Magari, la storia di una famiglia fuori stagione, incontro con Ginevra Elkann
Arriva sulla piattaforma streaming di RaiPlay l’opera prima con Riccardo Scamarcio e Alba Rohrwacher applaudita a Locarno e Torino.
Un primo film con tre bambini e un cane, non proprio quello che si dice un debutto tranquillo, per Ginevra Elkann. “Tu sei pazza, mi dicevano”, ci dice ora, raggiunta in video conferenza per parlare del suo esordio, Magari, in arrivo dal 21 maggio su RaiPlay, dopo aver fatto ben parlare di sé a Locarno e a Torino. Se il debutto nelle sale è solo rinviato, la giovane autrice ha ancora negli occhi la magia dell’esperienza davanti a migliaia di persone in piazza a Locarno. “Neanche potevo capire cosa stesse succedendo, tanto ero emozionata, ma ricordo di essere rimasta felicemente sorpresa nel vedere che ridevano, poi piangevano, che il film provocava emozioni.”
Una buona sintesi per definire questa “commedia sentimentale” che racconta la storia di Alma, Jean e Sebastiano, tre fratelli, raccontati dal punto di vista della più piccola. Vivono a Parigi insieme alla madre, di nuovo incinta, nell’ambiente alto borghese di rigorosa fede russo-ortodossa del nuovo compagno. Dall’oggi al domani vengono rispediti dal padre, Carlo, insieme alla fidanzata Benedetta (Alba Rohrwacher) con cui l’ex moglie praticamente non parla da anni, per passare in montagna le vacanze di fine anno. “Ma invece li porta al mare, con scarponi e sci, per far capire che padre sia”, ha dichiarato Riccardo Scamarcio, alias Carlo. “È uno scrittore, un sognatore, idealista, incapace di assumersi le proprie responsabilità, diciamo non proprio affidabile”, aggiunge parlando del suo personaggio l’attore, che riconosce di essere stato subito colpito dalla qualità della sceneggiatura, scritta dalla scrittrice Chiara Barzini insieme alla Elkann. “A quel punto ho manifestato la mia preoccupazione: ma i bambini? Temevo sarebbe stato faticoso, ma Ginevra è stata bravissima e ho capito di avere a che fare con una regista vera, nonostante fosse alla sua opera prima, con la qualità di farsi sorprendere entrando in empatia con i propri attori”.
Sulla centralità del casting è decisamente d’accordo anche la regista. “Dovevano parlare un ottimo francese e un ottimo italiano e avere una qualche somiglianza, in modo che fossero a loro agio all’interno di una stessa famiglia. Siamo stati fortunati a trovarli, pur diversi si sono riconosciuti nell’essere metà francesi e metà italiani e poi abbiamo fatto un gran lavoro sul set, perché non sapevamo come si sarebbero comportati davanti alla macchina da presa. Hanno portato una vera magia e noi tutti abbiamo lavorato intorno a loro, dandogli lo spazio per esprimersi”.
Un risultato davvero convincente, concordiamo, tanto che ci sembra giusto anche citare i nomi di questi tre bravi attori, non attori. Sono Oro De Commarque (Alma), Ettore Giustiniani (Jean) e Milo Roussel (Sebastiano). La piccola Alma è la voce narrante e il punto di vista di Magari. Come dice Ginevra Elkann, “lei pensa che la felicità risieda in un concetto tradizionale di famiglia unita che lei non ha mai vissuto, ma è felice anche di quella che si crea in quei giorni intorno al padre, alla sua fidanzata, ai loro amici. In fondo cerca solo di trovare affetto e amore”. In questo il film fa risuonare chiara la sua voce molto contemporanea, nonostante l’ambientazione anni ’80, fra piumini e jeans slavati.
Una contemporaneità nel leggere ogni personaggio, forse ancora di più gli adulti, ammettendone le fragilità, e guardandole con occhio benevolo. “Siamo una generazione con meno sovrastrutture, siamo più legati a quello che sentiamo, meno a valutazioni da bianco e nero, dando spazio ai grigi. Ci è piaciuto scrivere con Chiara questa storia guardando ai personaggi con i loro difetti e le loro fragilità, che sono la loro forza, ricercando la parte più umana. Poi mi piaceva raccontare una località come Sabaudia, che a me piace moltissimo, fuori stagione, con una luce particolare e un sentimento di malinconia che mi attrae. Tutti i personaggi sono fuori posto, i bambini con i moon boot sulla spiaggia, ma anche gli adulti. Sono tutti traballanti, cercano la loro collocazione, e volevo ricreare il sentimento di essere fuori posto. Poi il mare d’inverno ha un suo fascino, come il non essere collocati, non avere pienamente il proprio posto”.
Una difficoltà di classificazione che deriva anche dalla natura multiculturale di queste persone e di questa storia. Altro elemento molto contemporaneo, in cui la comunicazione stessa passa spesso da una lingua all’altra. “Era molto importante che si usassero diverse lingue, che entrano ed escono, fra persone di tutto il mondo che riescono comunque a capirsi”, ci ha poi detto la Elkann. “La stessa scelta di usare una lingua o un’altra ha un suo significato particolare, può essere un atto di ribellione o di scontro, come la multireligiosità, il fatto che ognuno dei ragazzi è religioso a modo suo. È bello che ognuno faccia propria una lingua o una religione, la trasformi in qualcosa di personale, senza dover aderire a questo o a quest’altro”.
Un personaggio paricolarmente riuscito è quello di Benedetta, la fidanzata e collaboratrice di papà Carlo, molto ben interpretata da Alba Rohrwacher. “È un ruolo pieno di sfumature, nonostante sia secondario”, ha dichiarato l’attrice, “un personaggio femminile che in molti film sarebbe stato bidimensionale, quello dell'assistente/amante, ma grazie alla scrittura di Chiara e Ginevra è sorprendente, cambia in continuazione diventando motore di cambiamento negli altri personaggi, che si appoggiano su di lei per risolvere loro stessi. Una cosa che mi è piaciuta molto. Esiste la possibilita di creare personaggi femminili capaci di autonomia e indipendenza, anche se ai margini della storia”.
Benedetta è amato molto anche dalla regista, che la definisce un personaggio che “cresce molto, lo amo particolarmente, non è quello che ti aspetti, non è la matrigna cattiva né un archetipo. È libera di essere materna e di non esserlo, imprevedibile. Un personaggio femminile moto bello e Alba ha saputo renderlo benissimo, regalandole delle cose sue molto belle.”
Magari è disponibile gratuitamente sulla piattaforma di RaiPlay.