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Falla girare, un grido di libertà in forma di commedia d'azione: Giampaolo Morelli presenta il film da oggi su Prime Video

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Falla girare, il secondo film da regista di Giampaolo Morelli arriva oggi in esclusiva su Prime Video ed è una commedia scatenata con un cast corale. Ce ne parlano il regista e gli interpreti Ciro Priello, Fabio Balsamo, Laura Adriani e Giovanni Esposito.

Falla girare, un grido di libertà in forma di commedia d'azione: Giampaolo Morelli presenta il  film da oggi su Prime Video

Se in 7 ore per farti innamorare, Giampaolo Morelli aveva scelto la via della commedia romantica, ambientando la vicenda nella sua amata Napoli ma tenendo anche conto della lezione hollywoodiana, con Falla girare, che è la sua seconda regia, l'attore ha voluto inoltrarsi nel territorio dell'action comedy, dirigendo un film indubbiamente più complesso del primo nel quale coesistono scene di arti marziali, fughe rocambolesche, un furto in Vaticano, un piano diabolico e il giusto romanticismo.

Falla girare arriva oggi in esclusiva su Prime Video e ci porta nella casa con piscina di un influencer di nome Natan. A causa di un ridicolo incidente, Natan precipita dalle stelle alle stalle e, insieme a un giornalista spiantato, un fratello autistico, una poliziotta in incognito e un simpatico spacciatore, intraprende una crociata per restituire al mondo la marijuana. Un tempo garanzia di felicità, la cannabis è stata uccisa da un virus, ma due piante sono rimaste illese. A fare da sfondo alla vicenda è Napoli e ci troviamo in un futuro non troppo lontano.



Guarda subito Falla Girare su Prime Video

Oltre allo stesso Giampaolo Morelli, in Falla girare troviamo Fabio Balsamo e Ciro Priello di The Jackal, Giovanni Esposito, Michele Placido e Laura Adriani. Erano tutti presenti alla conferenza stampa e Morelli ha parlato innanzitutto dell'idea del film, di cui ha scritto la sceneggiatura insieme a Gianluca Ansanelli e Tito Buffulini: "Volevamo un innesco che ci portasse in un futuro prossimo nel quale l'estinzione della marijuana rappresenta un attentato alla libertà. Questo spunto ha certamente delle attinenze con ciò che abbiamo vissuto in tempi di Covid, a cominciare dalle teorie complottiste. In un tale contesto, anche i social si trovano ad avere un ruolo importante, insieme alla presunzione che ci sia una dietrologia dietro a ogni cosa, che può così essere confutata. Una simile premessa ci dava la possibilità di fare un'action comedy in cui fondere due culture: quella italiana/napoletana, che mi appartiene, e quella del cinema d'azione americano degli anni '80 e '90. Quest'ultima suggestione ha influenzato la fotografia del film, spingendomi a utilizzare un certo tipo di colori, a girare in anamorfico e a scegliere una musica che mescolasse l'elettronica, sempre degli anni Ottanta e Novanta, ad altre sonorità dell'epoca".

A differenza di tante commedie, Falla girare ha lasciato poco spazio all'improvvisazione, specialmente sul set, dal momento che Giampaolo Morelli aveva ben presente, fin dal principio, il tipo di film che voleva girare: "Ci tengo molto che non si sbrodoli tanto sul set e non mi piace mai la comicità fuori luogo, quindi abbiamo fatto un lavoro certosino, in sede di sceneggiatura, sulla comicità e sulle battute. Se ho chiamato Fabio Balsamo e Ciro Priello, l'ho fatto non perché volevo The Jackal, ma perché mi sembravano gli interpreti più adatti per i personaggi di Oreste e Guglielmo. E’ normale che solitamente, durante la fase di lettura, escano cose che magari vengono aggiunte al copione, ma sul set raramente c'è spazio per l’improvvisazione. In questo caso poi, volevamo partire da una struttura molto precisa, che poi è quella del genere di appartenenza del film".

L'impostazione di Giampaolo Morelli non ha scontentato nessuno, a cominciare dai due Jackal, e se Fabio Balsamo, già diretto in 7 ore per farti innamorare, ha raccontato di essersi sentito libero di proporre piccole modifiche al personaggio, Ciro Priello, che è abituato a una comicità prevalentemente slapstick, ha voluto spiegare: "Insieme a Giampaolo siamo arrivati a delle proposte coerenti per ogni personaggio. Il mio era un uomo che cercava di interiorizzare i suoi sentimenti e di reprimere i suoi impulsi. Abbiamo cercato di contenerlo il più possibile, vista la sua paura del giudizio degli altri, per poi farlo esplodere".

