Mia Wasikowska e Tom Hiddleston: le star di Crimson Peak sbarcano a Roma
I due attori hanno presentato alla stampa il nuovo thriller gotico di Guillermo del Toro.
Quando finalmente fa il suo ingresso nella sala dove lo stanno aspettando i giornalisti, Tom Hiddleston si fa perdonare il ritardo con un sorriso affabile e sincero e con una cortesia d’altri tempi, prendendosi la briga di presentarsi e stringere la mano a tutti i presenti.
L’attore inglese, che conta già su un discreto zoccolo duro di ammiratori, è a Roma per presentare il nuovo film diretto da Guillermo del Toro, il thriller gotico Crimson Peak, a lungo chiacchierato e in uscita nelle nostre sale il prossimo 22 ottobre.
Nel film, del quale è bene rivelare il meno possibile, Hiddleston interpreta Thomas Sharpe, misterioso e affascinante baronetto inglese che sbarca in America per trovare fondi che aiutino a tenere in vita le miniere di famiglia e che torna in Inghilterra e alla sua inquietante dimora non solo con l'inseparabile sorella Lucille (Jessica Chastain) ma anche con una giovane, ingenua e ricca sposa, Edith, che ha il volto di Mia Wasikowska.
Ruolo inizialmente affidato a Benedict Cumberbatch, il ruolo di Thomas ha affascinato piuttosto rapidamente il giovane attore inglese: “Ho letto il copione per la prima volta di mercoledì, e giovedì ero già in volo per un pranzo di lavoro con Guillermo in Canada,” racconta Hiddleston, “e al venerdì stavo già visitando i set in costruzione. Quello che mi ha conquistato di Thomas è che è un personaggio complesso, ricco di sfumature e di diversi aspetti di personalità. Superficialmente è un gentiluomo carismatico e misterioso, sotto nasconde una vergogna e qualcosa di danneggiato, sotto ancora rivela una grandissima fragilità. È un personaggio profondamente romantico.”
Non a caso, spiega poi l'attore, la costumista del film, Kate Hawley, ha mostrato a Hiddleston quadri simbolo del romanticismo (come il “Viandante davanti a un mare di nebbia” di Caspar David Friedrich, ovviamente), immagini di Lord Byron e immagini delle miniere inglesi del primo Novecento per farlo entrare nel mood del personaggio: “Ma a differenza di altri grandi eroi romantici, dietro la maschera di orgoglio di Thomas c'è ancora più dolore.”
Ad aiutare Hiddleston anche i set fatti costruire da del Toro: “Come attore, è tutto più facile quando hai un set fisico e reale a disposizione, quando il ricorso al green screen è limitato.”
Per del Toro, di cui Hiddleston non ha solo lodato la nota passione cinefila ma anche quella che ha definito “una assai meno nota ma ancor più profonda saggezza,” la chiave di Crimson Peak risiedeva nelle emozioni e nelle passioni, e i suoi attori sono stati ben felici di assecondarlo: “Guillermo ci ha chiesto di sentire molto profondamente, di essere schiavi delle nostre emozioni di quelle dei nostri personaggi, e come attore è stata una cosa molto divertente,” dice. “Le passioni di questo film sono davvero trascinanti, e Guillermo, se fosse qui, direbbe che le emozioni non sono più cool, e che il nostro tentativo è stato quello di farle tornare tali. Anche se forse è un po' strano dire una cosa del genere in Italia, nella terra di Puccini.”
Passioni, amore e paura su tutte, ma anche fantasmi, in Crimson Peak. “Adoravo le storie di fantasmi, quando ero piccolo,” rivela l'inglese. “Soprattutto le storie di M.R. James, ma perfino i Ghostbusters. Ora, da adulto, ai fantasmi non credo, ma penso ancora che i luoghi possano mantenere traccia delle emozioni e degli eventi forti o traumatici che lì sono avvenuti. Una cosa che mi spaventa, oggi? L'incuria che caratterizza il nostro tempo.”
Per Hiddleston è importante, anche, in Crimson Peak, il fatto che si tratti di un film fortemente al femminile, con un'eroina che si salva da sola: “Film incentrati sulle donne dovrebbero essere girati più spesso.”
Di film di questo genere ne ha girati molti Mia Wasikowska, che quando però dà il cambio al collega sembra tutto tranne che un'eroina in grado di salvare sé stessa. Timida al limite della fragilità, poco locuace ma non per questo scortese, la giovane attrice australiana ha non a caso citato vitalità e determinazione come due delle caratteristiche che più l'hanno attratta nel personaggio di Edith: “In lei c'è una forza interiore notevole, una determinazione che magari all'inizio sembra assente, quando Edith appare così ingenua, ma che lentamente emerge nella storia.”
Se alla Wasikowska (e ai suoi due colleghi) Guillermo del Toro aveva consegnato lunghe e dettagliate biografie dei loro personaggi, che ha chiesto di non discutere tra interpreti sul set, anche la lettura del “Frankenstein” di Mary Shelley ha contribuito a far calare l'attrice nella parte: “Devo ammettere che non sapevo molto di lei, prima di questo film. Anzi, non sapevo nemmeno che Frankenstein fosse stato scritto da lei. Per Crimson Peak ho ricevuto una vera e propria educazione sul gotico.”
D'altronde, l'attrice ha una passione per i classici della letteratura, che ama portare al cinema come successo per Jane Eyre e l'imminente Madame Bovary: “Nella mia carriera sono stata molto fortunata, ho avuto la possibilità di interpretare personaggi meravigliosi. Mi piace molto lavorare sui classici e sugli adattamenti, mi piace pensare che sia una riproposizione sempre nuova di storie che continuano a risuonare anche nel presente.”
Attiva sia in grandi produzioni hollywoodiane come questa che nel cinema indipendente, che ama per le lavorazioni più agili e veloci e per i temi affrontati, la Wasikowska amerebbe interpretare il ruolo di un villain, prima o poi, anche perché “recitare non è una cosa che fai una volta e hai imparato anche per tutte le altre, come l'andare in bicicletta. Recitare è un esperienza che ti costringe a ricominciare da capo, a imparare cose nuove, a ogni film.”
E se gli si chiede un'opinione sul grande numero di talenti prodotti in questi anni dalla sua terra, l'Australia, appare più insicura e imbarazzata che mai: “Non lo so, sarà qualcosa nell'aria. Non lo so.”
In Crimson Peak, però, la sua determinazione è tutta diversa.