Interviste Cinema

L'attrice che si innamorò di un affascinante principe - Nicole Kidman parla di Grace di Monaco

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Ha parlato a Cannes della sua principessa Grace.

L'attrice che si innamorò di un affascinante principe - Nicole Kidman parla di Grace di Monaco

Sembrava potesse essere una scelta vincente e in grado di accontentare tutti, quella di Grace di Monaco di Olivier Dahan come film d’apertura della 67° edizione del Festival di Cannes. Invece no; sono arrivate le polemiche fra il regista e il distributore americano, Harvey Weinstein, che ha pubblicamente preso le distanze dal montaggio ufficiale del film, chiedendo ampi ritocchi per la versione USA, con l’intento di attenuare gli aspetti più cupi del film e veicolarlo per quello che secondo lui doveva essere: una fairy tale, una favola sulla bella stella del cinema che si innamora di un principe affascinante.

Una querelle che è ancora in corso, tanto che il film, in uscita in Italia il 15 maggio, non ha ancora una data di distribuzione americana. Strategia per abbassare il prezzo o veramente Weinstein non ha amato il film e sospettava una reazione fredda a Cannes? Difficile dirlo, quello che sappiamo, però, è che proprio in queste ore ha siglato un nuovo accordo risparmiando due o tre milioncini di dollari. Che vecchia volpe.

Nel frattempo nella giornata di apertura di Cannes il produttore e distributore non sarà presente sul tappeto rosso, perché ufficialmente impegnato in una visita a un campo profughi siriano. C’erano, insomma, molti motivi di interesse legati all’incontro di regista e cast con la stampa.

Il film è il racconto di alcune fasi del matrimonio fra Grace Kelly e Ranieri di Monaco, concentrandosi sul 1961 e 1962, anni delicati per il piccolo principato a causa di una crisi con la Francia di De Gaulle che arrivò a un blocco totale di Monaco, a un embargo, infuriata per la fuga di capitali, società e ricchi patrimoni francesi verso il paradiso fiscale monegasco.

Anche le tensioni di coppia sono raccontate nel film, ma superate grazie alla decisione di Grace di rinunciare a lavorare ancora a Hollywood –rifiutando la proposta di Alfred Hitchcok di girare Marnie – e di dedicarsi invece al suo ruolo pubblico e privato di monegasca e di principessa. Nonostante il ritratto edulcorato gli attuali regnanti di Monaco hanno rinnegato il film, che nelle fasi iniziali avevano supportato, decidendo di non venire questa sera.

Insomma, un film partito col piede pubblico sbagliato. Ma non se ne curano più di tanto Olivier Dahan, Nicole Kidman e Tim Roth, che si sono presentati oggi alla conferenza stampa ufficiale del film con piglio entusiasta. La bionda e algida Kidman era tutto un sorriso per “un ruolo da pelle d’oca, uno di quelli che cerchi in tutta la tua vita da attrice. Esistono naturalmente molti filmati su Grace Kelly, per cui ho potuto preparami per cinque mesi, entrare molto gradualmente in lei, leggendo, ascoltando, ma non volevamo rimanerne intrappolati, ricercando piuttosto la sua essenza. Ha aiutato essere veramente qui nei luoghi, non in uno studio di Los Angeles."

Il regista Olivier Dahan ha tenuto ripetutamente a specificare che non voleva fare un biopic e che la vicenda politica aveva per lui un’importanza relativa. "Tutto il contesto politico, anche se reale, è lì solo per rinforzare il ritratto dei personaggi che mi interessava raccontare. Aggiungere tensione al momento della sua scelta se tornare a Hollywood. Volevo non fosse solo una scelta di attrice, ma di donna. Qualcosa di, spero, molto più universale.”

Come detto la famiglia regnante del principato non ha apprezzato il film, rigorosamente senza vederlo, come di prammatica recentemente. La protagonista ha commentato in questo modo: “Naturalmente mi dispiace, non credo il film dimostri malizia verso la famiglia o Grace, è ovviamente finzione. Ma essendo i loro genitori capisco la voglia di proteggerne la privacy e ho rispetto. Voglio che sappiano che la performance è stata fatta con amore e grande affetto per i loro genitori e per la loro storia d’amore.”

Una scelta forte e coraggiosa quella della Kelly, da donna prima che da attrice. “Sceglie l’amore, come molte persone –aggiunge la Kidman - era unica, una star del cinema, vincitrice di un oscar, e decise di lasciare tutto per un matrimonio e una famiglia. Capisco completamente quello che fece, anche se naturalmente la realtà poi è molto diversa dall’ideale e credo sia interessante proprio questo, da cui parte il film. Sento molto la vicinanza con lei, ovviamente non ho sposato un principe, anzi sì, un principe country [ride commentando il suo matrimonio con il cantante Keith Urban]”.

Ma lei la farebbe una scelta del genere? Abbandonerebbe il mestiere di attrice per l’amore e la famiglia? Non sembra avere dubbi la bionda australiana, che lo scorso anno qui a Cannes era in giuria. “Non ho mai dovuto, ma lo farei senz’altro, senza pensarci due volte. L’amore è il cuore stesso di ogni emozione, non esisterei senza amore nella mia vita. Quando vinsi l’oscar mi resi conto tornando a casa che non l’avevo nella mia vita. E’ stato il mio momento più solitario e triste. Una cosa paradossale visto che vivevo il momento di maggior successo professionale, ma anche di sconforto massimo dal punto di vista personale. Spero che un giorno riuscirò a vivere picchi contemporanei sia professionali che personali. Poi se hai figli ti rendi conto che potresti morire per qualcuno e quell’altruismo è la maggiore emozione che tu possa avere, mette tutto nella giusta prospettiva.”

Negli anni molti hanno paragonato Nicole Kidman, almeno nel suo momento di massimo splendore, come donna e come attrice, alla bellezza di Grace Kelly, da “ghiaccio bollente” per citare Hitchcock. Ora, forse con qualche anno di ritardo, l’australiana ha avuto questa possibilità. Dopo il glamour di Cannes toccherà al giudizio del pubblico, che anche negli Stati Uniti potrà vedere il film nella sola e unica versione esistente. Lo conferma il regista alla stampa presente a Cannes.

“Non c’è che una versione, Harvey distribuirà quella. In ogni caso se ci saranno dei cambiamenti lo faremo insieme, non ci sono più polemiche, lavoriamo insieme e ne sono molto contento.”

Sembrerebbe quasi un lieto fine.





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