Frances McDormand e Joel Coen: una coppia d'oro alla Festa del Cinema di Roma
Moglie e marito, attrice e regista, sono stati protagonisti di un incontro col pubblico.

Seduti nelle poltrone rosse d'ordinanza della Festa del Cinema di Roma, lui tutto
serio e vagamente burbero (ma non monosillabico), lei sorridente e giocosa, pronta a fare battute e
sdrammatizzare (ma senza buttarla in caciara), Joel Coen e Frances McDormand sembrano davvero una bella coppia.
Di quelle solide, sicuri l'uno dell'altra, complici e non solo amanti o colleghi. Incalzati dalle domande
dell'amico Antonio Monda, si sono raccontati così, dialogando tra loro e con
l'intervistatore, davanti al pubblico della Festa.
Il primo incontro:
Joel: “Ci siamo incontrati a New York, mentre Ethan e io stavamo facendo i provini per il ruolo di protagonista per Blood Simple. Non trovavamo nessuno, era stata una giornata infruttosa e frustrante: e poi è entrata lei.”
Frances: “Del provino avevo saputo da Holly Hunter. Quando sono entrata, sul loro tavolo c'era un enorme portacenere strapieno di mozziconi: avevano fumato tantissimo tutto il giorno: allora ne subito accesa una anche io. Io avevo avuto a disposizione solo alcune scene, e loro mi diedero l'intero copione, e dovemmo fissare un nuovo appuntamento più avanti nel pomeriggio per provarne delle altre. Joel mi propose un orario, ma io dissi di no, perchè – gli dissi – a quell'ora c'era il mio fidanzato di allora in una soap in tv, e stabilimmo un altro orario. Joel mi ha sempre detto di avermi scelto solo per quel “no”. Non solo provai che ero più interessante, grazie al mio no, ma anche che ero una persona di grande lealtà.”
Il lavoro in Blood Simple:
Joel: “Ethan e io rivediamo raramente i nostri film: quando però, a una decina d'anni dalla sua realizzazione, è capitato con Blood Simple, proiettato proprio in occasione di un premio dato a Fran, abbiamo pensato che alcune parti erano state montate davvero male, e che avemmo dovuto rimontare sulla base di quel che avevamo imparato nel frattempo. E la versione è risultata più corta. Non accade spesso di avere l'opportunità di tornare sul proprio lavoro e migliorarlo; quando rivedi le tue vecchie cose vorresti solo rimediare a degli errori che ti trovi davanti.”
Frances: “Ma quando di recente hai rivisto Fratello, dove sei? eri piuttosto soddisfatto, mi pare. Io ricordo che quando ho letto l'intero copione, ho pensato che la cosa migliore per interpretare quella parte fosse di non far nulla, di non muovermi a meno di non ricevere informazioni specifiche: dovete sapere che ho una laurea in arti drammatiche, e allora pensavo che avrei lavorato nel teatro classico, non nel cinema.”
Joel: “Sul set dovevamo digli tutto: 'Fran, ora devi piantare il coltello nella mano di quel tipo: non ti hanno insegnato, a farlo, all'università?'.”
Frances: “Il copione di Blood Simple era fatto di pochissimi dialoghi e moltissime indicazioni di regia, e io non capivo molto di quel che c'era scritto: venivo dal teatro, ricordate? A volte mi impegnavo moltissimo in una scena, e poi Joel mi diceva 'guarda che abbiamo girato solo il dettaglio della tua mano'. Mi ricordo che ero molto preoccupata, dopo aver letto il copione, per una scena nella quale credevo avrei dovuto essere nuda. Allora chiamato Joel per dirgli che non pensavo ce l'avrei fatta e lui mi disse: 'Non preoccuparti, per il film non puntiamo sul sesso, ma sulla violenza.' È stato allora che ho capito di potermi fidare di lui. Nella buona e nella cattiva sorte.”
Scrivere per Frances:
Joel: “Sì, in tutti i film in cui appare Fran, dopo Blood Simple, le sue parti sono state pensate e scritte appositamente per lei. Ci sono quattro o cinque attori che sembrano stimolare la nostra creatività, e per i quali scriviamo appositamente, e Fran è sicuramente una di loro. Non credo però sia mai successo che Fran sia stata fonte di idee dirette per i nostri film. Tutto nasce da lunghe discussioni tra me ed Ethan, che magari durano mesi o anni, che a volte non portano a nulla e a volte ci portano a scrivere immediatamente. Una volta che cominciamo, e ci mettiamo giù e scriviamo il copione, e il nostro rapporto con Fran è tale e quale a quello che abbiamo con molti altri attori.”
