Harry Potter 6: leggi l'intervista e Guarda i Video!
Dopo aver incontrato, in occasione della tappa milanese dell'Harry Potter Truck, i gemelli Phelps e la timida Evanna Lynch, siamo volati a Londra per incontrare gli interpreti principali di Harry Potter e Il Principe Mezzosangue. Un po' intimoriti dalla cruciale importanza della nostra missione, ci siamo accostati a Daniel Radcliffe &...
Harry Potter 6: parlano i protagonisti
In una Londra piena di cartelloni pubblicitari di Harry Potter e il Principe Mezzosangue, abbiamo incontrato i giovani attori del sesto film della serie al Claridges Hotel, lontano dai paparazzi e dal baccano di Leicester Square, teatro dell'anteprima più attesa dell'estate inglese. Consapevoli del successo del fenomeno Harry Potter, Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint e Tom Felton sono apparsi ai nostri occhi molto diversi dai giovani divi hollywoodiani che abbiamo spesso avuto modo di intervistare.
"Da un lato aspetto la fine di quest'avventura” - ha spiegato una deliziosa Emma Watson, in mini abito nero e tacchi alti. “Nello stesso tempo, però, sono un po' spaventata. Per quasi dieci anni la mia vita ha ruotato intorno ai film di Harry Potter e non so immaginarla senza, ma ho bisogno di fare qualcosa di diverso". Anche Tom Felton, che nei film è il perfido Draco Malfoy e che dei quattro ragazzi è il più affabile e seduttivo, attende con trepidazione il momento in cui dovrà cimentarsi in altri generi. "Non riesco a credere che fra un anno tutto questo sarà finito. Lasciare Hogwarts sarà come abbandonare la nostra seconda casa, ma so che resteremo tutti in contatto. Mi sento anche elettrizzato all'idea di abbandonare questa franchise, perché la fuori ci sono migliaia di cose entusiasmanti che un attore può fare". In Harry Potter e il Principe Mezzosangue il personaggio di Draco Malfoy acquista spessore, diventa un ragazzo combattuto fra il dovere di obbedire a Lord Voldemort e il piacere di fare la vita di un qualsiasi studente. "Credo che Draco abbia un rapporto molto particolare con Hogwarts in questo film” - ha continuato Felton. “Inizialmente la detesta, si sente annoiato, ma poi capisce che ne ha bisogno. Del film, Tom Felton ha amato soprattutto il lavoro con David Yates, che, secondo lui, ha portato maggiore profondità ai personaggi. “Parlavamo molto con David, anche di quello che non era scritto sulla sceneggiatura. Yates è uno che fa un sacco di domande e ha un'intelligenza sottile che nel film è percepibile in ogni singola scena”.
La grande ammirazione di Tom Felton per Yates lo accomuna ad Emma Watson, che giudica il quarto regista dei film di Harry Potter uno dei migliori. “Si fidava di noi e ci dava molta libertà, cosa che per un attore è fondamentale”. A proposito di attori, o meglio di attrici, il modello della Watson è Cate Blanchett. “Mi piacciono i ruoli che ha scelto di interpretare nella sua carriera” - ci ha confessato. “Oltre a lei, ammiro Natalie Portman: adoro il fatto che abbia sempre tenuto nascosta la propria vita privata. Fra le attrici dei film di Harry Potter, invece, le mie preferite sono Helena Bonham Carter, Emma Thompson e Imelda Staunton”. La Staunton interpreta anche il personaggio prediletto di Emma Watson, e cioè la professoressa Umbridge, che ne L'Ordine della Fenice ha un ruolo fondamentale. “Mi piacciono le sue dicotomie. Fuori è tutta colori pastello e cachemire, dentro è meschina”. Del sesto film della saga, invece, l'attrice ha amato il coté romantico: “Tutto ruota intorno a due triangoli amorosi, ci sono tantissime emozioni in ballo e si ride. Quanto alla mia Hermione, è bello vederla così sconvolta dal suo amore non ricambiato per Ron”.
