barbareschi, infine, parla del nuovo Eliseo, di cui Eliseo Cinema è solo una componente: “Quando questo luogo era un cumulo di macerie, 4 anni fa, avevo un sogno: quello di fare un Eliseo cinema, teatro, fiction, accademia. Volevo restituire alla città un progetto importante, ambizioso, identitario, per la nostra città e il nostro paese. Ho cercato di comporre una squadra importate, ci sono 60 persone a lavorarci. Fausto per me è un grande showrunner, ha una visione molto grande del nostro lavoro e volevo che fosse responsabile di Eliseo Cinema. Sono il più vecchio e ho bisogno di punte che lavorino in modo definito sul loro core business. C'è anche Fabio Resimaro, Dolce Roma, Paolo Ruffini che è anche autore. E' bello a mezzogiorno vedere tanti artisti diversi che si ritrovano. Al Bar del Fico ci vedevamo e parlavano, a Roma non c'è più un luogo del genere e voglio che l'Eliseo lo diventi. Faremo il prossimo film di Fausto, poi un film di Polanski e di un regista giovane che non posso ancora dire”. Il primo frutto di questa lodevole impresa è questo bizzarro film natalizio non di Natale, Modalità aereo, che aspetta il pubblico per farlo ridere e anche riflettere dal prossimo 21 febbraio.

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Schede di riferimento
  • Saggista traduttrice e critico cinematografico
  • Autrice di Ciak si trema - Guida al cinema horror e Friedkin - Il brivido dell'ambiguità
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