Frances: “Io ho sempre pesato che il ruolo di Marcia Gay Harden in Crocevia della morte fosse fatto su misura per me: fare la segretaria è stato un premio di consolazione. Da Blood Simple a oggi siamo migliorati: Joel è diventato più bravo a dirigere gli attori, io ad ascoltare i registi. Poi, avendo lavorato anche con molti altri registi, porto anche quelle esperienze nel nostro lavoro: Joel a volte mi chiede come facciano loro determinate cose.”
La commedia:
Joel: “Le commedie non sono prese sul serio dalle giurie dei festival o dei premi perché, a livello superficiale, non sono serie: è semplice. Non sempre le giurie guardano sotto il livello superficiale delle opere.”
Frances: “Non ho mai pensato che le commedie fossero il mio forte, l'ho solo capito grazie a Joel e Ethan, soprattutto grazie a Fargo: lì jo compreso potevi impegnarti drammaticamente anche in una commedia. Certo che se pensi ai ruoli che Joel e Ethan dicono aver scritto pensando a me, la cosa è un po' inquietante.”
Joel: “L'unica cosa che posso dire è che Fran non è l'unica attrice ad averci fatto questa osservazione: lo hanno detto anche George Clooney, John Goodman, Steve Buscemi.”
Frances: “Raccontagli di Brad.”
Joel: “Brad Pitt ha detto in un'intervista che, parlando con me ed Ethan della sua parte in Burn After Reading, ci disse di avere dei dubbi sulla sua capacità d'interpretare un idiota di quelle proporzioni; e che io, dopo una lunga pausa di silenzio, gli avrei risposto: 'Ce la farai, non preoccuparti'.”
Frances: “Di Burn After Reading ricordo che non mi piaceva molto interpretare Linda, perché era così stupida, e perché così tanta gente rimane uccisa per colpa sua. Abbiamo girato a New York, perché volevamo essere vicino a nostro figlio che aveva da poco cominciato la scuola, e durante le riprese mi chiamaronoperché lui stava male. Io corsi da lui col costume di scena, e lo portai dal medico. Solo ammora mi resi conto di essere conciata in quel modo, e gli ho chiesto allora se si sentisse imbarazzato. Lui rispose di no: è stato allora che ho capito che finalmente sembravo come tutte le altre mamme del quartiere.”
Fargo:
Joel: “Quando un film riceve così tanta attenzione, è difficile capire davvero quello che pensi retrospettivamente sul film stesso, i tuoi sentimenti al riguardo. Le tue impressioni non sono più quelle reali e originali. Dico solo che Ethan e io pensiamo sia il primo film nel quale esaminiamo e prendiamo in considerazione da dove siamo venuti.”
Frances: “Sono d'accordo, è difficile separare il nostro ricordo da quello del mondo. So solo che molti mi ricorderanno per sempre Marge Gunderson, anche se io non sono lei e anche se ho fatto anche numerose altre parti. Sono orgogliosa di aver interpretato Olive Kitteridge , ad esempio, perché è ruolo altrettanto forte e caratterizzante: il che sta a significare che forse sono cresciuta e migliorata. Di Fargo ho sempre pensato come al nostro film, come al nostro filmino di famiglia. Mentre giravamo avevamo saputo che la nostra richiesta di adozione era stata accettata, quindi mi sentivo incinta come Marge, e che il bambino era nato e che in due mesi l'avremmo abbracciato. L'ultima battuta del film è quella del marito di Marge che, a letto, le dice che sarebbe mancato poco, un paio di mesi e il bambino sarebbe nato: sul set piangevamo tutti.”
Il miglior ruolo di Frances senza i Coen, secondo Joel:
“ Olive Kitteridge mi ha fatto pensare che sia stata una delle cose più incredibili che Fran abbia fatto come attrice. Era così emozionante, nonostante il personaggio sia completamente diverso da come è lei nella realtà: mi ha permesso di capire e scoprire parti di lei che non conoscevo. Vedendolo ho pensato che solo io potevo capire lo straordinario lavoro di Fran, conoscendola così bene, ma il suo sforzo è arrivato a tutti. Ma forse io ho visto qualcosa in più di tutti gli altri.”
Il miglior film di Joel senza di lei secondo Frances:
“ A proposito di Davis è praticamente perfetto. Tutto quello che avevo visto fino a quel momento è stato distillato in questo film. Un film sulle conseguenze delle nostre azioni, sull'integrità morale, sull'onestà vissuta fino alle sue estreme conseguenze. Era la storia di un perdente di straordinario talento, cosa che loro non sono, ma sono riusciti a raccontarne perfettamente l'essenza. Mi ha sopreso, e dopo trent'anni di convivenza, non è una cosa facile. Joel dice che A Serious Man e A proposito di Davis sono i loro film più personali. E c'è un terzo capitolo della trilogia, all'orizzonte, vero Joel?”
Joel non risponde. Sorride, forse. Noi, incrociamo le dita.