L’amore rubato: presentato il film che denuncia la violenza sulle donne
Ecco le belle parole di Elena Sofia Ricci, Alessandro Preziosi, Francesco Montanari, Stefania Rocca, Dacia Maraini.

Appena prima del 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, è stato presentato L’amore Rubato, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Dacia Maraini e composto di cinque storie di abuso: sessuale, verbale, domestico, sul web e così via. Diretto da Irish Braschi, questo collage di personaggi femminili smarriti e di figure maschili spesso negative ha il compito di affrontare e sensibilizzare l’opinione pubblica su un argomento che è ancora un tabu, ed è importante perché l’incasso sarà devoluto a favore un’associazione chiamata We World che si prende cura delle donne che sono state vittime di violenza. Ad accompagnare il film alla Casa del Cinema di Roma sono stati il cast al completo e la Maraini, che ha detto. "Grazie a tutti voi che siete seduti qui accanto a me per aver avuto l’idea del film. Il tema che affrontiamo è scottante, bruciante, ed è una ferita il fatto che paesi così avanzati siano attraversati da una tale quantità di violenza contro le donne. Dobbiamo fare campagne di sensibilizzazione, il mio libro nasce con questa idea. Mi sono consultata con Amnesty International, che mi ha fornito valanghe di casi. Sono fatti veri, su cui ho lavorato cambiando i nomi dei personaggi. Volevo analizzare la violenza dall’interno, capire la sua origine. Gli uomini non sono tutti carnefici e le donne non sono tutte vittime, ma laddove gli uomini identificano la loro virilità con il possesso e il possesso viene messo in discussione, allora succede il finimondo".
Della genesi de L’amore rubato, parla Irish Braschi: "L’amore rubato è nato su un aereo che tornava da Bordeaux, dove Dacia ed io avevamo presentato il documentario su di lei Io sono nata viaggiando. Da quel primo scambio siamo arrivati fino a un film che ci sembrava, e ancora ci sembra, un dovere: vogliamo stimolare la gente e speriamo di poter spingere almeno una donna a ribellarsi."
Uno dei volti più celebri del cast de L’amore rubato è Elena Sofia Ricci, che interpreta una donna sola che finisce fra le grinfie di un uomo possessivo e geloso da cui fatica ad allontanarsi: "Grazie per avere pensato a me per partecipare a questo film" - dice l’attrice. "Appena il mio agente mi ha chiamato, ho accettato ancor prima di leggere il copione. Credo sia molto importante la prevenzione. La cronaca ci fornisce, quasi quotidianamente, fatti come quelli che si raccontano ne L’amore rubato, ma la buona notizia è che se ne parla molto di più. Si deve lavorare sull’educazione, perché i figli di padri violenti saranno anche loro violenti. L’intelligenza razionale, purtroppo, avanza in maniera più rapida di quella emotiva. Bisogna eliminare il gap. Abbiamo creato le pari opportunità da un punto di vista razionale, perché siamo esseri intelligenti ed evoluti, ma emotivamente non siamo riusciti a stare al passo con la storia che abbiamo mandato avanti".
A Gabriella Pession è andato invece il ruolo di una trentenne che rinuncia a tutto pur di compiacere il fidanzato egocentrico e folle: "Questo è un grande film e il tema è trasversale perché interessa varie fasce d’età e classi sociali. Ci tengo a dire che la violenza non è solo quella fisica e che si può fare molto male anche da un punto di vista psicologico. La mia Anna pian piano si annulla, e si priva via via ogni più piccolo tassello di dignità e voglia di realizzarsi, e lo fa solo per stare vicino al suo compagno, un narciso che soffre di delirio di onnipotenza. Questo stillicidio che parte da una tortura psicologica porta una donna a sentirsi stordita. La violenza psicologica ottunde il cervello, rintrona".
A subire invece violenza fisica, da parte del marito e fra le pareti di casa, è la Marina di Stefania Rocca: "Il nostro è il racconto di una famiglia che in realtà sembra perfetta, con un marito che lavora, una moglie bella che si occupa di un figlio meraviglioso e una casa splendida in cui però accadono cose orribili. Credo che rapporti come quello che raccontiamo nascano da una profonda passione. A volte, quando un uomo debole ama con incredibile intensità una donna, tiene sotto controllo il suo sentimento smodato facendole del male. Sono anni che collaboro con Action Aid e la maggior parte delle donne che ho incontrato venivano da questo tipo di realtà. Creando il mio personaggio, ho pensato a loro".
Il marito del personaggio della Rocca ha il volto di Alessandro Preziosi, che rivedendosi nel film ha provato un forte disagio: "Mi sento profondamente in colpa per l’ostentato fallimento diffuso del genere maschile nell’ambito del rapporto uomo-donna, e per ciò che succede in mezzo alla strada in una città come Roma, dove si inveisce in continuazione contro l’altro, in particolare la donna. Non ci sono giustificazioni, oggi la violenza verbale è molto diffusa ed è l’anticamera della vera violenza, che passa anche attraverso una certa gestualità che troviamo per esempio nelle scuole. Ho visto il film una mattina alle 9, me ne sono andato schifato, non riuscivo ad accettare ciò che avevo visto".
Un altro dei cattivi de L’amore Rubato (la rockstar che fa impazzire il personaggio della Pession) è impersonato da Francesco Montanari, che osserva: "Credo che la signora Maraini abbia colto la sostanza del problema, che poi ha a che vedere con il vecchio machismo. Le relazioni non funzionano perché non ci si ascolta: quando uno non si ascolta, si ammazza. Credo che l’educazione su cui dobbiamo lavorare consista nell’insegnare il silenzio ai bambini, ai ragazzi, ai noi stessi: se parli e non ascolti, metti davanti a te il tuo egocentrismo".