I Peggiori: una trionfale giornata napoletana per Vincenzo Alfieri e il suo cast al Comicon
Presentata in anteprima nazionale la divertente opera prima del giovane regista, una produzione Warner e IIF, in sala dal 18 maggio.
“Un film con Lino Guanciale!” è il tormentone della giornata trascorsa a Napoli al Comicon in occasione dell'anteprima nazionale di I peggiori, opera prima di Vincenzo Alfieri, trentunenne attore salernitano interprete di fiction tv come La freccia nera e Titanic – Nascita di una leggenda e di film come Milano Palermo – Il ritorno, Manuale d'amore 3, Niente può fermarci. È proprio lui, emozionato e vivace come un folletto, a lanciarlo a ripetizione, alternandolo, fin dallo sbarco alla stazione di Napoli Centrale, col grido “Ehi, ma è Lino Guanciale!”, mentre indica il suo coprotagonista, il bravo e popolare attore, idolo delle teenager, protagonista di serie come Che Dio ci aiuti, Una grande famiglia, Non dirlo al mio capo, fino al recente grande successo La porta rossa (qua, va detto, impegnato in un ruolo decisamente più... cazzarone).
È una splendida giornata di sole quando giornalisti, attori e responsabili di produzione e distribuzione (Warner e IIF) vengono caricati su due pulmini per arrivare alla Mostra d'Oltremare dove si terrà la proiezione e l'incontro col pubblico e dopo un lungo giro vengono scaricati a un ingresso defilato (mentre a quello centrale file chilometriche di ragazzi, sotto il sole, aspettano pazientemente di entrare). Facciamo il nostro ingresso a sala vuota, e seguiamo i tre interpreti principali dopo la proiezione, per le interviste video che vi proporremo nei prossimi giorni. Subito dopo il film – di cui vi parleremo a parte – c'è un breve Q&A, come ormai si usa dire, moderato da Gianmaria Tammaro. Il pubblico del Comicon reagisce molto bene a una storia che mette insieme vari generi ed è anche molto fumettistica.
Vincenzo Alfieri sulla genesi de I peggiori: “Ho iniziato a scriverlo quando avevo più o meno 16 anni, poi come tante cose ha avuto un iter molto lungo. Quando ho incontrato Federica (Lucisano, ndr) quasi tre anni fa, lei da subito grazie ai miei corti e alle mie webseries si è dimostrata molto interessata a lavorare insieme. Ma sono stato molto fortunato perché la sua pignoleria, che non tutti i produttori hanno, mi ha portato poi a fare un film giusto, perché a volte si rischia di cadere nell'eccesso. La ringrazio di cuore perché mi rendo conto che è difficile far accettare un film così strano, che è un mashup di generi, insolito per noi, e ringrazio anche Smetto quando voglio e Lo chiamavano Jeeg Robot che hanno aperto un varco che sicuramente ha convinto anche i produttori. Ma voglio ricordare che Fulvio Lucisano ha prodotto anche film come Terrore nello spazio (di Mario Bava: occhio allo scherno tv all'interno de I peggiori, ndr). Oggi si continua a parlare di novità ma in realtà lo abbiamo sempre fatto, noi siamo anche questo. Sono grato anche alla Warner Bros. perché vedere il tuo primo film col logo Warner fa un certo effetto, il mio imprinting è avvenuto con Batman di Tim Burton, che andai a vedere con mio padre, quindi le mie prime immagini al cinema sono state il logo della Warner e un Uomo Mascherato che fa giustizia".
Federica Lucisano ha raccontato di aver consigliato anni fa all'aspirante regista di studiare prima di dedicarsi al cinema, e quando lui ha conseguito addirittura due lauree, si è resa conto di non aver più alibi e di dovergli produrre il film. A convincerla, spiega, è stata la sua grande passione. Il padre, lo storico produttore Fulvio Lucisano, ha rivelato invece di esser stato inizialmente contrario ma di essere adesso entusiasta del film e del cast, tanto da sperare di farne un seguito.
