Festival di Venezia 2022, Rumore bianco, Noah Baumbach: "Cos'è vero e cos'è falso? Ce lo chiediamo tutti"
Il film d'apertura del 79mo Festival di Venezia è Rumore bianco (White Noise), tratto da Don DeLillo e interpretato da Adam Driver e Greta Gerwig, dove Noah Baumbach alla regia si mette alla prova come non ha mai fatto.

Il 79mo Festival di Venezia si è aperto con Rumore bianco (White Noise), il film Netflix in concorso, diretto da Noah Baumbach e basato sul romanzo omonimo di Don DeLillo, pubblicato nel 1985. In conferenza stampa Baumbach, in compagnia dei suoi interpreti tra cui Greta Gerwig, Adam Driver e Don Cheadle, ci ha spiegato cosa abbia significato rapportarsi con un materiale del genere, che l'ha costretto a modificare il suo approccio al mestiere.
Rumore bianco, Noah Baumbach e Don DeLillo
"Rileggendo il romanzo di DeLillo durante la pandemia, non riuscivo a credere quanto risultasse attuale", ammette Noah Baumbach, riferendosi all'idea che la famiglia protagonista affronti un'emergenza sanitaria di un tipo che ci è ormai tristemente familiare. "Sarebbe però ugualmente attuale in qualsiasi periodo storico", aggiunge Baumbach, perché uno dei temi portanti è un dilemma che caratterizza l'uomo contemporaneo da tempo immemore: come otteniamo le informazioni? Tutti ci domandiamo se quello di cui veniamo a conoscenza sia vero o falso, a maggior ragione ce lo chiediamo nell'epoca di internet, mentre nel romanzo di DeLillo si parlava di televisione e radio. Una condizione di ricerca perenne che avvicina l'originale satira dell'accademia intellettuale, capace di "inserire nello stesso discorso Hitler ed Elvis", alla logica della rete, che di confusionari accostamenti audaci di questo tipo fa la sua essenza.
In tutto questo, la famiglia non è fonte di rassicurante verità, anzi - prendendo in prestito le parole di DeLillo - Noah la definisce "la culla della disinformazione del mondo". C'è tuttavia una via d'uscita. Proprio come ci succede ora dopo la fase intensa della pandemia, ci chiediamo come sia possibile tornare alla normalità dopo aver assistito a qualcosa di nuovo e traumatizzante: ebbene, proprio questo processo è ciò che spinge i membri della famiglia del film a guardarsi meglio dentro e a comunicare meglio.
La comunicazione con il prossimo e la lettura del mondo che ci circonda sono pilastri di Rumore bianco: a differenza del professore protagonista incarnato da Adam Driver ("È uno che cerca di nascondere il suo stress, è il suo tratto più divertente"), il prof. Siskind di Don Cheadle è allo stesso tempo distaccato e coinvolto negli sconvolgenti eventi raccontati. "Vive in una dimensione alternativa, è fuori e dentro quello che succede. Ho voluto interpretarlo con sincerità, senza giudicarlo, perché se siamo onesti con noi stessi, sappiamo che nella nostra vita possiamo essere tutto e il contrario di tutto."
Rumore bianco: ripensare la regia per adattarsi al linguaggio
Il processo di adattamento del romanzo ha incanalato Noah Baumbach in un percorso: "Il linguaggio di DeLillo mi era familiare, ho cercato di trovare una mia voce all'interno della sua". Per Greta Gerwig e Adam Driver il risultato finale non è né Baumbach né DeLillo, ma una fusione delle due sensibilità. "Il materiale di DeLillo, mentre lo leggi, vuoi condividerlo, emozionalmente e intellettualmente, è spontaneo. Abbiamo provato molto per rendere i personaggi persone reali, nel romanzo erano... più astratti." L'approccio per Driver è stato di tipo teatrale, con le tante prove per prepararsi a condensare l'equivalente di quattro mesi di repliche in una sola lavorazione, sul set. Ed è normale che s'impongano cambiamenti: "Come rendi una scena che dovrebbe avere un sottotesto, se quel sottotesto al cinema lo perdi?"
E Baumbach ha dovuto usare tutti i mezzi del cinema, più di quanto avesse mai fatto nella sua carriera. "La lingua di DeLillo usa la cultura pop, ho cercato di fare la stessa cosa: mi sono formato negli anni Ottanta, con quel cinema, che ci ha lasciato linguaggi da usare." Disaster movie, noir, commedia "con la famiglia in viaggio": White Noise ha frequenti cambi di registro ed incursioni in territori inediti per Noah: "Non avevo mai fatto cose del genere, ma questo materiale me le richiedeva". Non a caso ci si è rivolti a Danny Elfman per la colonna sonora, figlio di quell'epoca: "Danny ha senso dell'umorismo e il suo lavoro sa essere sfaccettato. Abbiamo riascoltato la colonna sonora di Prima di mezzanotte, i Tangerine Dream, Aaron Copland. Vita e morte sono i temi del film: dobbiamo ammettere che un concetto implica l'altro, il contrasto era perenne nel film e quindi nella musica, elettronica e orchestrale. "
Il "rumore bianco" non si focalizza su nulla, è la dispersione dell'attenzione: nella dialettica tra questa e la necessità di concentrarsi su qualcosa Baumbach ha trovato la bussola della regia. È successo nel sound design e nell'immagine: in alcune scene tutto il set era microfonato, e la ripresa anamorfica in pellicola a schermo panoramico può esplodere di dettagli. Isolando però un suono o avvicinando l'inquadratura puoi distinguere qualcosa.
Persino la recitazione, che Baumbach ama condurre di sottrazione, ha richiesto un approccio "più performativo", con trucco e costumi più carichi e caratterizzanti sui personaggi.
In definitiva, Rumore bianco è stato per Noah Baumbach un'esperienza decisamente diversa dal solito, a partire dall'ambientazione in Ohio, dove ha trovato una grande apertura della gente e delle comunità locali a collaborare alla produzione. Per quanto orgoglioso newyorkese, ha dovuto ammettere che difficilmente avrebbe respirato a New York la stessa atmosfera, se avesse bloccato una strada per troppo tempo!