Oltre a non accorgersi di Hermione, nel film Ron Wesley (Rupert Grint) deve vedersela con l'appiccicosa Lavanda Brown (Jessie Cave) e con una serie di pozioni amorose e velenose. “Trovo sia fantastico” - ha raccontato Grint - “che finalmente Ron si fidanzi. Certo la sua ragazza è un tipo molto particolare. Lo asfissia, lo intimidisce. Non potrei mai stare con una come lei”. Contento del successo che riscuote presso le fan di tutto il mondo, Rupert Grint è uno dei pochi, fra i giovani interpreti dei film, ad aver lavorato anche in altre produzioni. “Per me è molto importante affiancare ad Harry Potter il cinema indipendente. Sono altri ritmi, c'è più libertà. Dopo Il Principe Mezzosangue, ho fatto due film, Cherrybomb e Wild Target, sono stati entrambi fondamentali”. Come Emma Watson, Grint si riconosce in alcuni degli stati d'animo che il suo personaggio attraversa. “Ho avuto un'adolescenza diversa rispetto ai miei coetanei, ma ho avuto anch'io i miei momenti terribili”.
Chi invece, a soli 20 anni, rimpiange il suo tempo da teen-ager, è Daniel Radcliffe, che per le interviste londinesi de Il Principe Mezzosangue sfoggiava una camicia chiara e una testa “brillantinata”. Educato come ogni inglese di buona famiglia, il giovane attore ha la proprietà di linguaggio di un adulto e l'entusiasmo di un bambino. Sgranando i suoi occhi blu ha esclamato. “Magari potessi tornare ai miei 14 anni! Bei tempi! Da adolescente ho vissuto momenti difficili, ma alla fine ridevo sempre, tutto era facile. In quella fase della vita, hai l'atteggiamento delle persone grandi senza il peso delle responsabilità”. Lavorando alacremente ai film della serie, Radcliffe è cresciuto in fretta. “Quando sei un bambino normale” - ha spiegato - “ti relazioni solo con determinati adulti: i tuoi genitori, i tuoi insegnanti. Io a 9 anni ho dovuto imparare a interagire con persone grandi che facevano il mio stesso mestiere, creando un rapporto di parità”. Divertito dalla componente sentimentale di Harry Potter 6 e dalla tempesta ormonale che rischia di abbattere Ron, Harry ed Hermione, Daniel Radcliffe è convinto che il punto di forza del film sia la perdita dell'innocenza da parte del protagonista, che da “prescelto” impara a usare la propria arte magica per combattere una guerra contro il male. “La cosa più importante è che Harry Potter si rende conto della vulnerabilità di Albus Silente, un uomo del quale dovrà per forza fidarsi”.
Abbiamo parlato di innocenza perduta anche con il regista David Yates: “Credo che in questo film Harry Potter definisca meglio il suo ruolo e il suo posto nel mondo” - ha spiegato. “Il personaggio cresce e diventa un uomo nel momento in cui impara a manipolare il professor Horace Lumacorno (Jim Broadbent). Nessuno si aspetta che Harry possa raggirare qualcuno, invece lui lo fa, perché è soldato valoroso”. Con la sua voce pacata , Yates ci ha raccontato di essersi sentito molto rilassato sul set di questo suo secondo Harry Potter. “Ero a mio agio. Quando lavoravo a L'Ordine della Fenice, mi sentivo sotto pressione, perché sapevo di dover dare il massimo, dovevo costantemente dimostrare a qualcuno di essere all'altezza del compito. Questa volta conoscevo gli attori, la troupe … certo, quando fai un film di Harry Potter non ti rendi conto di cosa significhi finché non vai all'anteprima”. Per Il Principe Mezzosangue, che abbandona la vena sentimentale per diventare un horror gotico, David Yates ha voluto come direttore della fotografia Bruno Delbonnel, già collaboratore di Jean-Pierre Jeunet. “Quando sei il regista di un film di Harry Potter, puoi lavorare con chi vuoi. A Bruno ho chiesto di aiutarmi a fare un film d'atmosfera, intenso ed espressivo. Abbiamo sperimentato molto insieme. Volevo un approccio antinaturalistico”.
Senza guastare l'effetto sorpresa, sia David Yates che i suoi giovani attori ci hanno assicurato che i due film conclusivi della saga di Harry Potter saranno davvero emozionanti e potreranno alle estreme conseguenze tutte le componenti di Harry Potter e il Principe Mezzosangue. Aspettiamoci dunque dai I Doni della morte Parte Prima e Seconda più baci, più avventura, più orrore e soprattutto più incantesimi.
Il video dell'intervista a Daniel Radcliffe: Clicca qui per vederlo!
Il video dell'intervista a Emma Watson: Clicca qui per vederlo!