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Doug Liman ci parla in esclusiva di Barry Seal - Una storia americana: "Io non giudico i miei personaggi, li amo."

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Il film con protagonista Tom Cruise, tratto da una storia vera, arriva nei cinema italiani il 14 settembre.

Doug Liman ci parla in esclusiva di Barry Seal - Una storia americana: "Io non giudico i miei personaggi, li amo."

A distanza di tre anni dal successo di Edge of Tomorrow Tom Cruise è tornato a collaborare con il regista Doug Liman in Barry Seal - Una storia americana, biopic (parziale) del pilota di aerei che negli anni 80 collaborò con la CIA e insieme il cartello della droga colombiano comandato da Pablo Escobar. A New York abbiamo incontrato proprio il regista del film, un cineasta che nel corso della carriera si è mosso con agilità sbarazzina tra cinema mainstream e indipendente. Tra i suoi film più riusciti vogliamo ricordare l'esordio con Swingers e The Bourne Identity. Vi proponiamo dunque la nostra chiacchierata con Doug Liman, sempre sincero e iconoclasta anche quando incontra la stampa.

Come nasce il progetto dedicato a Barry Seal?
Tutto è cominciato con Brian Grazer che mi ha mandato lo script di Gary Spinelli, non l'aveva mai fatto prima, e se un produttore come lui si scomoda a contattarti è starlo a sentire. Non ne avevo mai sentito parlare, ma appena iniziato a leggere mi sono subito innamorato di Barry Seal, uno che rompe le regole e con cui mi sono identificato immediatamente. E' la celebrazione di una vita fuori dai soliti confini. La metafora del volo in particolar modo è stata importante per me. Quando sei un pilota vuoi che ogni volo sia sempre lo stesso, regolato dai soliti parametri. Barry invece volava fuori dalle regole, per lui l'aria era come una sorta di selvaggio West. Questo era l'appeal di raccontare gli anni 80, è stato l’ultimo vero decennio di sregolatezza e libertà.

Come si inserisce questo personaggio nella sua filmografia?
Nei miei film cerco di non discutere la moralità dei personaggi. Swingers, il primo, aveva dei protagonisti decisamente misogini, eppure ancora oggi li amo. La gente normale ha problemi e psicologie diverse, qualche volta problematiche, e io non li giudico. Nessuno dei miei personaggi faceva cose giuste, ma mi affascinano lo stesso. Jason Bourne e Mr. And Mrs. Smith ammazzavano gente per vivere, non li celebro ma non li giudico neppure. Barry è un antieroe di quelli che piacciono a me, è solo un corriere, non un personaggio integerrimo ma neppure un corrotto nel senso vero e proprio. Non credo che potrei fare film alla Tom Hanks, dove il personaggio principale è davvero onesto, inattaccabile. Per questo amo collaborare con Tom Cruise, sono stato felice di tornare a lavorare con lui dopo Edge of Tomorrow. All'epoca per quel film lui aveva altre idee su quel personaggio, io gli ho suggerito di renderlo un codardo e l'ha abbracciata subito, sviluppandola fino in fondo. Lo stesso è successo con Barry Seal, quando gli ho descritto la figura di Barry come uno che non adotta una morale quando pensa, a lui interessano solo le opportunità che gli si presentano. Tom ha seguito l'idea in pieno.

In cosa Tom Cruise è diverso dagli altri attori con cui ha lavorato?
Tom continua a fare tutti i suoi stunts. I due film che abbiamo fatto insieme non si è mai fatto sostituire un solo giorno. Funziona così: la scena è provata da uno stunt la prima volta, Tom osserva come viene e poi si mette a lavoro per davvero e la gira tutta. Spielberg disse di Tom che è il più grande regista di film che non dirige. Io sono un pilota, volevo davvero mettere in scena le limitazioni che questi piccoli aerei propongono a chi li manovra. Tom ha eseguito tutto alla perfezione. E' l’attore con la maggiore apertura mentale con cui abbia mai collaborato.

Definirebbe il suo film come un biopic in senso stretto?
Assolutamente no, il film non è un biopic su Barry Seal, è una storia d'amore sboccata e greve. Una figura larger than life, per cui non avevamo bisogno di farne una storia completamente accurata. La sceneggiatura di Gary conteneva già lo humour che vedete nel film, all'inizio era intitolato Mena come la città in Arkansas in cui viene iniziato il progetto. Un posto assurdo, scelto quasi a caso dalla CIA.

Come mai avete cambiato il titolo?
Come detto la storia di Gary era incentrata principalmente sulla cittadina. Il contrasto di tono tra questa piccola comunità di gente semplice e l'operazione della CIA così maestosa. Il film che invece io e Tom volevamo fare riguardava il rapporto tra Barry e sua moglie, tra Barry e l'agenzia impersonata da Domhnall Gleeson. La sceneggiatura si è sviluppata in questo senso, e di conseguenza è cambiato anche il titolo.

Barry Seal - una storia americana arriva nei cinema italiani il 14 settembre, distribuito da Universal Pictures. Intanto, vi invitiamo ad esercitare la vostra memoria e a sfidare i vosti amici con #Likebarry, un simpatico web game ispirato al film. Per giocare basta cliccare sull'immagine qui sotto.

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