La nostra intervista a Wim Wenders, regista di Papa Francesco - Un uomo di parola
L'autore tedesco ci spiega perché non abbia voluto fare un classico bipic e ci racconta la sua fascinazione per un Papa che ha scelto un nome coraggioso.

É dal 1980, e precisamente da quando ha diretto l'indimenticabile e straziante Lampi sull'acqua - Nick's Movie, che Wim Wenders si cimenta nella difficile arte del documentario. Nella sua lunga carriera il regista tedesco ha messo la sua macchina da presa a disposizione di uomini e donne realmente esistenti, alla ricerca non di un giudizio ma di un'anima da esplorare, di un mistero da provare a cogliere. L'autore de Il cielo sopra Berlino ci ha immersi così nel mondo dei musicisti del Buena Vista Social Club, della coreografa tedesca Pina Bausch, del fotografo brasiliano Sebastião Salgado, del regista giapponese Yasujirô Ozu. Adesso, ci racconta per immagini Papa Francesco, in un film intitolato Papa Francesco - Un uomo di parola che gli è stato commissionato dal Vaticano e per il quale ha avuto piena libertà. Il risultato è non è un classico biopic o un'agiografia, ma il ritratto di un uomo felicemente radicale che, al giorno d'oggi, rappresenta l'unica autorità e guida morale esistente. Wenders stesso ce ne parla in questa intervista, che è stata per noi motivo di gioia e anche di emozione.