I figli della notte: Andrea De Sica parla del suo esordio alla regia
Il nipote di Vittorio presenta il suo film in concorso a Torino.

Nel concorso del Torino Film Festival è arrivato il momento dell’unico film italiano presentato, I figli della notte, opera prima di Andrea De Sica, nipote di Vittorio e figlio del musicista Manuel, a cui il film è dedicato. Una storia di adolescenti ambientata in un collegio della classe dirigente del futuro, in cui il diciassettenne di buona famiglia Giulio viene spedito dalla madre, donna d’affari impegnata all’estero. In questo sperduto eremo in cima ai monti subirà le angherie dei bulli della scuola, finendo per iniziare un rapporto simbiotico con un’altra anima fragile, Edoardo, anch’esso abbandonato lì dalla famiglia.
Nella realtà I figli della notte è stato girato in cinque settimane, nei dintorni di Dobbiaco, in Alto Adige. Una struttura di fine Ottocento, nei cui dintorni soggiornò lungamente Gustav Mahler, in cui i giovani attori, Vincenzo Crea e Ludovico Succio, accompagnati dall’ambiguo professore Fabrizio Rongione, hanno vissuto notte e giorno per due mesi. “Ci parlavano di fantasmi già prima del nostro arrivo”, ha dichiarato De Sica in un incontro con la stampa. “Sono partito dai molti amici che sono stati in collegio, una cosa anacronistica negli anni 2000. Per questo mi affascinava l’idea di questi ragazzi abbandonati nel momento dell’adolescenza, in cui sono più fragili, e subiscono scelte di altri, dei genitori soprattutto, che possono segnare la loro vita. Una storia al confine fra film su adolescenti e genere”.
Un luogo improntato a una rigidità apparente - telefono solo poche minuti al giorno, internet limitato -, ma in cui viene indotta anche della violenza, delle trasgressioni controllate per formare la crescita dei rampolli dell’alta società. “Volevo che questo microcosmo rispecchiasse il mondo intorno, in cui le trasgressioni non si pagano, al massimo si comprano. Raccontando una storia di crescita oggi volevo fosse scioccante e provocatoria, raccontando di adolescenti borderline, ma ben inquadrati nella società, formati verso un futuro da esponenti della classe dirigente, ma potenzialmente pericolosi.”
I due giovani, Giulio ed Edoardo, spesso di notte fuggono nella neve, si allontanano dalla scuola prigione verso un luogo proibito, in cui conoscono una prostituta di cui Giulio si innamora con l’assolutismo e il candore di un ragazzo. Un’atmosfera da fiaba, ha voluto precisare il regista. “Quando camminano verso la casetta nel bosco sembra Hansel & Gretel, il linguaggio è quello della favola. Mi piaceva fosse affascinante ed empatico, non uno sguardo freddo e giudicante come ci si potrebbe aspettare dal contesto rigoroso del collegio. Poi il loro è un mondo da adolescenti, in cui tutto è bianco o nero, si sopravvive o si muore.”
Sui riferimenti che lo hanno ispirato, De Sica ha ricordato di essere un appassionato divoratore di cinema e televisione fin da ragazzo, cresciuto in una famiglia di cineasti. “Il mio modo di esprimermi si veicola attraverso le immagini che mi porto dietro da sempre. Raccontiamo la scuola come fosse l’Overlook Hotel di Shining, mi divertiva avere un corridoio con gli stessi colori. Poi sicuramente ci sono Lynch, Bellocchio, Tati e tanti altri. La musica doveva farla mio padre, ma poi è venuto a mancare. Allora non volevo la facesse qualcun altro e mi sono messo io a comporre delle melodie su una tastiera e alla fine mente montavo componevo la colonna sonora. È stato molto piacevole, tanto che ho deciso che continuerò anche a fare il musicista”.
Non è facile portarsi dietro il cognome De Sica ed esordire al cinema, anche se ha dichiarato che paradossalmente è stato più difficile essere figlio della madre, la produttrice Tilde Corsi. “Tutti mi dicevano ‘ma perché non lo fai con lei il film?’. Io però ho riconosciuto in Vivo film la libertà per sperimentare, fondamentale per un’opera prima”
I figli della notte è stato finito solo poche ore fa, sono in corso le prime trattative per una distribuzione, ma quello che è certo è che dopo la presentazione torinese il film sarà nelle sale nel corso del prossimo anno.