Lino Guanciale parla della sua reazione alla sceneggiatura, scritta da Alfieri con Alessandro Aronadio e altri tre autori:. “Da attore riconosci quando hai per le mani un copione che ti dà delle opportunità tanto diverse e qui si toccano generi che si mischiano, molto diversi l'uno dall'altro, in un equilibrio molto delicato e molto sapientemente costruito. Come attore vedevo sia la struttura forte che la possibilità d'invenzione e poi l'idea è estremamente originale e anche estremamente nostra perché in qualche modo la parodia dei blockbuster americani è una cosa che riusciamo a fare perché è nel nostro DNA questa capacità di tradurre in maniera ironica il materiale che magari non siamo stati noi a inventare. Questa energia si sentiva fortissima dentro al copione dunque ho impiegato due secondi per dire “mi piace molto”, tre secondi per dire “adesso speriamo che il provino vada bene e speriamo di convincere quell'animale di Vincenzo Alfieri a prendermi per il ruolo”.
Oltre alla piccola e bravissima Sara Tancredi, che è Chiara, la sorellina dei due scriteriati antieroi del film, nel cast c'è anche la bella Miriam Candurro (in foto, la dolce Serena di Un posto al sole), che interpreta un personaggio di donna decisamente non passivo: “Quello che mi ha convinto di più del personaggio è il fatto di avere un'eroina che non è romantica, è l'antieroina per eccellenza, così come loro sono antieroi. Non sono quella che si fa conquistare, che aspetta sulla torre e getta giù la treccia. È lei che conquista, è lei che decide, è lei che detta legge. È stato divertente interpretare una donna vera, moderna”. L'altra presenza femminile del cast è la bravissima Antonella Attili nel ruolo della cattiva: “Adoro fare le opere prime perché c'è un entusiasmo, una passione, un'energia che non si ritrovano poi se non in pochi registi. Quando ho letto la sceneggiatura ho detto “wow, è da leccarsi i baffi questo ruolo, non vedo l'ora di farlo”. Era già scritto così bene e ho avuto solo la fortuna di incontrare un regista intelligente e produttori illuminati, da poter dire “ho una proposta di personaggio, lo vorrei fare così”, e loro mi hanno dato carta bianca.
Biagio Izzo va a segno nel ruolo, molto serio, del commissario di polizia: “Io in genere faccio un tipo di cinema molto diverso da questo, per me è una bella emozione. È un personaggio che non mi apparteneva e che ho dovuto cercare. Quando i comici fanno dei personaggi seri c'è sempre il rischio che diventino patetici, è un attimo, ma se trovi un regista bravo che ti dà la misura e ti dà l'equilibrio tu stesso guardandoti, e non è retorica, pensi “Ma allora sono un attore serio”. Nella parte del collega di lavoro di Alfieri, un avvocato relegato negli archivi del tribunale, c'è il vulcanico Francesco Paolantoni, che tanto ridere ci ha fatto coi suoi mille personaggi fin dai tempi di Mai dire gol: “ Io quando l'ho letto mi sono divertito, ma sono qui più come pubblico che come facente parte del cast e devo dire che da pubblico mi sono molto divertito. Io amo molto il cinema americano e ho trovato in questo film quello che trovo in quel cinema, che è la credibilità di un film di genere, di un film che fa anche ridere, fa divertire e dove c'è azione e perfino sesso, e in genere nel cinema è difficile mettere tutte queste componenti insieme, e da pubblico, da spettatore, m'è piaciuto assai”.
Quanto alle scene d'azione, ecco cosa hanno detto i protagonisti. Alfieri: “ Io sono un amante dell'action, la mia speranza è fare un determinato tipo di film nel corso della mia carriera. Fare quella scena non è stata semplice, soprattutto perché ho dovuto condensarne buona parte in un solo giorno, al Centro Direzionale, che abbiamo fatto diventare una specie di metropolitana alla Gotham City. (…) Quello che mi piace di Daredevil e quello che mi piace del vero Batman (quello di Nolan e di Burton, non le cose che fanno adesso) è che le scene d'azione sono possibili, ovviamente nell'impossibile, perché, e ve lo dico prima che lo diciate voi, nel film passiamo dall'essere due mentecatti a fare il culo alla polizia, ma è l'illusione del cinema e noi stiamo facendo un film di genere”. Guanciale: “A Vincenzo ho detto subito che avremmo dovuto provare le scene d'azione, prima di arrivare sul set. Lui mi ha preso in parola e mi ha trascinato alla Valle dei cani a Villa Borghese quattro domeniche di seguito a farmi menare dagli stuntmen. Al di là delle battute, la preparazione è il segreto del lavoro fatto bene. Per me è stato esaltante, una delle cose più divertenti e stimolanti del film”.