La danza della realtà - Incontro con Alejandro Jodorowsky
Abbiamo incontrato lo straordinario cineasta e artista cileno in occasione del tour di presentazione del suo nuovo film.
Sono passati 25 anni dall'uscita di Santa Sangre, durante i quali Alejandro Jodorowsky, maestro del cinema underground e surrealista e autore negli anni Settanta di opere di culto come El Topo e La montagna sacra, si è dedicato all'arte del fumetto, dei Tarocchi, del teatro e della scrittura.
Ma per fortuna oggi, con La danza della realtà, l'autore cileno torna al cinema con un film in parte autoprodotto e parziamente autobiografico, ambientato nel paese della sua infanzia, Tocopilla. Trasfigurata dal suo sguardo visionario, è un'opera d'arte toccante e visivamente affascinante, originale e audace, tipica di chi non si è mai venduto all'industria e rivendica il proprio diritto alla poesia.
Interprete del film, oltre allo stesso regista, è il figlio Brontis, autore di una performance intensissima nel difficile ruolo del nonno.
Abbiamo incontrato Alejandro Jodorowsky a Roma, dopo un'emozionante e fluviale conferenza/masterclass dove si è raccontato, spiegato e sfogato (rivelando perfino l'odio assoluto per Peter O'Toole, interprete imposto del suo flop Il ladro dell'arcobaleno), durante il tour di presentazione del film in tutta Italia, partito col tutto esaurito di Bari e che andrà avanti per una settimana, prima di culinare col premio al Trieste Science+Fiction.
A distribuire il film in modo per ora anomalo e provvisorio (Firenze al momento è l'unica piazza con tenitura) è la Garabombo.