Mia: Applausi e standing ovation per il film a Bari, dove Ivano De Matteo, Edoardo Leo & Co. hanno anche incontrato la stampa
È stato presentato in anteprima mondiale al Bif&st 2023 Mia, il nuovo film di Ivano De Matteo. Il regista e il cast lo hanno accompagnato a Bari e sono stati a lungo applauditi. Noi c'eravamo.
Regnava il silenzio più assoluto nel Teatro Petruzzelli di Bari durante la proiezione di Mia, il nuovo film di Ivano De Matteo che fa parte della sezione del Bari International Film Festival 2023 Anteprime Internazionali. Per questo, non appena si sono riaccese le luci, gli applausi scroscianti degli spettatori, che si sono alzati in piedi come un sol uomo per esprimere il loro apprezzamento, sono apparsi al regista e i suoi attori come un'esplosione, uno squarcio, un grido contro le ingiustizie, la catarsi da uno struggimento che era impossibile non provare perché nella vita tutti siamo stati o genitori o figli, o magari entrambe le cose. Mia, scritto dallo stesso regista insieme alla compagna Valentina Ferlan, è la storia di una ragazza di 15 anni alle prese con una relazione sbagliata e dei suoi genitori che non sanno in che modo starle vicino.
Chi conosce De Matteo sa che la famiglia è spesso al centro delle sue opere e che a volte la realtà ne altera gli equilibri, entrando di prepotenza sotto forma di crisi economica, paura del giudizio altrui, divorzi e separazioni, bravate infantili. Sempre gli estimatori del regista romano sono consapevoli di quanto il suo cinema possa essere viscerale e politico pur fuggendo qualsiasi forma di retorica. In questo senso Mia non fa eccezioni e racconta con la stessa attenzione e sensibilità il mondo degli adulti e quello dei ragazzi, partendo da un lavoro di documentazione cominciato fra le mura domestiche. Proprio di questa ricerca ha parlato con dovizia di particolari lo stesso Ivano De Matteo durante la conferenza stampa di Mia, alla quale hanno partecipato anche i quattro protagonisti Edoardo Leo, Milena Mancini, Greta Gasbarri e Riccardo Mandolini.
"Il film" - ha spiegato il regista -"è stato scritto quasi interamente con i protagonisti, con gli adolescenti, perché ne abbiamo due dentro casa: una ragazza di 16 anni e un ragazzo di 21. Da regista, il mio occhio era la cinepresa, ma da genitore mi sono reso conto che in realtà non conosco a fondo chi ho davanti, e quindi con Valentina ci siamo avvicinati in punta di piedi ai nostri figli, guardando, osservando, cercando di capire, e infatti il film non dà risposte, anche perché io non ho assolutamente la presunzione di dare risposte. In verità abbiamo fatto Mia perché ci siamo posti tante domande e continuiamo a farlo, quindi Mia è un film sull’incomunicabilità, o meglio è un tentativo di comunicare con qualcuno che è più giovane di noi e distante da noi. I nostri ragazzi sono stati un valido aiuto nella stesura della sceneggiatura e ci siamo divertiti a utilizzare termini ed espressioni che fanno parte del loro parlato, ad esempio 'M'ha pisciato', 'È una sottona', 'Me so' tirata'. Tutti e quattro insieme abbiamo riso dei loro neologismi, dopodiché, con l'aiuto di psicologi, psicologi infantili e un giudice, abbiamo studiato e abbiamo poi cercato di fare un affresco veritiero".
Proprio perché scritto insieme ai figli, Mia è per Ivano De Matteo un film pieno di affetto e tenerezza: "Volevamo fare un film d’amore, perché noi lo consideriamo esattamente come tale. Mia è il grande amore dei suoi genitori, e il primo grande amore che una figlia ha è il padre, e poi c'è il primo grande tradimento, nel momento in cui la figlia incontra un ragazzo, e allora ecco che arrivano nuove paure: "Troverà uno migliore di me o come me?", "Sarà felice?". Bisogna fare molta attenzione in una fase simile, perché l'adolescenza sarà determinante per ciò che verrà dopo. Con la mia compagna ci siamo divisi i ruoli. Io posso parlare per ore con mia figlia, ma certi argomenti proprio non li posso affrontare, e quindi li lascio a lei e faccio finta di niente, con il risultato che mi sento impotente come Sergio e faccio cose bislacche, senza senso, strampalate, rischiando di peggiorare la situazione".
