Mancino naturale: Claudia Gerini è una mamma da premio nel film, il nostro incontro e una clip in esclusiva
Arriva il 31 marzo al cinema Mancino naturale, un bel film sul rapporto tra una madre e il figlio calciatore, con una superlativa Claudia Gerini che lo ha presentato alla stampa insieme all'ottimo Francesco Colella e al regista Salvatore Allocca.
Vedendo il cinema italiano recente, capita raramente di trovare quello che un tempo era un ingrediente necessario dei nostri film: la credibilità, la capacità di farci comprendere dei personaggi non perché ci fanno ridere o amplificano la realtà ma perché suonano, semplicemente, veri. Questo è uno dei meriti di Mancino naturale, opera terza del giovane regista Salvatore Allocca, che racconta la storia di una mamma del calcio di Latina, una bellissima donna vedova, in apparenza egoista e spregiudicata, disposta a tutto pur di assicurare al figlio dodicenne un futuro da campione, a dispetto dei problemi economici che li assillano. Ma strada facendo si scoprirà che dietro questa ossessione, comune purtroppo a molti genitori che vedono nei figli un'arma di riscatto, c'è una fragilità che viene da lontano. Con Claudia Gerini, che offre una delle sue migliori performance nel ruolo, c'è il bravissimo Francesco Colella, uno di quegli attori di teatro che all'improvviso e per nostra fortuna vengono scoperti da cinema e televisione (era il veterinario di Christian, qua in un ruolo agli antipodi di quel personaggio), il giovane calciatore e attore debuttante Alessio Perinelli (nella vita giustamente timido come il ragazzino che è), uno straordinario Massimo Ranieri, nella piccola parte di un viscido e triste intermediario/procuratore dipinto con perfetta misura, e in quella della nonna vicentina Katia Ricciarelli, mai sopra le righe. Alla presentazione alla stampa di Mancino naturale, che arriverà al cinema in 70 copie il 31 marzo con Adler Entertainment, erano presenti il regista, Gerini e Colella.
Mancino naturale: un film armonico in cui nessuno canta fuori dal coro
Così Salvatore Allocca ha raccontato la genesi e la scelta del cast di Mancino naturale:
"Ho scelto questo film che si basa su storie che sentiamo tutti i giorni e leggiamo anche in cronaca, perché penso che fare un film su una storia madre/figlio nel mondo del calcio sia un’idea interessante da portare avanti in un Paese in cui molti hanno figli che giocano e vorrebbero che diventassero campioni. E poi è una storia intima e di riscatto. Io penso che gli attori siano l’orchestra del film, mettere insieme tutti gli elementi è fondamentale, i suoi strumenti e la sua forza sono gli attori, bisogna mettere molta attenzione nella scelta, io sono partito con Daniele (Esposito, produttore, ndr) dall’idea di volere Claudia Gerini a tutti i costi, lei è un’icona del cinema per i giovani registi italiani, Francesco lo seguivo da parecchio tempo, già dalle sue prove teatrali, mentre Alessio è il frutto di un cast lunghissimo, mi è piaciuta la sua spontaneità e quella malinconia che ha nello sguardo che sono ben amalgamate, fin dal provino ci aveva dato l’idea di essere quello giusto".
Per Claudia Gerini, che mostra in questo ruolo tutta la sua maturità di attrice in grado di rendere anche le minime sfumature del personaggio, la sua Isabella, che vive nelle case popolari di Latina, parte ma si distingue per ovvi motivi da altre “coatte” che ha interpretato, soprattutto in chiave comica, nella sua cariera.
"Ho declinato varie romane, dalla Jessica di Viaggi di nozze alla Enza di Grande, grosso e... Verdone. Isabella ha un sapore più drammatico, mi piace sempre dare autenticità e verità ai personaggi, cerco di stare attenta anche se come in questo caso sono carica di orecchini, trucco, vestiti colorati. Cerco sempre di non cadere nella macchietta. Lei è un po’ una tigre, è disperata, sola, con un senso di colpa enorme. È prepotente e allo stesso tempo molto fragile, da sola col figlio contro tutti, alle prese con personaggi che sembrano il Gatto e la Volpe. Non ho pensato a quei personaggi precedenti, anche se c’è un’assonanza. In questo testo c'è della poesia, nel personaggio del vicino di casa, del figlio, e questo gusto drammatico completamente diverso da tante commedie che ho fatto, come Nemiche per la pelle. Questo tono di malinconia ha dato molta verità e molta forza al film, inoltre ho preso tantissimo dai miei compagni di lavoro, il personaggio di Paolo, di Fabrizio (Colella) e lo stupendo Massimo Ranieri che ha reso così bene quell’ambiguità “aumm aumm”, queste cose all’italiana terribili. È vero che bisogna pagare per i provini, in Italia succede così, mi sono informata. Sono stata anche su quei campetti di calcio, ho visto i litigi sugli spalti tra i genitori, ho due figlie femmine ma alle partite dei miei nipoti ho visto anche di peggio e ho parlato con molti allenatori di questi ragazzi, alcuni dei quali avevano dovuto lasciare per questi motivi e mi hanno detto che spesso le mamme sono anche peggio dei papà".
E a proposito delle mamme del calcio, quelle dello spettacolo, che Claudia Gerini ha conosciuto all'epoca di Non è la Rai, non sono da meno.
