Gli anni più belli: Kim Rossi Stuart è Paolo "un personaggio senza vittimismo, non come Joker"
L'attore ha lavorato per la prima volta con Gabriele Muccino. E, raccontando brevemente il suo personaggio, ha lanciato una stoccata a quello interpretato da Joaquin Phoenix nel film pluri-candidato all'Oscar.

Come Micaela Ramazzotti, anche Kim Rossi Stuart, tra i quattro protagonisti di Gli anni più belli, è quello che per la prima volta ha lavorato su un set diretto da Gabriele Muccino.
Il regista lo ha voluto nei panni di Paolo, il più sensibile e posato del trio d'inseparabili amici che la vita, e certe vicissitudini amorose, arriveranno a separare, per poi riunire. Il Paolo che da adolescente s'innamora della Gemma della Ramazzotti, e che di lei rimarrà innamorato per tutta la vita, nonostante tutte le traversie del loro rapporto. Il Paolo che rimane al fianco della madre malata, e che aspetta testardo, attraversando faticosi anni di supplenze e di precariato, di diventare un professore di ruolo presso un importante liceo romano, coronando così il suo sogno d'insegnamento.
"Per i valori sociali che ci circondano forse potrebbe essere considerato un perdente," ha detto di lui Kim Rossi Stuart. "Ma il cuore di Paolo sta in quello che lui stesso dice in maniera molto esplicita, nella sua visione della vita possibilmente scevra da ogni vittimismo, nel suo non aver bisogno di andare alla ricerca esasperata di riconoscimenti da parte degli altri per raggiungere il traguardo di un'esistenza piena, e bella."
A questo punto, l'attore si è lasciato andare a una frecciatina nei confronti di un personaggio e di un film che hanno ottenuto un enorme successo, e che probabilmente saranno protagonisti della prossima Notte degli Oscar, in virtù delle sue 11 nomination: "In un periodo storico come questo, in cui l'eroe è un vittimista per eccellenza come Joker, uno che tramite il suo vittimismo raggiunge il consenso, un personaggio come quello di Paolo mi ha davvero toccato."