Nel film di De Matteo è soprattutto il padre della ragazza a non darsi pace per la tristezza della figlia e a meditare di bypassare la giustizia. Sergio spesso si arrabbia troppo, è maldestro, goffo, protettivo e molto emotivo, e per Edoardo Leo, che ha visto per la prima volta Mia ieri sera, a volte non è stato semplice stare in sua compagnia: "Mentre guardavo il film, ripensavo alla mia adolescenza. Sergio è più simile, per dinamiche sentimentali, per il modo di parlare e per la sua maniera un po’ impacciata di gestire i sentimenti, a mio padre. Però è anche vero che, quando stai su un set come il nostro, pensi poco al genitore che sei perché fai parte di un processo che non ti lascia spazio per riflettere, anche perché Ivano non è un regista normale, e lo dico nel senso buono del termine. Quando lavori con lui, devi capire la sua visione delle cose. Se non entri nel suo modo di leggere i sentimenti, non ce la fai, perché ti porta a un livello di esasperazione psicologica e fisica che diventa insopportabile. Quindi mi sono messo in ascolto ed è stato meraviglioso da un punto di vista artistico, ma devastante psicologicamente ed emotivamente. Sono 30 anni che faccio questo mestiere, che spesso ti fa stare un po’ al riparo dalle cose e dimenticare la realtà. A me è successo invece di ritrovare la fatica del recitare, che è una cosa bellissima".
Al contrario di Sergio, che spesso perde la pazienza, Valeria è una madre affettuosa e comprensiva, e complice. Milena Mancini la rende dolcissima ma anche disperata, sbriciolando il cuore di chi, come Leo, entra nel mondo di Ivano De Matteo. L'attrice parla del lavoro su un personaggio femminile che sente vicino: "Riguardo a mamma Milena e mamma Valeria, posso dire che fisicamente hanno in comune la forza, la prontezza di reagire, il coraggio di reagire, il tentativo di cercare un equilibrio in famiglia. Io nella realtà ho due figli maschi, quindi ho dovuto in qualche modo costruire il rapporto con Greta attraverso Ivano e l'esperienza di scrittura di Valentina, però era già tutto scritto nella sceneggiatura, e quindi riproporlo e ridirlo è stato un processo molto naturale. Inoltre Ivano è un regista molto 'musicale', ti corregge anche su una singola parola, su come pronunciarla. È come una batteria, ti dà un’intonazione, oltre a dirti quello che devi fare e per cui devi essere pronta".
Sono sorprendenti i giovani protagonisti di Mia. Greta Gasbarri non aveva mai recitato prima e il suo è da considerarsi davvero un bellissimo esordio. Come Mia, anche lei ha una famiglia amorevole e comprensiva: "Mia è molto simile a me, in particolare nel rapporto e nelle cose che fa con le amiche. Non mi è mai capitato ciò che succede a Mia, ma ho conosciuto persone che hanno vissuto situazioni simili. Questo film è importante perché tocca un argomento di cui si parla troppo poco. Io ho la fortuna di appartenere a una famiglia dove c'è tanto amore, e quindi ho sempre avuto la sicurezza di un confronto con i miei genitori. So che ci sono sempre per me, ne ero cosciente prima del film e lo sono ancora di più adesso".
A interpretare Marco, il ragazzo di Mia, è Riccardo Mandolini, che ricordiamo per esempio nella serie tv Baby. Per fortuna, il suo personaggio gli somiglia molto poco: "Sicuramente esistono molti ragazzi come il mio Marco, ma lui è molto distante da me e non conosco nessuno che ha fatto ciò che fa lui nel film. Mia ci fa capire che il dialogo fra genitori e figli è importante, perché un problema che può sembrare irrisolvibile a un ragazzo o una ragazza, o comunque più grande di quel che possa sembrare, magari si risolve senza difficoltà. Mi tocca particolarmente il tema del film, perché ho due sorelle di 13 e 14 anni, e quindi mi fa sentire responsabile nei loro confronti".
Mia è distribuito da 01 Distribution e arriverà solo nelle nostre sale senza passare per le piattaforme streaming, il 5 aprile.