"Un conto è che la mamma aiuti il figlio di cui vede l’attitudine del figlio e un altro è l'aggressività nello spingerlo al successo, a partecipare alle feste giuste e ad uscire con le persone giuste. Ma in fondo ha lo stesso effetto quando si cerca di costringere i figli a fare qualcosa, bisogna trovare l’equilibrio tra le loro doti e i propri desideri. I genitori che spingono e premono sui figli lo fanno per egoismo, per il loro riscatto, ed è un'imposizione con cui li si schiaccia e soffoca. Nel film Paolo a un certo punto dice alla madre “sei contenta solo quando gioco”, ed è una battuta che mi spezza il cuore. A lui piace giocare, ma vorrebbe anche fare il bambino ed è brutto vedere la cecità di Isabella in questo. A Non è la Rai eravamo in 100 e per fortuna non tutte avevamo queste mamme, ma in questi casi si arriva quasi sempre a risultati poco edificanti. Mia mamma non mi ha ostacolato, i miei per fortuna mi hanno lasciata libera di fare le mie scelte".
Per quanto ogni attori ami i suoi personaggi, chiarisce l'attrice, è evidente che Isabella non è un personaggio del tutto positivo: "Isabella ha delle colpe, è una donna egoista, prevaricatrice, la si perdona, certo, perché è molto fragole, ma non ascolta e non vede suo figlio nella sua interezza, vede solo il calciatore e all’inizio ha costretto il marito a lasciare il suo sogno, è una grande egoista".
Francesco Colella interpreta Fabrizio, il nuovo vicino di casa di Isabella, uno sceneggiatore televisivo “fallito” e mite, che si rivelerà fondamentale nel rapporto con la donna e col figlio. L'attore calabrese condivide l'entusiasmo di Gerini per la storia e per i compagni di lavoro:
"È stata un'esperienza rara, di solito si pensa che ad un’atmosfera serena non corrisponda energia creativa, ma in questo caso lo sguardo attento di Salvatore ci ha guidato con grande delicatezza e attenzione. Sono stato travolto dalla vitalità di Claudia, che reagiva a quanto accadeva e ammiro tanto Alessio, che dietro il suo sguardo porta un mistero, un mondo, i suoi silenzi mi spingevano a cercare un canale di comunicazione aiutandomi a creare il mio personaggio. Mi è dispiaciuto solo non lavorare con Massimo Ranieri che per me è un mito. Gli avrei detto che è stata mia nonna a fargli vincere Sanremo. Ricordo bene che nel 1988 stava friggendo gli arancini quando lui ha cantato “Perdere l'amore”, è uscita dalla cucina, mi ha preso per mano durante la canzone e alla fine commossa mi ha detto “questo vince”. Sono stato sorpreso dalla bellezza del ruolo di Massimo Ranieri, di come l'ha interpretato. È un truffatore ma si avverte l'amarezza di un uomo costretto a farlo, è come se dicesse “ti sto truffando ma mi dispiace tantissimo”. Il cast di questo film era un coro molto intonato. Fabrizio è un uomo non realizzato nel lavoro ma nonostante questo non ha mai maturato delle frustrazioni, ha cominciato a disinteressarsi della propria storia e a interessarsi delle storie degli altri".
Un paragone inevitabile: non è che sotto sotto Mancino naturale è un “criptoremake” di Bellissima? Risponde Allocca:
"Diciamo che io e i miei cosceneggiatori l’avevamo visto, è un modello di riferimento che ci accomunava e avevamo ben presente. Ma questa è una storia comune a tanti contesti, noi abbiamo scelto il calcio ma può accadere nel mondo dello spettacolo, del lavoro... ad esempio i miei volevano che studiassi legge e ho dovuto impormi per fare quello che desideravo. È una storia universale era attuale all’epoca e ancora oggi". Gli fa eco Claudia Gerini: "Isabella è una mamma innamorata, ho pensato a Bellissima e ho trovato molto poetico questo accostamento, ma negli anni '20 del secolo scorso nel mondo del cinema la posta in gioco era alta, oggi il calciatore è la star in assoluto, non solo in termini di soldi. Lei e Paolo sono soli contro tutti, contro questo mondo così cinico, con regole ferree che non guardano ai sentimenti. Alle mie figlie cerco di dare libertà nell’espressione, di ascoltarle, di vedere le loro passioni e attitudini e accompagnarle. Ai figli puoi dare l'esempio, come ti comporti, nel mio caso vedono una madre che ha cercato la sua strada nel cinema senza sottostare a certe regole ma seguendo il suo cuore. Non imporrò mai niente a loro, anche perché non me lo lascerebbero fare, sono due teenager molto decise che insegnano a me e sanno giù tutto, io le osservo e le sostengo".
Nemmeno Francesco Colella ha dovuto contrastare genitori prevaricatori e conclude con una bellissima considerazione sul suo modo di concepire la recitazione: "I miei genitori erano d’accordo, ho cominciato a teatro, ho fatto diversi lavori con Luca Ronconi e nessuno mi ha ostacolato, non ho la forza di chi ha lottato per poter fare l’attore. Nel mio lavoro mi considero un seduttore passivo, le cose accadono, lo sento in modo naturale. Sono contento, mi chiamano per lavorare e fare bei personaggi, ma il vero successo è la resistenza, nei momenti difficili in cui si è poco considerati si forma l’identità di un attore. Recitare è una maniera di conoscere se stessi, tra un lavoro e l’altro la vita per me era tra parentesi ora mi sento una persona migliore e un attore migliore da quando quella vita non è più tra parentesi".
Mancino naturale: una clip esclusiva del film
Mancino naturale, ricordiamo, esce al cinema il 31 marzo distribuito da Adler Entertainment, e speriamo che lo troviate in una sala a voi vicina. Per ora vi regaliamo una clip in anteprima esclusiva del film in cui Isabella si impone subito con le sue richieste e le sue condizioni, col suo carattere volitivo che non accetta un no come risposta, al suo mite vicino di casa Fabrizio.