La quattordicesima domenica del tempo ordinario: la nostra intervista a Pupi Avati, Edwige Fenech e Gabriele Lavia
Arriva al cinema il 4 maggio il nuovo film di Pupi Avati, La quattordicesima domenica del tempo ordinario, dove tornano i suoi temi: Bologna, l'amicizia, la musica e l'amore con una sfumatura autobiografica. Ecco la nostra intervista al regista, a Edwige Fenech e a Gabriele Lavia.
Nel cast di La quattordicesima domenica del tempo ordinario ci sono due graditissimi ritorni: alla sua prima volta con Pupi Avati, assente da un pezzo dalle scene, Edwige Fenech dal suo buen retiro di Lisbona è rientrata di corsa quando l'ha chiamata il regista per un ruolo di cui, come ci ha raccontato, è stata felicissima. Ancora splendida e solare, l'ex bomba sexy degli anni Ottanta è Sandra, l'ex giovane indossatrice sposata da Marzio Barreca, personaggio interpretato da Lodo Guenzi da giovane e da adulto Gabriele Lavia, grande attore e regista teatrale, che mancava anch'egli da parecchio dal grande schermo. Si è ritrovato dopo quarant'anni con il regista che lo diresse nello zombie movie Zeder, del 1983. Con loro e con Pupi Avati abbiamo fatto una veloce chiacchierata sui temi del film.
Oltre agli attori giovani e adulti presenti alle interviste, La quattordicesima domenica del tempo ordinario si avvale anche della collaborazione di Massimo Lopez, che appare in un ruolo non comico come il Samuele adulto, e di Cesare Bocci, attore di grande finezza, in quello del padre che appare in sogno al protagonista adulto. Il nuovo film di Pupi Avati riporta al cinema i temi cari al regista bolognese, ammantati però di malinconia e di un pessimismo che forse non ci saremmo aspettati da lui, irriducibile autore di oltre 50 titoli tra film tv, serie e film per il cinema. Nel corso di una carriera iniziata nel 1968 con Balsamus, l'uomo di Satana e continuata con autentici gioielli, di genere (La casa dalle finestre che ridono, Zeder, Il signor Diavolo) e non (Le strelle nel fosso, Impiegati, Regalo di Natale e molti altri), Pupi Avati, oggi 84enne, ha realizzato film storici, in costume, biografici (Bix) e storie di amore e amicizia. Questa sua nuova regia, che segue di poco Dante, è secondo il regista il suo film più sincero, nella sua continua e mai soddisfatta ricerca, forse, di quello che soddisfi pienamente il suo perfezionismo.