La poesia è di casa a Paterson: Jim Jarmusch parla del suo film in concorso al Festival di Cannes 2016
Adam Driver e Golshifteh Farahani protagonisti di una tenera storia di vite normali.
Jim Jarmusch è un affezionato ospite del Festival di Cannes fin dal 1984, quando vinse la Caméra d’or per la sua opera prima, Stranger Than Paradise. Quest’anno presenta addirittura due film nella selezione ufficiale. Oggi è il giorno del primo, Paterson, in concorso, che ci porta nella cittadina omonima del New Jersey, a conoscere un autista di autobus con la passione per la poesia, interpretato da Adam Driver, e la findanzata casalinga piena di iniziative e hobby, dal volto angelico dell’iraniana di Francia Golshifteh Farahani.
Un film appludito lungamente dalla stampa, che lo accolto con complimenti e simpatia in conferenza stampa. Jarmusch ha risposto con la consueta cortesia vagamente distratta, ringraziando per le domande, anche per quelle più sciocche, senza voler entrare troppo in analisi interpretative. “Non sono bravo a confrontare i miei film con gli altri, non li rivedo. Posso dirvi che quelli che porto quest’anno a Cannes sono due film diversi stilisticamente molto diversi, ma entrambi parlano di come ognuno possa decidere il proprio personale percorso di vita. In Paterson lei è una casalinga molto lontana dai cliché, mentre lui guida il bus ogni giorno, ma decide anche di essere poeta”.
Il regista ha sottolineato di subire il particolare fascino degli artisti che hanno svolto diverse professioni, come Kafka che era burocrate oltre che scrittore, o lo stesso poeta locale di Paterson, William Carlos Williams, molto citato nel film. “Lui ha sempre vissuto lì, era il poeta dei piccoli gesti quotidiani, ma nella vita era un medico pediatra. William Stevens era dirigente in una società assicurativa, lo è stato per tutta la vita, tanto che dei colleghi quando morì si domandavano fra loro stupiti, ‘ma come, William scriveva poesie?”
Il cinema per Jarmusch è una continua fonte di sorprese; spettatore onnivoro ha detto di essere interessato a ogni genere, dal muto all’horror, e alle filmografie di tutto il mondo, che cerca di conoscere sempre di pìù. “Non sono uno snob di genere, sono un grande fan di Wes Anderson, specie dei suoi ultimi fanciulleschi film, e da Moonrise Kingdom ho preso i due ragazzi anarchici che parlano di Gaetano Bresci, un personaggio che ha segnato la storia di Paterson partendo dall’Italia, finendo per uccidere il re Umberto I nel 1900. Paterson è un importante centro industriale sviluppato da Alexander Hamilton, un centro tessile importante per gli Stati Uniti, nelle cui industrie lavorarono molti italiani e irlandesi.”
A proposito di Italia, Dante e Petrarca vengono citati dal poeta dilettante, in un film in cui Jarmusch ha dichiarato di aver utilizzato per la prima volta della musica elettronica ambient, da lui stesso concepita. Adam Driver e Golshifteh Farahani sono stati scelti dal regista anche per la loro vicinanza ai personaggi intepretati. “Adam non ha un approccio analitico, ma molto intuitivo al mestiere di attore, la maniera in cui amo lavorare. Oltre a essere un artista, ha avuto un’esperienza come militare e ha studiato alla Julliard. È una cosa che mi ha molto colpito: conosce entrambi i lati della medaglia. Golshifteh è come vedete Laura nel film: solare, adorabile, bella, gentile e accomodante”. Complimenti che hanno fatto arrossire e sorridere l’attrice iraniana, anche per quello che Jarmusch ha detto riguardo al suo Paese. “L’Iran è uno dei giardini di quella forma di poesia che è il cinema”.