Di Guglielmo alias il giornalista spedito dalla sua redazione a intervistare Natan, Priello ha fatto un'analisi molto interessante. "Guglielmo è il personaggio meno sopra le righe del film, e quindi è naturale che si trovi costantemente in contrasto con gli altri. Come loro, però, è un uomo solo, che, durante il movimentato viaggio che raccontiamo, avrà forse per la prima volta nella sua vita di adulto e in questo futuro distopico, un vero rapporto umano di condivisione".

Meno semplice, forse, è stato il lavoro di Balsamo sul suo pusher goffo, simpatico e "tenerello", perché il personaggio era fortemente caratterizzato e trasformarlo in una macchietta era quindi molto facile, anche se il lavoro più difficile è toccato a Giovanni Esposito, a cui è andata la parte del "picchiatello" del film. "Posso solo dire che mi sono divertito tantissimo" - ha detto proprio Esposito. "Arturo Tancredi era una follia già in scrittura, poi è diventato una follia applicata e spassosa sul set. Amo pazzamente Arturo perché è completamente fuori di testa. E’ 'svantaggiato', ma possiede un'incredibile umanità".

Chi invece proprio non riusciva a contenere le risate durante le riprese è Laura Adriani, la poliziotta che si finge una follower dell'influencer Natan per acciuffare un boss della mala e della droga interpretato da Leopoldo Mastelloni. "I miei colleghi" - ha raccontato l'attrice, riferendosi a Priello, Balsamo, Esposito e Morelli, sono dei matti, e soprattutto erano tutti uomini. Ognuno aveva il suo approccio al lavoro, quindi è stato bello lasciarsi cullare dalla loro follia e anche dalla loro mascolinità. Una cosa hanno saputo fare, in particolare Giampaolo: farmi arrossire".

Sono diversi i temi che Falla girare affronta, a cominciare dalla libertà di cui la distruzione della cannabis è la negazione. Da spirito anarchico, Giampaolo Morelli lega l'infelicità degli uomini alla privazione della possibilità di scelta. Inoltre essendo anche una persona che tende a non giudicare gli altri, ridicolizza sì gli influencer, ma non li accusa di essere individui dannosi: "Falla girare non è una critica ai social e agli influencer, anche perché Natan ci dà una chiave di lettura diversa quando afferma che i filtri non sono solo quelli di Instagram. Per lui tutto è un filtro, a partire dal trucco che usano le ragazze per arrivare al modo in cui ci vestiamo o parliamo. E se usiamo i filtri, è perché, se ci mostrassimo come siamo, saremmo inevitabilmente deludenti. E infatti, quando ci proponiamo agli altri, lo facciamo sempre nella nostra veste migliore. Per quanto riguarda il mio rapporto con i social, ero partito con grande entusiasmo, poi ho abbandonato un po', perché tutto quel bombardamento di felicità ostentata mi stordiva, anche se si trattava di una serie di istantanee di un momento. I social avvicinano, non c’è dubbio, e l'abbiamo visto con il Covid, però io credo sia necessario, e ne avremmo proprio bisogno, di tornare al contatto umano".

Da attore e regista napoletano, che però si è trasferito a Roma, Giampaolo Morelli non può non accennare alla sua città, che è un altro personaggio dei suoi film da regista: "Soprattutto nelle commedie, noi italiani abbiamo paura di rivendicare la nostra identità, perché temiamo che se un film piace a Napoli, poi non piace a Milano, o se piace a Milano, poi non piace in Sicilia, cosa che invece io credo sia assolutamente falsa. Penso che dare un'identità forte a un film ne amplifichi il potenziale. Nelle commedie americane, viene sempre nominato il luogo in cui ci si trova: siamo a New York, siamo a Boston, siamo a Chicago. Lo si ripete continuamente, e continuamente viene fotografata la città, e questo rende tutto molto vero e molto più credibile. Anche noi dovremmo fare così, smettendo di ricorrere ai cosiddetti luoghi non luoghi. Oltretutto Napoli sta vivendo un momento di grande crescita. Non era così quando con i Manetti Bros. abbiamo girato Song'e Napule. Quando abitavo a Napoli e facevo l'università, camminavo per il centro storico e immaginavo scene di film, quindi mi fa davvero piacere che la mia città sia oggi un grande set a cielo aperto".

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